Un assessore confidò di dover firmare progetti di cui non sapeva quasi nulla di Guido Guidi

Un assessore confidò di dover firmare progetti di cui non sapeva quasi nulla Nuovi sviluppi nella causa fra l'aimmobiliare» e l'«Espresso» Un assessore confidò di dover firmare progetti di cui non sapeva quasi nulla Voleva dimettersi perché nel settore dell'Edilizia era come «assediato» - Vivace confronto in tribunale ira i testimoni prof. Addamiano e ing. Patrassi - Rebecchini rispose con sette mesi di ritardo ad una interrogazione sull'albergo Eilton (Nostro servizio particolare) Roma, 12 luglio. Il gioco diventa sempre più complesso, l'indagine più difficile e la schiera dei personaggi destinati ad animare la scena di questo processo per le accuse dei giornalisti Arrigo Benedetti e Manlio Cancogni alla c Immobiliare» e quindi Ma passata Giunta comunale di Roma, sempre più vasta. Chi autorizzò la grande società edilizia ad eseguire quei lavori stradali nella zona del Belsito a Monte Mario e a spostare una linea tranviaria prima ancora che la relativa delibera venisse approvata dal Consiglio comunale? Quali motivi si hanno per ritenere che la < Immobiliare » venne < favorita» da alcuni provvedimenti della amministrazione capitolina? Questi i due interrogativi sui quali hanno soffermato oggi la loro attenzione giudici, Pubblico Ministero ed avvocati per la intera udienza. E alla fine tutti si sono trovati con l'aver compiuto appena metà del percorso in programma, con la necessità di svolgere altre e più delicate indagini, con l'acquisizione di nuove accuse che debbono trovare conferma, con il bisogno cioè di alla-jare sempre più la sfera dell'inchiesta. Ed il tempo ormai stringe. Per sabato è prevista l'ultima udienza: poi i giudici andranno in vacanza, cosi come- era stato preventivamente stabilito, per riprendere i lavori in settembre. (Questo naturalmente sempre che all'ultimo momento non intervenga un qualche elemento che muti la situazione). I lavori a Monte Mario 17 primo argomento che i giudici hanno stamane affrontato è stato quello dei lavori eseguiti a Monte Mario. Ed è un argomento al quale da tut te le parti si annette una grande importanza: gli uni per dimostrare che ogni cosa si è svolta secondo la prassi più normale e regolare; gli altri per sostenere che da esso si può dedurre con quanta facilità la < Immobiliare » fosse in grado di disporre della intera amministrazione capito lina. II problema, già trattato in altre udienze, è tornato, praticamente, all'ordine del giorno attraverso l'intervento dell'lng. Angelo Patrassi, direttore dell'Azienda Tranviaria. Costui fu chiamato in causa dal prof. Natale Addamiano, l'ex-asset,sore il quale spiegò ai giudici che dà lui egli aveva saputo come il sindaco, contrariamene ntiitiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii te alle sue affermazioni in Consiglio comunale, non poteva ignorare che i lavori stradali a Monte Mario, di cui s* chiedeva l'approvazione, erano stati già eseguiti per lo meno in parte da circa due anni. « Questo perché — aveva aggiunto il prof. Addamitlno nella sua deposizione — secondo l'ing. Patrassi il sindaco aveva inviato a controllare quei lavori proprio l'ing. Magri del Comune ». Allorché l'ing. Patrassi lesse sui giornali il racconto dell'ex-assessore si affrettò a scrivere una lettera per smentirlo con la conseguenza logica di essere invitato subito dal Tribunale a chiarire l'episodio. E l'ing. Patrassi, da principio/ ha mantenuto questa sua posizione con molta fermezza. Non prevedeva, probabilmente, di dsicre invece al centro di urta 'jrossa battaglia. Allorché si t reso conto che nessuno gli avrebbe reso la vita facile era per lui troppo tardi Presidente — Dunque, chi ha assistito quale tecnico del Comune i lavori stradali eseguiti dalla Immobiliare nella zona del Belsito a Monte MarioT Ing. Patrassi — Per conto dcll'ATAC andò l'ing. Borghi; per conto del Comune andò un ingegnere della ripartizione che si interessa delle strade Comunque certamente non l'ing. Magri. Presidente — Afa lei avreb be detto al prof. Addamiano che fu proprio l'ing. Magri su incarico del sindaco a control lare quei lavori t Ing. Patrassi - Questo non . 