Bartoli si dimette a Trieste perché eletto con l'aiuto delle destre

Bartoli si dimette a Trieste perché eletto con l'aiuto delle destre Bartoli si dimette a Trieste perché eletto con l'aiuto delle destre II sindaco tenterà ora un accordo con i soli partiti di centro - Ferrari a colloquio con il capo dei socialisti milanesi - Sempre senza sbocchi la situazione a Firenze Trieste, 17 luglio. L'ing. Gianni Bartoli, candidato della D.C., è stato eletto questa sera per la terza volta sindaco di Trieste, ma egli ha rinunciato all'incarico appena conosciuti ) risultati della- votazione. Per Bartoli hanno votato i 29 consiglieri democristiani, il liberale, 1 due repubblicani, i due monarchici e otto dei nove consiglieri missini. L'evidente apporto delle destre alla sua affermazione, contro i 26 voti ottenuti dal candidato socialdemocratico Michele Mlanl, portato dall'opposizione (14 voti comunisti, 4 socialdemocratici, 3 nenniani, 2 Movimento Economico, 2 socialisti indipendenti di ispirazione titina ed uno slavo bianco), hanno indotto l'ing. Bartoli a rinunciare all'Incarico, in particolare per la defezione del socialdemocratici e quindi per la mancata realizzazione di una formula del centro democratico. L'avv. Miani era stato 11 primo sindaco di Trieste nel dopoguerra, su nomina degli alleati. Dopo la votazione, di questa sera, non resterà che ritentare la prova rifacendo tutto da capo e cercando ancora di ristabilire un'intesa con trattative e concessioni reciproche fra 1 partiti del centro democratico. Solo se dovessero fallire anche questi tentativi,. dimostrandosi Inconciliabili i singoli punti di vista, 11 sindaco potrebbe rimettere il suo mandato al rappresentante del governo, Palamara, per la nomina di un commissario e le nuove elezioni. Milano. 17 luglio. Il prof. Virgilio Ferrari, rie letto Ieri sera sindaco a grande maggioranza, ha ripreso le trattative per tentare di arrivare alla formazione della Giunta che dovrà essere presentata alla prossima assem blea consiliare di lunedi. Sull'esito delle consultazioni non è trapelato nulla. Si è solo saputo che l'on. Guido Mazzali capo del gruppo consiliare del PSI, è dovuto partire improvvisamente alla volta di Roma, convocato d'urgenza dalla segreteria del suo partito. Per questa ragione forse, la riunione dei capi-gruppo prevista per stasera è stata rinviata ad uno del prossimi giorni. Il gen. Aldo Marchese, segretario provinciale del MSI, ha presentato oggi ricorso al Consiglio comunale contro l'elezione a consigliere del Ministro del Lavoro on. Ezio Vigo¬ relli. Il ricorso, come già l'ec cezione sollevata dal conslglle- re Franco Maria Servello nel corso della seduta di Palazzo Marino del 9 luglio scorso, dichiara incompatibile con la qualifica di amministratore dell'ECA la carica di consigliere comunale del l'on. Vi gorelli. Firenze, 17 luglio. Continuano i colloqui e le trattative in. Palazzo Vecchio fra 11 prof. Giorgio La Pira e gli esponenti politici fiorentini per la formazione della Giunta comunale. Oggi alle 11,30 l'exsindaco si è incontrato con Guido Mazzoni, segretario della Federazione del P.C. fiorentino, il quale ha detto che per superare le attuali difficoltà sarebbe necessario dar vita e. una Giunta di centro-sinistra. Me. la d.c. non intende affatto muoversi su questa strada, sicché la 'situazione si presenta quanto mal complicata e non si vede come poterla risolvere. « La responsabilità del prof. La Pira — ha concluso Guido Mazzoni — è quindi molto grave ». Successivamente 11 prof. La Pira ha ricevuto il segretario della Federazione fiorentina del P.S.D.I., dott. Bondi, dopo di che ha avuto un lungo colloquio telefonico col dott. Codignola, consigliere comunale di Unità Popolare. Il fatto più interessante della giornata è rappresentato dalla riunione che ha avuto luogo nel pomeriggio nella sede del P.S.D.I. e alla quale hanno partecipato i tre partiti socialisti: P.S.I., P.S.D.I. e Unità Popolare. I dirigenti del tre partiti hanno discusso a lungo, trovandosi pienamente concordi nell'opporsi alla formazione di una Giunta monocolore democristiana e anche di una Giunta bicolore democristiana e socialdemocratica e nel riproporre, come del resto si prevedeva, la formazione di una Giunta di centro-sinistra della quale facciano parte 1 rappresentanti della D.C, del P.S.I., del P.S.D.I. e di Unità Popolare, Giunta che potrebbe avere eventualmente anche l'appoggio dei 17 consiglieri comunisti

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