Ha truffato 50 milioni alla banca della quale era comproprietario

Ha truffato 50 milioni alla banca della quale era comproprietario A giudizio per appropriazione indebita e false scritture M11 ; 111111 ! 11 ! IM1M M111U11M1111111M M : 1W11111 ! 111 ! M111 ! M1111111111111M M11111111U111 ■ IM1111111 i 11M11111111M ■ 11111M11111 ■ ■ M ■ I < M11111111111111111 Ha truffato 50 milioni alla banca della quale era comproprietario Modesto impiegato della "Banca di Cavour,, si era fatto una importante posizione con un matrimonio -1 grossi lucri nella compravendita dei titoli - Assegni con firme di fantasia - Un'ispezione rivela le frodi iii iimiiiiiiiiiiitiiiiiiiimiiiiiiiiimiiiiiiiiii L'ex-procuratore della < Banca di Cavour » il dott. Pietro Boeri di 38 anni, è stato rinviato al giudizio del Tribunale per rispondere dell'accusa di essersi appropriato di 49 milioni 725 mila lire e di aver apposto la firma di una persona inesistente su otto assegni di un milione e su quattro assegni di 500 mila lire. I fatti a lui addebitati risalgono al 1953 e furono scoperti all'inizio dell'anno seguente. L'istruttoria, condotta dal Procuratore della Repubblica aggiunto d tt. Giustiniani e da', consigliere dott. Lombardi, è stata assai laboriosa e si è conclusa Ieri con l'accertamento delle responsabilità dell'imputato. Il dott. Boeri, laureato in lingue straniere, aveva iniziato la sua attività nel campo finanziarlo come procuratore dell'agente di cambio Montatemi. Nel 1952 divenne « remisier », ossia apportatore di affari, dell'agente di cambio Fasano e prese a frequentare la « Banca di Cavour » quale incaricato fiduciario per gli affari di borsa. Aveva un ufficio nell'interno della Banca e l'uso del telefono: come compenso riceveva una percentuale sulle commis siont. Qui conobbe Franca Giurumcl- i to o a o a e è a n r a o a a n Io, nipote di uno dei soci della iBanca, che era occupata come iim piegata. I due giovani si innamorarono e nel 1963 si sposarono. Per un seguito di circostanze fortunate ti dott. Boeri, in seguito al matrimonio, si trovò quasi subito ad essere titolare di un quarto del pacchetto azionarlo dell'istituto. La Banca fu fondata nell'ottobre del 1923 a Cavour. Dopo la guerra ampliò la sua attività aprendo filiali a Torino, a Bagnolo Piemonte, a Cavallcrmaggiore. La società, che era in nome collettivo, si trasformò in società per azioni. Nel '53 mori 11 rag. Mark) Martina, uno del fondatori, e gli succedette 11 figlio rag. Piero di 23 anni che raccolse nelle sue mani tre quarti del pacchetto azionario. L'altro quarto lo ricevette il dott. Boeri dallo zio della moglie. H rag. Martina ebbe la carica di amministratore delegato, (1 dott. Boeri fu nominato procuratore con firma propria, addetto al servizio operazioni di borsa ed al titoli. La ama posizione era veramente invidiabile In specie se si tlen conto della rapidità con la quale l'aveva raggiunta. Purtroppo ne approfittò malamente. Egli aveva la facoltà di agire come Intermediario con gli agenti di cambio e trovò facile Impossessarsi in pochi mesi di decine di milioni in modo truffaldino. Dalla Banca prelevava somme maggiori di quanto dovesse versare agli agenti per ritirare 1 titoli e le azioni acquistate e si tratteneva la differenza. Naturalmente nella contabilità faceva figurare di aver ritirato titoli ed azioni per l'importo prelevato. DI lui nessuno dubitava. Un mese dopo il matrimonio aveva saputo accrescere la sua stima andando a denunciare ai consiglio di amministrazione che la moglie aveva sottratto 160 mila lire, quando ancora era impiegata, e restituendo la somma. In istruttoria anche la moglie fu imputata di appropriazione, ma venne assolta per amnistia. La scoperta delle sue irregolarità giunse improvvisa. Nel gennaio del '64 il dott. Rocco Quattrone, funzionario della Banca d'Italia, durante uno dei normali controlli alla filiale torinese della Banca di Cavour, chiese di poter verificare i titoli e le azioni racchiusi nella cassetta del dottori Boeri, Questi — che per il meccanismo truffaldino di cui si è detto ne possedeva in numero minore di quanto risultasse dai registri —. si senti perduto. Alla sera telefonò al direttore della filiale implorandolo « di salvare la Banca ». Quella sera a ten¬ a i e a o a e i a o i i e i a - i sa si ri-uni il consiglio di animi- nis trazione ed il dott. Boeri confessò le sue colpe ed a tacitazione del danno arrecato mise a disposizione l'Intera sua quota del pacchetto azionario, i mobili del suo alloggio in via Sant'Anselmo 16, la mia automobile, una « 1100 » nuova e diede le dimissioni. Poi se ne andò all'estero.

Luoghi citati: Bagnolo Piemonte, Torino