La furibonda aggressione a Lecoeur ribadisce il conformismo del PC francese di Sandro Volta

La furibonda aggressione a Lecoeur ribadisce il conformismo del PC francese L'ex-dirigente comunista voleva parlare contro i metodi di Stalin La furibonda aggressione a Lecoeur ribadisce il conformismo del PC francese Ordine di impedire la conferenza ad ogni costo - Specialmente le donne si sono scagliate contro il «traditore» - L'espulso Marthy critica Thorez- Poche speranze di un rinnovamento nell'imminente congresso-Malcontento degli intellettuali di sinistra (Dal nostro corrispondente) Parigi, 13 luglio. «71 rinnegato Lecoeur, che pretendeva tenere ieri aera una riunione a Hénln-Liétard, ha ricevuto l'accoglienza che si meritava*. Con- queste parole l'Humanité di stamane dava notizia della selvaggia aggressione subita ieri da Auguste Lecoeur, che fu mini stro subito dopo la liberazione e responsabile dell'apparato organizzativo del partito co munista sino all'anno scorso. Tutti i giornali pubblicano oggi la fotografia di Lecoeur, col viso sfigurato e grondante di sangue, mentre una pioggia di pugni cade su di Ivi, durante la rissa in cui centinaia di attivisti comunisti gli impedirono di parlare. E' una scena impressionante, tanto piii che nella folla scatenata, la maggior parte sono donne, che si vedono awentarglisi contro furibonde. . La riunione in cui Lecoeur avrebbe dovuto prendere la parola, era stata autorizzata dal sindaco socialista di Hénin-Liétard, doveva essere pubblica e vi era ammesso il contradditorio. Il tema che l'exsegretario del partito si proponeva di trattare era di grande atUtalità: «La destalinizzazione ». L'accoglienza avuta dai suoi ex-compagni e, più ancora, il commento di starna ne dell'organo del partito, di mostrano come i comunisti francesi intendano risolvere questo problema. Mancano pochi giorni al congresso nazionale del partito e le speranze di una democratizzazione interna, possono ormai considerarsi svanite. Maurice Thorez e Jacques Du clos hanno ripreso il sopravvento e soffocato ogni tentativo di uscire dal vecchio conformismo. Ogni giorno l'Humanité conferma la decisione dei diri¬ genti di impedire qualsiasi discussione seria, cosicché si può già prevedere che al congresso di Le Havre tutto si svolgerà secondo i vecchi sistemi degli ordini del giorno approdati all'unanimità e delle acclamazioni alla infallibilità dei capi. Anche stamane, l'organo del partito pubblicava la lettera di un iscritto alla federazione della Dordogna, nella quale era dotto ohe sii oulto-'della personalità ha imperversato e continua ad imperversare nei ranghi del comunismo francese ». A questa lettera, il successore di Lecoeur, Francois Billoux, ha risposto che « nessun fatto serio ha potuto essere portato nella discussione, che permetta di dire che il culto della personalità si sia sviluppato nel partito comunista francese». In questa situazione, anche gli intellettuali comunisti, i quali avevano potuto credere sinceramente che fosse arrivata l'occasione di fare del loro partito un organismo veramente democratico, in cui la aspirazione alla giustizia sociale non soffocasse la libertà, hanno finito per tirarsi in disparte, cosicché non può meravigliare nessuno, se le uniche critiche sono ora quelle dei comunisti espulsi dal partito, come Auguste Lecoeur e André Marthy. Marthy ha detto in una in tervista che « Il popolo fran ceso paga cara la politica del miglior discepolo di Stalin come si faceva lui stesso chiamare. Dal suo arrivo in Francia, il primo dicembre Thorez ha spezzato lo spirito combattivo della classe operaia. La politica che portava da Mosca significò la rottura degli organismi della Resistenza, che avrebbero potuto costruire la nuova Francia, promessa dal programma della Resistenza». In quanto a Lecoeur, non è difficile immaginare ciò che avrebbe potuto dire, se i suoi ex-compagni non glielo avessero impedito con tanta violenza. Sandro Volta

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