10 ricordo davvero. Ricordo che 11 prof. Addamiano chiese a me e all'ing. Borghi se quei /avori fossero stati eseguiti per iniziativa dell'ATAC e se il Comune era stato informato. Noi gli spiegammo che vi era in proposito tutto un carteggio, che il Comune era al corrente della questione e che l'iniziativa era partita dalla < Immobiliare ». Presidente — Eppure guardi che il prof. Addamiano è stato molto preciso nelle sue affermazioni. E' possibile che lei non abbia fatto il nome dell'lng. Magrit Ing. Patrassi — Posso escluderle. On. Ungaro — E' vero che i lavori eseguiti dalla * Immobiliare » erano senz'altro urgenti e indispensabili ? Ing. Patrassi — Non vi è alcun dubbio. Senza quei lavori la < Immobiliare > non poteva proseguire nella costruzione degli edifici in quella zona. Aw. Ozzo — Cioè erano urgenti e indispensabili per la € Immobiliare »! E chi lo ha messo in dubbio? Bisogna ve- n i iiiiifiiiiiiiiiiitiiitiiiiiiiiiiftiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii dere se lo erano per il Comune. Presidente — Scusi, sa, ma e la « Immobiliare » risulta chj l'Azienda tranviaria aveva chiaramente affermato di non aver alcun, interesse a spostare i binari in quella zona. Perché poi l'A.T.A.C. ha mutato opinione.' Ing. Patrassi — Francamente non me lo ricordo. So soltanto che la « Immobiliare > aveva un grande interesse a spostare quei biliari che passavano su un terreno di sua proprietà. Una procedura sbrigativa Aw. Battaglia — E cosi quei binari sono finiti sul terreno di altri privati che attualmente hanno una controversia con la « Immobiliare ». P. M. — Ma non era necessaria una autorizzazione del Comune per procedere a questi lavori ? Ing. Patrassi — Non mi risulta che ciò fosse necessario. Aw. Ozzo — Voglio provare a chiedere io all'A.T~A.C. se mi sposta i binari che jiassano sotto casa mia. Chissà che mi risponde? P. M. — Ma lei, ing. Patrassi, parlò con il Sindaco di questi lavorit Ing. Patrassi — No, perché non erano di grande importanza. D'altra parte il Comune stesso provvide a bloccare il transito nella zona per consentire l'esecuzione dei lavori. P. M. — Dopo la prima tempestosa seduta al consiglio co . munale a sindaco 0 chi per nel corso del carteggio Inter-corso fra l'A.T.A.C, il Comune ~ iitiiiiitiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiii lui le chiese dello spiega zioni ? Ing. Patrassi — Non mi ricordo: ma non credo. Presidente — Lei ha detto che i lavori erano urgenti per evitare una situazione di pericolo. Fece un sopraluogo? Ing. Patrassi — No; ma mi venne riferito che le costruzioni in corso da parte della < Immobiliare » ponevano in pericolo la situazione del traffico tranviario in quella zona. Avv. Battaglia — Lei sa dirci quale funzionario comunale dispose il divieto di transito mentre si eseguivano i lavori? Ing. Patrassi — Non lo so o meglio non me lo ricordo. P. M. (spazientito) — Afa insomma lei non si ricorda nulla! Sentiamo allora il prof. Addamiano e poniamolo a confronto con l'ing. Patrassi. Prof. Addamiano — Io confermo quel che ho già detto quando venni interrogato l'altro giorno. Dopo le dichiarazioni del Sindaco, il quale aveva detto di non sapere assolutamente che i lavori a Monte Mario erano stati già in . l e e 1 Ing. Patrassi — ...Non nel I mio ufficio ma in quello del presidente dell'A.T.A.C. ingegner Valeri, ora defunto. Prof. Addamiano — Guardi, ingegnere, ho una ottima memoria. Con lei era un'altra persona che ho incontrato nei corridoi del Palazzo di Giustizia qualche minuto fa... Ing. Patrassi — Doveva essere l'ing. Borghi. , Prof. Addamiano — Benissimo. Dunque quando io riferii le -dichiarazioni del sindaco questo signore mi interruppe per dirmi: <Ma come è possibile se è stato lo stesso ing. Rebecchini ad inviare l'ing. Magri perchè controllasse quei lavorit». Ing. Patrassi — Già, ma io non l'ho detto. Prof. Addamiano — E' vero, infatti; ma lei tacendo mi dette la impressione che assentisse a quel che- diceva il suo amico. Inoltre — quando io riferii che in consiglio il sindaco aveva sollecitato l'approvazione dei lavori giustificandoli con l'affermare che in fondo era stata abolita in quel modo una forte pendenza della salita — l'ing. Borghi se. ne uscì con questa frase: < Ma come? la pendenza è aumenta altro che diminuita! Ing. Patrassi — Questa storia della pendenza non la conosco: i tecnici non me l'hanno riferita. i o o parte eseguiti, andai nell'ufficio dell'ing. Patrassi. r i a n . e o ? o a a . a . o n e , i o o a a 1 , a e o n e e a a , e . I documenti scomparsi On. Ungaro — Senta prof Addamiano lei è stato assessore. Può dirci se durante il periodo del suo assessorato ha avuto mai pressioni