Nehru chiede al governo francese di sospendere la guerra in Algeria di Sandro Volta

Nehru chiede al governo francese di sospendere la guerra in Algeria Nehru chiede al governo francese di sospendere la guerra in Algeria 1/ Primo miniatro indiano ha presentato un piano di pace - Mollet non lo ha respinto, ma incontrerà forti opposizioni all' Assemblea (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 luglio. Una giornata di intense trattative si è svolta oggi a Parigi fra Nehru, che è arrivato stamane da Amburgo, e 1 responsabili della politica francese. A parte la visita di protocollo al presidente della Repubblica ed alla tomba del Milite Ignoto, i colloqui del Primo Ministro indiano con Guy Mollet e con Christian Pineau sono proseguiti senza interruzione tutta la giornata. Il loro tema è stato l'Algeria. La visita di Nehru a Parigi durerà appena ventiquattro ore, ma la sua importanza dipende appunto dal fatto che domani mattina egli partirà per Brioni, dove, insieme al maresciallo Tito, l'aspetta il col. Naeser, che è generalmente considerato il capo del movimento panarabo. Anche Ferhat Abbas ed altri tre esponenti del nazionalismo algerino si troveranno domani in Jugoslavia; sembra però che si possa escludere, almeno ufficialmente, la loro partecipazione al colloqui fra i tre statisti « neutrali >. Nehru ha dichiarato oggi che non vuol essere considerato come un mediatore di professione, e alle insistenti domande dei giornalisti si è limitato a dare questa risposta generica: «Il mondo è in via di tiasforinazione; in tutti 1 Paesi si aspira a migliorare il tenore di vita e le condizioni sociali >. E' certo però che, con le trattative di oggi, ha dato forma concreta al piano che aveva annunciato per riportare la pace in Algeria. E' un piano che può esser riassunto in pochi punti di una estrema chiarezza: cessazione immediata delle operazioni militari e apertura delle trattative coi rappresentanti autorizzati di tutta la popolazione locale; riconoscimento della < personalità algerina » da parte del governo francese; riconoscimento dell'uguaglianza fra tutti 'gli elementi che compongono la popolazione dell'Algeria, la quale Algeria dovrà venire considerata come la patria comune di tutti gli algerini, senza distinzione di razza o di religione. A parte qualche opposizione che si manifesta nei giornali più legati agli interessi dell'estremismo colonialista, l'iniziativa di Nehru è generalmente considerata a Parigi un gesto amichevole rivolto a sollevare la Francia dalle -difficoltà in cui si trova nell'Africa Settentrionale. Negli ambienti ufficiali viene messa in relazione al viaggio che 11 mi* nistro degli Esteri, Pineau fece nel mesi scorsi a Nuova Delhi e alla riconciliazione franco-indiana, dovuta al trattato con cui la Francia ha ri nunciato agli < Stabilimenti » che possedeva in India. Tale trattato fu. firmato il 28 marzo e dovrà venire ora ratificato dall'Assemblea Nazionale. Le pressioni esercitate sul Governo francese da parte degli ambienti colonialisti, per i quali non esistono altre soluzioni fuori di quelle raggiunte con la forza, sono certamente tutt'altro che trascurabili; non soltanto nel Parlamento, dove Guy Mollet — se accettasse 11 piano di Nehru — perderebbe l'appoggio del gruppi di destra che l'hanno sostenuto. finora, ma anche nell'alta finanza e nello Stato Maggiore. E' certo però che il rifiuto delle proposte indiane significherebbe la rinunzia a un'occasione, che può forse essere l'ultima, di riportare onorevolmente la pace in un Paese, dove la situazione si sta facendo di giorno in giorno sempre più grave. Può essere perciò ragionevole supporre che Guy Mollet non abbia respinto in blocco il piano di Nehru. Certo è probabile che abbia fatto delle obiezioni su alcuni punti, e ciò spiega la lunghezza delle trattative che si sono svolte oggi, ma nell'insieme si può credere che egli non lasci partire domattina per Brioni il Primo ministro indiano a mani vuote. Nehru è considerato oggi il campione della lotta per l'indipendenza dei popoli asiatici e africani. Milioni di uomini ascoltano la sua parola ed egli ha sempre impiegato questo suo immenso prestigio per raggiungere la conciliazione nelle situazioni più tese e più minacciose. Anche alla Francia ha già dato una prova di quan to sia preziosa questa azione mediatrice, quando, di fronte al blocco dei paesi arabo-asiatici, è riuscito ad impedire che la questione algerina venisse posta all'ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Negli ambienti democratici francesi, contrari all'infransi genza dei colonialisti, si osserva d'altronde che Nehru ha proposto l'apertura Immediata delle trattative per l'Algeria, ciò che corrisponde alla volon tà della maggioranza dell'opinione pubblica anche in Francia, ma si è limitato a parlare di « entità o personalità algerina », adottando perciò una espressione usata più volte dallo stesso presidente del Consiglio. Non ha mai usato il termine di «nazionalità algerina*, che avrebbe potuto prestarsi ad interpretazioni più estensive. In dichiarazioni fatte sabato a Bonn ha impiegato 11 termine di « individualità separata dell'Algeria», con una sfumatura che dimostra con quanto tatto diplomatico egli svolga il compito che si è proposto. Sandro Volta