Il torinese Nino Defìlippis vincitore con una volata da campione a Pau

Il torinese Nino Defìlippis vincitore con una volata da campione a Pau CRONACHE DELLO SPORT Terzo sneeesio di tappa degli italiani dopo la darà fatica dell'Anbisque Il torinese Nino Defìlippis vincitore con una volata da campione a Pau La gran giornata del «cit», matricola nel più vertiginoso «Tour» che sia mai stato corso - Al vittorioso anche il premio della combattività - La «maglia gialla» riconquistata dal sorprendente Darrigade - Il torinese transita sul Colle staccato di soli 56" dallo scalatore Huot, ma in buona compagnia - Anche la media per questo primo assalto ai Pirenei è stata superiore ai 38 chilometri orari (Dal nostro inviato speciale) Pau, 16 luglio. Pau agli italiani porta fortuna, stavolta il turno della vittoria è toccato a Nino Defilippis, al più giovane della s.pi :dra di Binda. Successo squillante e meritato. Il Giro di Francia era nei suoi sogni: ha tentato la sorte ed è rimasto sulle prime sbalordito. Due volto si mise in fuga a caccia di minuti e ieri, per a-,ser. via libera, fu costretto a mimetizzar colore della maglia e numero di corsa nell'anonimo abbraccio dell'impermeabile. Oggt però decise di b.ilzar subito alla ribalta, e la ti,ppa era appena iniziata che Nino già era lanciato insieme con Brankart, Mahé e Nencinl. La strada stretta e tortuosa andava su e giù attraverso il verde dei Bassi Pirenei, la carovana multicolore si muoveva come un tormentato serpente, nell'agitazione di cento sussulti. I quattro furono ripresi, ma Defilippis tentò di nuovo, questa volta con Barbotin e Van Genechten. Sul terzetto, mentre dalle retrovie giungeva la notizia del ritiro di Gii, sopraggiunsero prima Le Ber, poi Bahamontes, poi ancora Gaul: c'era troppa carne al fuoco, e il fuoco si spense sulla reazione del gruppo. Ma il percorso stesso della tappa, nel gioco dall'orgoglio ferito di ogni concorrente, non permetteva larghe parentesi di calma, ed al 40' km. una fiammata scosse il € Tour t-,- ad accenderla era no stati Defìlippis, Darrigade, Adrianssen, Privai, Hinsen, Qnentin, Arnold, Pianezzi e Wagtmans, cui si aggiunsero in un batter d'occhio Brankart, Fantini, Thomin, dose e h :yghe. Si trottava di una dichiarazione di guerra in piena regola, Darrigade lanciava la sfida alla « Maglia gialla > Voorting ed a Lauredi, mentre uno dei grandi — precisamente Brankart — si buttava finalmente all'offensiva. Il gruppo, per la occasione, non si addormentò come al solito: Ockers, Padovan, Mafigil, Forestier e Barbosa volarono via e riuscirono a ripescare il plotone di testa. Bucò Fantini e Defìlippis lo attese aiutandolo nell'inseguimento, Pianezzi e Privat provarono un allungo destinato a finir male. Davanti si filava a una inedia superiore ai 42 Lourdes, uno sguardo di sfuggita alla Grotta nascosta sulla destra; Argeles Gazost, il rifornimento ai piedi dell'Aubisque. Ci fermammo a cronometrare. In testa erano sempre i 1.9 che scappavano a pieni pedali, ad l'SO" venivano Bahamontes, Schmit e Vlaeyens; a circa 3'50" il gruppo. Qui, ad Argeles, si gira in una stretta curva, la strada ha una brusca impennata e la rampa si fa di colpo dura. La pattuglia al comando lasciò subito al loro destino Huyghe, Hinsen, Barbosa e Arnold sui €tourntques> iniziali, ma mentre Bahamontes con il solo Schmit diede lezioni di alpinismo ciclistico riportandosi in meno di 5 km. sul gruppetto di testa, dal grosso fu pronto ad evadere Gaul, alla cui ruota si attaccarono disperata- Nino Defìlippis taglia vittorioso il traguardo di Pau, battendo il belga Ockers e 11 francese Darrigade (Telefoto) adatta per tentare l'offensiva. Partirono con lo scatto composto e possente degli scalatori di buon sangue, Gaul, colto con il fiato grosso, si arrese. Su, verso il Col di Soulor, la nebbia eterna