Gli isolanti terrorizzati videro la terra aprirsi davanti a loro di Enrico Altavilla

Gli isolanti terrorizzati videro la terra aprirsi davanti a loro Altre 321 scosse di terremoto hanno sconvolto la zona dell'Egeo Gli isolanti terrorizzati videro la terra aprirsi davanti a loro Intere famiglie inghiottite da improvvise voragini - II caldo soffocante ostacola la ricerca dei superstiti - Città devastate dal maremoto - La foga dei turisti seminudi dagli alberghi pericolanti - Strani.aspetti del disastro aumentano il panico: rossa come il sangue l'acqua delle Terme di lharia - Branchi di pescicani vicino alle coste - Rifiutati gli aiuti inglesi e americani (Dal nostro inviato speciale) Atene, 10 luglio. La terra ha tremato ancora molte volte, scuotendo le Cicladi con violenza sempre minore- Fra l'alba di ter» e sfaserò l'osservatorio di Atene ha registrato altre 321 scosse non molto forti. Tutte insieme non avevano la potenza del movimento tellurico che ha raso al suolo le cittadine dell'isola di Santorino. Di ora in ora le scosse si lamio più leggere e muovono appena gli aghi dei Sismografi che ieri non soltanto ad Atene, ma'anche a Vienna e a Praga, tracciarono sui cilindri di cartone lunghe linee verticali, con una brusca impennata. Anche le onde gigantesche, nate dal maremoto, si vanno calmando dopo avere spazzato le barche e i pescherecci incontrati durante la corsa folle tra le isole dell'Egeo meridionale, dove rimbalzavano di sponda in sponda, penetrando nelle campagne, nelle case, nelle botteghe, arraffando mobili e merci. A Calimnos hanno portato via da un magazzino ottanta fusti d'olio di oliva; a Eraclion sono entrate nei depositi della Dogana, involando un centinaio di sacchi di tabacco <Rodi »; e a Leros hanno invaso i vigneti e gli uliveti, isterilendo il suolo per chi sa guanti anni. Oli scienziati ateniesi sperano di vedere calmata entro domani la furia della terra, come si è già quasi calmata quella del mare. Accampati sulla spiaggia dove sono andati a raccogliere le migliaia > di pesci e di polipi buttati sulla costa dalle onde impetuose, i senzatetto di Santorino, di Leros, di Calimnos rimangono senza 'flato ogni volta che la terra trema di nuovo, aiutando sinistramente i genieri nell'opera di demolizione delle case pericolanti. I primi profughi che hanno raggiunto l'Attica a bordo di nomi da guerra descrivono scene apocalittiche, avvenute mentre la terra agitata dal terremoto a più riprese tremava e si apriva, facendo crollare le case e tagliando ampi e lunghi crepacci nelle strade. Dal vulcano in eruzione si sprigionava una nuvola giallastra, solcata da lingue di fuoco. La prima scossa fu accompagnata da boati tremendi, a cui seguì per molti minuti un frastuono infernale. Erano i blocchi di roccia che dalle montagne precipitavano a valle o andavano a cadere direttamente nelle acque che venivano all'attacco dell'isola. Quasi sembrava di assistere a una battaglia fra la terra e il mare. Centinaia di tonnellate di roccia ingombrano la strada che traversa l'isola da levante a ponente e ciò rende ora più difficile l'opera di soccorso. Quando la secónda scossa abbatté di colpo duemila case a Santorino, molti «omini erano già per strada, diretti ai campi, dove cominciano a lavorare in ora antelucana, per evitare il caldo. Dalie campagne facevano rapidamente ritorno gli «omini per andare alla ricerca dei loro cari. Hanno scavato a lungo con le mani nude, con gli occhi accecati dalla polvere fitta e rossastra proiettala dal vulcano. E hanno scavato quasi sempre inutilmente. Il primo elenco dei morti dice, con la brutalità delle comunicazioni ufficiali, come siano s'ate distrutte intere famiglie, ad eccezione del capofamigljia. E' deceduta Tommasa Alifrangia con i suoi quattro bambini; è deceduta Margherita Soroutu con i suoi due bambini; è deceduta Caterina Sigala con i suoi cinque bambini... Si è scavato per tutto il giorno per cercare i sepolti che potevano essere ancora vivi e per dare sepoltura ai morti che, a causa del gran caldo, reso ancora più insopportabile dai vapori sprigionati- dal