Uccide per gelosia la sua amante e si spara due colpi alla tempia

Uccide per gelosia la sua amante e si spara due colpi alla tempia TRAGEDIA ALLE 15 IN UNA AFFOLLATA PIAZZA DI AOSTA Uccide per gelosia la sua amante e si spara due colpi alla tempia L'uomo aveva cacciato di casa la moglie per vivere con la giovane amica - Poi era stato abbandonato Aveva con sè un biglietto-testamento a favore della vittima: fino a poco prima non pensava al delitto 11111 < M11 ! 1 > ! 1 ! 1111111T1 111T ! 111111 II P111111M11111H (Dal nostro Inviato speciale) Aosta, 11 luglio. Un torbido dramma è accaduto oggi alle 15 in piazza della Repubblica: un uomo di 40 anni, accecato dalla gelosia, ha ucciso a rivoltellate la sua amante trentenne e quindi ha rivolto l'arma contro di sé, sparandosi due colpi mortali alla tempia. Decine di persone hanno assistito impotenti alla fulminea scena; i due càrpi si sono afflosciati privi di vita, quasi a ridosso di una macchina targata Siena, che in quel momento era giunta ad Aosta e il cui guidatore la stava collocando in parcheggio. < Tutto è avvenuto cosi tn fretta — ha riferito il più diretto testimone — che al primo momento ho creduto che qualche ragazzetto avesse lanciato dei petardi mentre l'uomo e la donna; stavano discorrendo. Soltanto quando sono accorso e ho visto il sangue, mi sono reso conto dell'orribile realtà ». Prótàg'ónisti del dramma sono: l'operaio Pietro Emilio Uerlier, nato nel 1916 a Roisan, nei sobborghi di Aosta, e Antonietta Romano di Gennaro, nata a Napoli nel 19S6 colà tuttora legalmente domiciliata. L'improvvisa sparatoria con cui il Berlier ha ucciso e si è ucciso conclude quasi simbolicamente la impetuosa passione che in soli tre mesi 10 ha sconvolto e trasformato, Fino a metà dell'aprile scorso 11 Berlier era un pacifico operaio della Cogne, che viveva a Gressan, frazione di Aosta, iidglugmszmpstcdSnlemtstbsrdtsAlgceudabndetcpnsae iif! poderetto ereditato dal padre, insieme alla moglie Eugenia Grange, piò. vecchia di lui di ben tredici anni, la quale già aveva avuto da. un primo matrimoniò due figliole ormai sposate. Nonostante questa differenza di età, la coppia non era male assortita. Il Berlier era precocemente invecchiato, trasandato nel vestire, di carattere poco socievole. Era tornato così — dicono i conoscenti — dalla prigionia in Germania. Senza essere uno squilibrato, non era uomo del tutto normale. Quando, nel 'SS, si uni in matrimonio con una donna di tanto più anziana di lui, nessuno ci fece caso. Chi altri poteva sposarlo t Ma se a tutti il Berlier sembrava un uomo spento, ormai senza speranza e senza desideri, egli in realtà covava dentro di sé una specie di irrequietezza. A metà dall'aprile scorso, in una casa equivoca di Aosta, conosceva la Romano, la quale, pur essendo ancora giovane e di aspetto assai piacente (bruna, molto formosa), era scivolata in quella vita per una serie di avversità. Separata dal marito, doveva provvedere al sostentamento di una barn bina che abita a Napoli con nonni. Bella donna, si dice, ma di cervello alquanto limitato era analfabeta e nonostante tutto era propensa a credere con grande ingenuità le cose più inverosimili. Il Berlier, come la vide, se ne innamorò. Di colpo si accese in lui un sentimento che non aveva mai provato, embrionale e torbido, ma per ciò tanto più violento. Egli decise che quella donna doveva divenire soltanto sua. Per raggiungere questo sco po ricorse a una grossolana astuzia, raccontando ad Antonietta di essere benestante: c Sono stufo di mia moglie, le diceva, vieni via di qui. Ci rifaremo una vita. Vendo i miei campi e la mia cascina per comprare un alloggio in città. Ti farò felice ». Poiché la Romano esitava, egli incalzò con un'altra proposta: « Ti permetterò di chiamare da Napoli la tua bambina. La tratterò come se fosse mia. Deciditi ». E la Romano, spinta soprattutto dall'amore materno, decise per il siOr mai senza autocontrollo, il Berlier cacciò di casa la moglie, costringendola prima c rifugiarsi presso parenti, poi ad emigrare in Svizzera per i lavon stagionali dell'agricoltura. E subito trovò un acquirente per il suo podere, riuscendo a realizzare circa un milione di lire. Non era molto, ma li per li quel denaro in tasca gli permise di confermare alla Romano la sua pretesa ricchezza. « In via provvisoria », come disse, comperò due camerette a pianterreno di via Du