Drammatici episodi ad Atene all'arrivo degli scampati al terremoto di Enrico Altavilla

Drammatici episodi ad Atene all'arrivo degli scampati al terremoto Giunto <ltt IV isola Santorino il primo piroscafo con ISO superstiti Drammatici episodi ad Atene all'arrivo degli scampati al terremoto Pianti di gioia e di dolore sulla banchina del porlo - Il vice-presidente della Corte Suprema ellenica, alla notizia della morte della moglie, voleva buttarsi in mare -1 sismologi escludono per il momento il pericolo di altri movimenti tellurici - La situazione e grave per la mancanza di acqua e di plasma -1 sovrani di Grecia nelle zone devastate - Nessun italiano fra le vittime sinora identificate - Accettati gli aiuti della nostra Croce Rossa (Dal nostro inviato speciale) Atene, 11 luglio. E' arrivato stasera dalle Cicladi un primo messaggio rassicurante. Il sismologo Mutsopulos, dell'Osservatorio di Atene, dopo aver visitato le zone colpite, ha tranquillato i senzatetto affermando che il vulcano di Santorino non è responsabile del terremoto. «Non bisogna temere nuovi movimenti tellurici per il momento — dice il suo messaggio — e non c'è ragione di credere che il vulcano prepari una nuova eruzione ». Ormai le scosse sono sempre più rare, sempre più tenui; sono scosse di assestamento, che riescano soltanto a fare crollare qualche casa pericolante e a staccare dalle pareti, delle montagne qualche ' grosso macigno che va a precipitare in mare facendo innalzare alti zampilli di acqua. Sono scosse ben diverse da quelle che diedero all'isola di Tira l'aspetto di una barca scossa dai marosi, come mi racconta oggi il capitano del Canaria, il primo piroscafo giunto ad Atene con centocinquanta persone sfuggite alla catastrofe. Il suo arrivo ha provocato scene di disperazione o di gioia, slmili a quelle a cui assistetti in Germania, quando giunsero i primi convogli di prigionieri dalla Russia. Molti ateniesi avevano mandato le famiglie a Santorino, per la villeggiatura, ed erano senza notizie dei loro cari. Vedendoli apparire sul ponte della nave hanno urlato e pianto. E piangevano, disperandosi, gli uomini ai quali veniva data la conferma che tutta la loro famiglia era andata distrutta, che moglie e figli erano stati seppelliti in fretta nel piccolo cimitero circondato da cipressi, fra le lapidi e i monumenti funebri abbattuti dal terremoto. Uno degli uomini che attendevano il Canaria è svenuto, quando due ragazzi gli si sono buttati al collo piangendo. I due ragazzi erano vestiti di nero e l'uomo, il vice-presidente della Corte Suprema, Elias Kabitsis, ha compreso che sua moglie era morta. Era andata a Santorino li giorno prima del terremoto per raggiungere i figli, 'ed i due ragazzi hanno trascorso tutto un giorno e tutta una notte per tentare di strappare alle macerie il corpo della madre. Kabitsis, quando è rinvenuto, voleva buttarsi in mare e gridava che la vita non aveva più scopo per lui. I figli e tre poliziotti sono riusciti a trattenerlo. Più difficile è stato per la polizia, impedire alla folla di rompere i cordoni stesi intorno al piroscafo e allora gli uomini che non avevano an cora visto i loro cari, hanno cominciato a lanciare bigliettini di carta appallottolati su cui avevano scritto i nomi dei parenti, nella speranza di riceverne notizie dagli altri profughi. Il capitano del Canaria ha raccontato che durante la notte tutte le navi da guerra, giunte nelle acque di Santori no, hanno tenuto i riflettori puntati sull'isola per confortare la popolazione accampata nei vigneti e negli uliveti. Oltre la luce elettrica, mancava e manca ancora l'acqua, pur essendo arrivate alcune navicisterne cjie incontrano enormi difficoltà per scaricare il prezioso liquido. Tutte le attrezzature portuali sono distrutte e la profondità del mare non permette ai piroscafi di ancorarsi. Per fortuna le isole sono ricche di angurie e di meloni maturi in questa stagione. • Manca anche il plasma sanguigno e, rispondendo all'appello dei giornali ateniesi, centinaia di persone si sono recate oggi negli ospedali per donare il sangue, che sarà trasportato domani a Santorino da un idrovolante militare. Viveri e medicine, grazie anche ai lanci effettuati con 1 paracadute, bastano, per ora, ai primi bisogni e una gran parte dei senzatetto potrà dormire stanotte sotto le migliaia di tende portate dai piroscafi o lanciate dagli aerei. L'organizzazione dei soccorsi è ammirevole e, forse, già domani sarà possibile ristabilire le comunicazioni telegrafiche con Santorini. Finora tutta l'attenzione è Etaca accentrata sull'isola maggiormente colpita, ma anche nelle isole minori la situazione, è tragica. A Lipso le onde sollevate dal maremoto hanno spazzato l'isola per dodici ore consecutive su una profondità di oltre un chilometro, abbattendo filari di viti e portando via le suppellettili dalle case. Oggi le acque intorno all'isola sembrano il teatro di un naufragio. A Calimnos la mancanza di acqua è grave e la popolazione si è riunita in chiesa, per invocare la pioggia. Gli abitanti delle Cicladi sono molto religiosi e nelle prime fotografie giunte ad Atene, vedo gruppi di vecchie donne, con la testa ricoperta da scialletti neri, che tengono strette fra le brac¬ cansulEzttpn cia statuette e quadri sacri, le sole cose che abbiano pensato a salvare nel momento del pericolo. E a Santorino è già stata aperta, fra gli stessi sinistrati, una sottoscrizione per1 ricostruire, a Perissa, la chiesa della Vergine che è stata uno dei primi edifici a crollare non avendo fondamenta. Era stato arditamente innalzato sulla sabbia, a pochi metri dal mare, perché, a suo tempo, 1 pescatori vollero avere la Madonna vicina alle loro barche per sentirsi meglio protetti. I profughi giunti con il Canaris hanno anche raccontato che gli animaili presentirono 11 terremoto. Specialmente i cavalli si mostrarono agitati già dieci minuti prima della scossa iniziale, e riuscirono a liberarsi dal lacci, con cui erano iegati alle palizzate Intorno alle aie, fuggendo verso le campagne. Ma pochi furono gli uomini che compresero il significato dei segni, premonitori. Re Paolo e la regina Federica hanno visitato le cittadine colpite, dapprima con una jeep e poi a dorso di mulo essendo quasi tutte le strade interrotte dalle frane. I sovrani hanno espresso il desiderio ohe le, città vengano ricostruite nei] loro antico caratteristico stile che davano a Santorino l'aspetto di un paesaggio dipinto da un cubista. ' La nostra ambasciata ad Atene non ha ancora ricevuto notizie dei connazionali nel Dodecanneso, d'altra parte, non vi è nessun nome italiano nell'elenco dei 60 morti identificati fino ad oggi e si ha ragione di sperare che il terre moto nell'Egeo non abbia fatto vittime fra gli italiani. La nostra ambasciata ha, invece, appreso che il governo greco ha deciso di accettare gli aiuti offerti dalla Croce Rossa italiana, mentre continua a respingere i soccorsi offerti dai governi di Londra e di Washington. Enrico Altavilla Squadre dt soccorso al lavoro fra le macerie delle case ero Hate a Santorino (Telefoto) miimiiiìiiiNiiiiiiniiHiiiimnm^

Persone citate: Elias Kabitsis, Perissa, Re Paolo, Santori