dall'* Immobiliare » o saputo di corruzioni avvenute in qualche ufficio comunale? Prof. Addamiano — In co scienza no. Posso dire soltanto che vi era diffuso nell'aria un senso di corruzione alimentato anche dalle sussurrazioni che venivano fatte in prò posito. Ricordo che l'assessore ing. Giannelli un giorno mi disse che, perché tutto potesse andare bene, bisognava cambiare tutto il personale. Ricordo anche che l'ing. Giannelli era amareggiato e voleva dimettersi, che era costretto a portare in giunta progetti di cui non conosceva nulla e che, come lui stesso mi disse, era costretto a firmare proposte soltanto perchè « glielo avevano fatto fare ». A sua giustificazione posso dire che il lavoro era enorme all'assessorato dei lavori pubblici, ina debbo aggiungere che l'ing. Giannelli diceva sempre di sentirsi come « assediato » nella V ripartizione, quella della edilizia. Esaurito questo primo argomento si è passati al secondo: quello relativo alla costruzione dell'albergo Hilton. Lo ha affrontato l'altro testimone, il consigliere comunale comunista Aldo Natoli, deputato e medico. E' un uomo sui quaranfanni, dalle idee molto chiare, dal linguaggio preciso, Ha portato con sè una busta di cuoio con i documenti con i guali — ha spiegato — spera di poter provare quali sono stati i rapporti fra < Immobiliare» e Comune di Roma. On. Natoli — Venuto a conoscenza che l'* Immobiliare » aveva preparato un progetto per la costruzione dell'Albergo Hilton sul crinale di Monte Mario, avendo appresi che la sezione laziale dell'Istituto Nazionale di Urbanistica si era pronunciata in senso contrario a questo progetto presentai, il 21 luglio 1955, una interrogazione al Sindaco il quale mi rispose soltanto sette mesi dopo e proprio in una sera in cui ero assente dal Consiglio comunale. Allora pretesi una risposta scritta. Questo il 17 febbraio 1956. La risposta mi venne recapitata il 4 aprile insieme all'ordine di convocazione delle commissioni consiliari per l'urbanistica e per l'edilizia che dovevano riunirsi il giorno dopo. Per il 6 aprile era già fissata la discussione sul progetto Hilton al Conai- glio comunale che quella sera teneva la sua ultima seduta. —' I miei sospetti su tutta questa gran fretta ingiustificata furono aumentati dal fatto che le commissioni tecniche dell'urbanistica e dell'edilizia avevano approvato il progetto dell'albergo il 29 luglio 1955. Perché da quel giorno il Sindaco aveva atteso tanti mesi per rispondere alla mia interrogazione approfittando proprio di una sera in cui, caso ouasi unico, ero assente dal Consiglio comunale? Mi sembrò anche molto strano che durante la riunione delle commissione tecniche, che avevano approvato con 21 voti favorevoli, S contrari e 3 astenuti il progetto, il Sindaco avesse respinto la proposta dell'arch. Ridolfl di eseguire un sopraluogo adducendo il motivo che già l'esame del luogo dove doveva costruirsi l'albergo era stato fatto. Senonché non sono mai riuscito ad accertare né come, né quando, né da chi sia stato eseguito questo sopraluogo. — Inoltre posso dire che 4T Sindaco respinse la proposta che i funzionari delle commissioni tecniche non votassero per non essere influenzati dalla opinione dei loro superiori ■iiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiii e che i consiglieri comunali non trovarono nella pratica Milton tutti i documenti necessari per consentire un'ampia discussione: mancavano, per esempio, l'elenco delle proprietà vincolate, il preventivo delle spese e una relazione tecnica. Tutto questo e la rapidità con cui si tentò, invano, di far approvare il progetto fa pensare ad un vero e proprio atto di favoreggiamento nei confronti dell'* Immobiliare* a danno della intera cittadinanza. Presidente — E' vero che lei rimproverò all'assessore avv. Bardanzellu, ora defunto, di essere stato procuratore ad lites dell'* Immobiliare » ? On. Natoli — Afi assunsi io questo doloroso incarico. Sapevo perfettamente che egli aveva lasciato l'incarico presso la «Immobiliare» quando fu eletto assessore al patrimonio: ma posi la questione di profonda incompatibilità morale. Poi Von. Natoli avrebbe dovuto essere ascoltato su vari altri argomenti. La impossibilità di esaurire il suo interven to nel corso della udienza ha indotto il Presidente a rinviare il dibattito a sabato prossimo Guido Guidi iiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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