dcll'Aubisque veniva incontro al Giro di Francia. A 1 km. dalla cima, la coppia belgo-spagnola guidava la danza, ma a cento metri inseguiva un corridore solo. Il numeror 88! Il nome? Meyzenq. Il senso di stupore, trattandosi dell'ultimo in classifica, svaniva quando si veniva a sapere, nella confusione della corsa, che Meyzenq andrà male in pianura, ma in montagna diventa un leone. Sulla vetta Ockers, Bahamontes e Meyzenq transitarono insieme, 24" davanti a Gaul e a Defilippis, 45" davanti a Brankart, Forestier, Adrianssen e Walkouriak, un minuto davanti a Wagtmans, VIS" davanti a Mahé e al sorprendente Darrigade. Un tratto di discesa a capofitto nella nebbia, e ancora salita per il definitivo assalto all'Aubisque. Dal bianco sporco delle nuvole, che sembravano essersi posate sulla montagna, sbucò il trio di testa, seguito a scarsa distanza da un altro corridore che se n'era venuto su a spron battuto. Era Huot, altro < falso sconosciuto » che, se la strada s'impenna verso il cielo, si trova nell'ambiente a lui favorevole. E Huot superò tutti e li lasciò di sale. In cima era primo, e Ockers, non troppo brillante, con Bahamontes e Meyzenq, furono rispettivamente secondo, terzo e quarto a V; seguivano: Gaul in scarsa vena e vittima di una foratura a 18", Walkowlak a 4S", Privai a 46", Adrianssen a 54", Darrigade, Forestier, Defilippis e Brankart a 66", Wagtmans a VIS", Bertolo e Nolten a £'43'', Bauvin a £•44" E gli altri italiani t Nencini era a S'BS", Fantini a 4'1S" I distacchi non erano rilevanti, la discesa su Eaux Bonnes portò alla formazione di tre plotoni. Le posizioni in linea di massima, non cambiarono più e sul circuito di Pau si affacciarono a disputarsi il successo dodici uomini, tra i quali i candidati alla vittoria erano Darrigade e Ockers. Defilippis, entrato in terza posizione, sbalordi tutti, resistette all'attacco dei due avversari più titolati, s'infilò tra il pan cese e lo steccato, a « a va o la spacca ». E' andata, meglio cosi. Un caldo applauso del pubblico davvero sportivo per salutare il trionfo del < cit-t. Una ovazione meritatissima per salutare la riconquista della < maglia gialla > da parte di Darrigade. E Darrigade apre il discorso suXIa classifica generale, sull'andamento del < Tour >. Questa tappa, che doveva avere poche ripercussioni, ha obbligato a un balzo indietro Lanredi, che raccoglieva su di sé il favore dei pronostici. In pochi, credono che H miglior francese della squadra nazionale debba trionfare nel « Tour >. Si parla tanto di Adrianssen, giovane speranza belga, si paria di Bauvin e di De Smet, e non ci si dimentica da stasera di Monti e Defilippis, che sono rispettivamente decimo e undicesimo in graduatoria, a circa 17 e 18 minuti dal capolista. Domani nuovo capitolo, la prova del fuoco per DarrigadeLe salite sono due e non permettono recuperi. Si parte da Pau all'una dopo mezzogiorno e, fatta una sgroppata di 70 km., si attacca l'Aspin, colle di seconda categoria, alto 1489 m.: una ripida discesa e si sale di nuovo per i 156S metri del Pcyresourde, colle di prima categoria; un'altra discesa, e l'arrivo. Se non vince uno scalatore, non vincerà mai più. Malauguratamente c'è da segnalare stasera un nuovo, grave incidente; a SO km. da Pau, nella bagarre finale, in una brusca frenata di macchine e di motociclette, la « jeep > della Radiotelevisione francese si è rovesciata. L'autista, lanciato nel prato, se l'è cavata con pochi graffi; il telecronista Jean Quitard si è ferito purtroppo in modo abbastanza serio. mente Lorono, Scribante, Walkowiak e Le Guilly. Lotta ai ferri corti. Durò poco, il lussemburghese e i suoi quattro compagni si portarono subito sui primi, ma proprio nell'attimo del ricongiungimento Bahamontes e Ockers ritennero giunta l'occasione pslvF Gigi Boccacini

Luoghi citati: Argeles, Francia, Pau