I fotografi e la nostra immagine

I fotografi e la nostra immagine ^-=2 NOTIZIE E POSTILLE =— I fotografi e la nostra immagine Frank Sinatra ha preso a pugni un fotografo a Ciampino, uno dei tanti che lo hanno braccato durante il suo soggiorno romano per coglierlo accanto a quella miss Peggy Dutton che è in predicato di diventare una delle tante sue mogli. I fotografi protesteranno, invocando i diritti della cronaca, sopratutto nel caso di personaggi che vivono e prosperano sopratutto della pubblicità. Ma appare ugualmente valido l'argomento che il diritto alla propria immagine è bene inalienabile d'ogni cittadino, illustre od oscuro. Si-può stabilire H principio che l'uomo pubblico, che partecipi ad una cerimonia pubblica, non possa opporsi a che la sua immagine, già esposta in natura ai mille, ai diecimila presenti, sia trasmessa per televisione e riprodotta dai giornali. Lo stesso principio può valere per chi fa esibizione professionale della sua bellezza, delle sue arti di mimo o di attore (e in questo caso Sinatra avrebbe torto). Ma i diritti della cronaca si arrestano qui. I cento fotografi in agguato a cogliere l'espressione atterrita o ilare del protagonista d'un fatto di cronaca, ad aggredire senza preavviso chi sbarchi da un aereo, assiste a uno spettacolo, passeggia o conversa o siede a tavola, esercitano una attività che non esito a definire illecita; aia che agiscano per mandato di una agenzia o di un giornale (conosco 11 direttore di un settimanale che, delle varie fotografie di scrittori o di belle donne o di un uomo politico che gli presentano per la pubblicazione, sceglie sempre quella che lo rappresenta ii) atteggiamento grottesco o sgraziato), sia che lavorino in proprio, per vendere poi la fotografia all'aggredito. Un noto ebdomadario ha pubblicato di recente una serie di fotografie d'una persona « che ha riempito per molto tempo le cronache italiane », tutte prese a tradimento, per ammissione del giornale stesso ; « ha sempre evitato con cura di essere ripresa, ma finalmente i foto¬ grafi hanno vinto... >; « còlta di sorpresa, cercò di sfuggire al fotografo, ma ormai la maggior parte delle immagini era stata scattata... >. Voglio sperare che dopo l'aggressione il fotografo si sia scusato, e il direttore del giornale abbia ottenuto dalla persona interessa-Jcta il permesso di pubblicare le tali e tali immagini; altrimenti questo sarebbe un caso patente di violazione della personalità, non reso meno grave dal fatto che simili violazioni siano sempre più frequenti. * * Le americane, ci racconta Tomajuoli, vogliono che sia proclamato con legge dello Stato che le donne sono superiori agli uomini in politica, negli affari, in diplomazia e nell'arte della guerra. Ma ohe bisogno hanno di invocare un riconoscimento giuridico a un dato di fattoi Ormai tutte le attività sono aperte alle donne, ci sono persino donne-sacerdote in Inghilterra e donnesoldate in Russia e in America. E' vero che per quaranta secoli il sesso maschile ha usurpato il diritto che per legge di natura compete a quello femminile; oggi questa superiorità dell'uomo dura ancora sulla carta, per così dire, ma in realtà è agli ultimi guuzt, si ristabilirà ben presto anche presso il genere umano quella che è norma presso i più degli altri animali ed i portentosi insetti, che la femmina è più attiva, più longeva, più ricca di istinti e di reazioni, più resistente nella lotta per la vita del maschio. E' vero che è anche più brutta. In natura, dice il biologo Jean Rostand, il maschio appartiene al bel sesso, la femmina al sesso forte. Si compia dunque questa evoluzione anche dà noi, e si possa, noi uomini, riposarci finalmente di tanti secoli di faticoso predominio. La donna al lavoro e noi nell'ozio. La donna alla procreazione e noi ai piacevoli preliminari di questa (in attesa che la partenogenesi diventi regola generale) La donna alla guerra e noi alle arti pacifiche. La donna brutta, sfigurata dalle fatiche, dal tormento del pensiero, dalle responsabilità; noi pingui e lu Jra medici affermano che il si cidi et bene curata cute, Epicuri de grege porci (Orazio, ep. I, 4). Gran bell'avvenire ci attende. , * * E' troppo pretendere dagli scienziati maggiore cautela nello stamburare certe loro ipotesi? Da mesi in Inghilter- e a a o a a , e a è ù a e , , l a i l i a a e l e stema più sicuro per ammalarsi di cancro è fumar sigarette. Adesso saltano fuori medici altrettanto inglesi e importanti a dire che non sono riusciti a trovare alcun nèsso fra cancro e fumo: hanno fatto, respirare a certi topi per dieci ore al giorno in venti mesi fumo di sigarette, e non gli hanno trovato cancro nei polmoni. Il dott. Stephen Beck di Glasgow ha preso la via di mezzo, affermando che è pericoloso il fumo, ma quello delle locomotive Diesel. Infine il professore Percy Stocks, cancerologo di chiara fama, ammonisce che chi beve birra, lungi dal campare cento anni, si predispone al cancro dell'esofago, dell'intestino e dei polmoni. Di questo passo no-, ci lasciano più vivere. Domani verrà fuori uno a dirci che le radici del cancro stanno nel barolo o nel vino di Borgogna. Un altro rivelerà che ha scoperto tumori maligni nei polmoni di cavie nutrite per venti mesi di vermicelli co' 'a pommarola. Facciamo proponimento solenne, noi profani, di non prestar più orecchio a queste cassandre. Seguiamo spensieratamente le nostre peccaminose inclinazioni, per il vino, la birra, il fumo, i cocktails, come fecero saggiamente quel nostri vecchi che non vollero credere che le pa- ì tate fossero nocive e velenoso I il caffè. E i medici, invece di venirci a dire che cosa ci piedisponga ai tumori maligni, scoprano una buona volta il, rimedio contro questi mali. Se no tanto varrebbe che invece di darci gli antibiotici contro la polmonite ci imponessero di non prenderla stando tappati in casa quando piove e nevica e fa freddo e tira vento, con la berretta da notte in testa e un cataplasma sullo stomaco. Simplicius

Persone citate: Frank Sinatra, Jean Rostand, Peggy Dutton, Percy Stocks, Sinatra, Stephen Beck, Tomajuoli

Luoghi citati: America, Ciampino, Glasgow, Inghilterra, Russia