vulcano, non potevano restare affidati troppo a lungo alle lagrime dei parenti. Si è scavato per tutto il giorno e per tutta la notte, senza luce. La centrale elettrica era stata distrutta e in tutta l'isola un solo edificio era illuminato, l'albergo Attantis, grazie alla sua picco/a centrale privata; e nell'albergo, subito trasformato in ospedale per ordine del suo proprietario, l'armatore Nomykos che si trovava a Santorino, .sono stati trasportati i primi feriti. Sono scappati in tempo per vederlo crollare sotto la spinta delle scoss'i successive, senza aver neanche il tempo di vestirsi; e poiché a causa del gran caldo dormivano senza moltt indumenti, si sono trovati per strada seminudi o del tutto ignudi, quasi che rnatura avesse voluto aggiungere un'ultima pennellata rea Ustica al suo quadro apoca littico. e la / clienti dell'Atlanti», quasi tutti stranieri, se la sono ca- vata con la paura; meno fortunati i clienti dell'Albergo Vulcan, in gran parte tedeschi, i quali hanno salvato la vita ma hanno perso bagaglio, denaro, documenti, biglietti per il ritorno in patria, essendo fuggiti dall'albergo subito dopo la prima scossa. Anche per altri segni strani la catastrofe rimarrà nel ricordo del popolo. Nell'isola di Ikaria, l'acqua delle terme è improvvisamente divenuta color del sangue; a Oia il campanile si è inclinato di quaranta centimetri senza crollare; intorno a tutte le isole s'ono apparsi branchi di pescicani ed è stato necessario proibire i bagni ai turisti. Uno dei fenomeni più strani è stato quello provocato dal maremoto fra le isole divise da brevi bracci di mare: le onde, dopo aver colpito le sponde, tornavano indietro andando a scontrarsi con le onde successive e creavano giganteschi mulinelli, veri maelstrom, nei quali i pesci sbattuti con violenza estrema fra un'onda e l'altra finivano con l'annegare, se è così lecito dire. Ora i soccorsi sono organizzati. Re Paolo, la regina Federica e la principessa Sofia sono sul luogo del disastro maggiore- Decine e decine di piroscafi mercantili e navi da guerra incrociano intorno alle isole, cercando i posti più adatti per sbarcare » viveri ed i medicinali, visto che il maremoto ha distrutto tutti i moli e tutte le attrezzature portuali. Tutte le navi battono bandiera ellenica; il governo greco ha rifiutato gli aiuti offerti dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti, invitando ambasciatori inglese e americano ad Atene a far giungere all'incrociatore bri tannico Jamaica e alle navi della VI Flotta americana l'ordine di non portarsi nelle acque delle Cicladi, verso le quali erano già dirette. I greci non vogliono soccorsi dagli oppressori dei patrioti ciprioti, e non vogliono l'aiuto degli, americani che si sono rifiutati di aiutarli a risolvere la questione di Cipro. Hanno invece accettato altre offerte d assistenza: così quella della Croce Rossa olandese, che per via aerea ha già spedito migliaia di coperte e induménti. Nell'isola, insieme con i medici, le infermiere, i genieri sono arrivati anche due geoioghi per accertare le cause della catastrofe. Si era creduto in un primo momento che il terremoto fosse stato provocato dal vulcano che, tentando di aprire un nuovo cratere entro un banco di lava solidificata, avrebbe dato una spallata contro il pavimento dell'isola; perciò si era affermato che, fino a quando il vulcano non si fosse sfogato per mezzo di una grande eruzione, le scosse telluriche non avrebbero avuto fine. Sembra invece che si sia trattato di un terremoto tectonico e che il vulcano noti sia responsabile della sciagura. Certo il terremoto è stato molto più forte di quelli che devastarono le isole Ioniche e Volos, e si trema al pensiero di quel che sarebbe accaduto se, invece di avere l'epicentro in un'isola con poche migliaia di abitanti, il terremoto avesse colpito isole più ricche e popolose. Enrico Altavilla lIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Una terrificante visione delle distruzioni causate dal terremoto a Santorino. (Telefoto) I

Persone citate: Caterina Sigala, Re Paolo, Volos