Intensificate nel Cuneese le ricerche del petrolio
Intensificate nel Cuneese le ricerche del petrolio Intensificate nel Cuneese le ricerche del petrolio Ma non si può ancora dire se esso ci sia - Gli esami geosismici rivelano che il sottosuolo potrebbe essere ricco di idrocarburi i e a (Dal nostro inviato speciale) Fossano, 12 luglio. C'è o non c'è il petrolio nel Cuneese? A quest'interrogativo che assilla molta gente e sul quale da qualche tempo circolano voci inesatte, è prematuro dare una risposta recisa. Forse c'è. Ma potrebbe anche non esserci. La risposta più ragionevole, la più fedele alla situazione del momento, è questa: è possibile che il petrolio vi sia, ma non si possiedono ancora dati certi per affermarlo con sicurezza, e tanto meno per fornire indicazioni sull'entità dei presunti giacimenti. Le ricerche petrolifere nella provincia di Cuneo sono state ispirate, da mezzo, secolo in qua, dagli studi di vari geologi. Essi hanno affermato che la struttura del sottosuolo cuneese è composta di rocce sedimentarie marine non molto llllllllMI Milli MIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIII e a a è e n e e . antiche, nelle quali appunto viene solitamente riscontrata la presenza d'idrocarburi. Da tale dato potenziale si è passati al fervore delle' speranze, tradotte in un'esplicita richiesta: occorre cercare il petrolio. La richiesta è stata accolta, e l'E.N.I. (Ente Nazionale Idrocarburi) ha dato incarico all'Agip-Mineraria di mettere in atto un piano organico di ricerche. Si è avuta una prima fase, costituita da un esame gravimetrico che ha dato esito incoraggiante sulla struttura del sottosuolo. Alla fine dello scorso febbraio ha avuto inizio la seconda fase, consistente nell'esplorazione per mezzo di onde sismiche provocate dall'esplosione di cariche di tritolo. Se essa avrà risultati favorevoli si passerà alla terza fase, quella delle trivellazioni. E infine, nell'ipotesi da tutti augurata, si avrà la quarta fase, quella dell'estrazione. Que| sto come illustrazione del metodo generale. Le squadre geosismiche, dirette dall'ing. Maccheroni e dotate di apparecchiature modernissime, hanno stabilito il quartier generale a Fossano e si sono irradiate per tutto il territorio della provincia secondo linee a grandi maglie. In questi cinque mesi di lavoro il programma di prima esplorazione è quasi completato. Dai risultati tecnici ottenuti nella parte settentrionale della provincia di Cuneo al confine con quella di Torino, si suppone che sia stata trovata una zona che offre maggiori possibilità favorevoli Un'elementare prudenza sconsiglia di trarre facili illazioni, che potrebbero risultare errate. Le prospezioni geosismiche sono tuttora in corso, e vengono proseguite con rigore scientifico accompagnato da un riserbo giustificato dalla necessità di non favorire entusiasmi o scoraggiamenti. Finché esse non caranno ultimate, non si potrà avere il quadro generale ed esatto della situazione. E anche allora, vien fatto notare, non si potrà ancora parlare di petrolio, ma soltanto d'una condizione potenziale. Cioè il sottosuolo avrebbe una struttura tale da farlo ritenere atto a essere un deposito di idrocarburi. Ma in un secondo tempo il deposito potrebbe rivelarsi vuoto per esaurimento, o pieno d'acqua salata. Soltanto quando si entrerà nella terza fase, quella delle trivellazioni (ammesso che le condizioni del sottosuolo siano tali da giustificarle) soltanto allora le sonde potranno rivelare se il petrolio c'è o no. Al punto attuale delle ricerche non c'è nulla di concreto, e pertanto non si può essere né ottimisti né pessimisti. Tenuto conto però che presumibilmente sono stati riscontrati indizi d'una struttura favorevole, ci si può tuttavia credere più vicini all'ottimismo. La intensificazione dei lavori fa appunto ritenere che tali indizi rispondano a una situazione _ realmente favorevole. Non è prevedibile quando saranno completate le ricerche geosismiche. Esse sono in relazione all'ampiezza della zona da controllare. Alla loro conclusione si spera che possano entrare in azione le sonde. c g. r.
Persone citate: Maccheroni, Milli
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