Bàillage 8 (vicino al fosco torrione carcerario) e qui portò a uiiiiiimiiitiiiiiiiiiiiiiNiimiiiiiiiiiiimiiimim vivere la sua amante. Soltanto dopo due o tre settimane, costei cominciò a sospettare che le possibilità economiche deV compagno non fossero molto floride; egli per di più tergiversò di giorno in giorno a proposito della bambina che si doveva far giungere da Napoli, Sorsero le prime, liti. Il Berlier continuava a ripetere che presto avrebbe incassato somme ingenti e per confermare questa tesi mostrava ad Antonietta documenti qualsiasi, approfittando del fatto che essa non sapeva leggere. Verso la metà del mese scorso ti giunge a un punto critico: visto che questo tirare.in lungo non dava più esito, il Berlier si licenziava dalla Cogne, incassando naturalmente la liquidazione, e decideva di partire in * Lambretta* alla volta della Savoia per cercare un piccolo appezzamento di terreno onde impiantare un allevamento di polli. ■ « Aspettami con fiducia — egli implorò rivolgendosi alla Romano —, sistemata questa faccenda saremo veramente felici e farò venire tua figlia ». Afa quando tornò, verso il £0 di giugno, le due camere di via du Baillage erano deserte. La Romano non solo l'aveva lasciato, ma aveva accettato ospitalità presso un suo amico — Luigi DucurtU di 45 anni, operaio alla Cogre — che egli stesso le aveva presentato in una trattoria. Lo sdegno del Berlier è immaginabile. Egli minacciò, implorò, promise, ma questa volta invano. La 12o?iiano non solo non voleva più saperne di L'omicida Pietro Berlier iiimmii imiiiiiiiiiiiiiiiiimiiminiiniiii V a i , a e i n — a a e . 0 a a o e i lui, ma esigeva la restituzione di una certa somma che gli aveva prestato ' e dei suoi indumenti rimasti ifi via du Baillage. Le liti si susseguirono sempre più tempestose. L'amante abbandonato si appostava di continuo lungo la strada che Antonietta doveva percorrere per recarsi dal palazzo Bennati (dove il DucurtU abita in una soffitta) fino in via Croce di Città, dove essa aveva trovato un lavoro come lavandaia. Nonostante queste insistenze, sabato scorso là donna si presentava in Questura per sollecitare la restituzione del denaro e dei vestiti dall'ex-amante. Era là rottura definitiva, da cui oggi è scaturito il tragico epilogo. Verso le H il Berlier è giunto in < Lambretta » in una caffè sito in piazza della Repubblica angolo via Aubert, ha ordinato un quarto di vino e si è seduto a un tavolino del terrazzo esterno. Di tanto in tanto scambiava quattro parole coi vicini. Sembrava calmo. Così è trascorsa un'ora. Poi, alle 15 in punto, ha visto comparire Antonietta, uscita allora dalla casa del DucurtU, e si è alzato per andarle incontro. Un avventore del caffi non ha nemmeno potuto trattenere uri commento ironico. Ma ecco — trascorsi appena pochi secondi — tre spari: il Berlier impugna una rivoltella, la donna è ormai al suoi piedi. Prima che qualcuno possa intervenire, egli accosta l'arma alla tempia destra e ver due volte preme il grilletto e cade fulminato sul corpo stesso dell'amante. Il primo ad accorrere e Eugenio Forftn, un alessandrino proprietario di un banco di torrone, il quale con il piede allontana la rivoltella e poi si china sgomento. Il sangue scorre a flotti. Il Berlier è morto sul colpo, ma la Romano ancora respira debolmente e vie ne perciò caricata su un'autolettiga richiesta d'urgenza: essa però muore durante il trasporto in ospedale. L'inchiesta condotta dalla polizia non é stata difficile. In una tasca dell'assassino si i trovata una lettera, una specie di testamento. Poche frasi sconnesse: <Cara Antonietta E' il mio ultimo addio. Chiedo solo di pagare ventimila lire di debito alla signora Jourdan, proprietaria del Caffè Union. Il resto di quanto posseggo è per te, la sola donna rhe po ieva rendermi felice ». Lo scritto risale a sabato ed è indirizzato alla stessa Romano. Il Berlier dunque, per quanto straziato dall'abbandono dell'amante, non voleva ucciderla; egli aveva deciso di suicidarsi e nel suo ultimo addio si rivofaeva a lei con tenerezza. Poi la gelosia ha prevalso Da una sommaria ispezione cadaverica risulta che la don na è stata colpita a bruciapelo iiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiimiiiniiiiiiniiiiiiii alla fronte, alla mandibola e all'orbita destra. L'arma è una Beretta calibro 7,65, di cui per il momento si ignora la provenienza. Remo Griglie