Domani il voto in Francia sul progetto per l'Euratom di Sandro Volta
Domani il voto in Francia sul progetto per l'Euratom Importante svolta per la collaborazione europea Domani il voto in Francia sul progetto per l'Euratom Divergenze tra i partiti - Mollet riuscirà probabilmente a trovare un compromesso - La d. c. chiede al governo profonde riforme politiche per l'Algeria (Dal nostro corrispondente) Parigi, 9 luglio. Otto giorni dopo che il Congresso nazionale del partito socialista ha assunto una posizione precisa sul problema dell'Algeria e su quello dell'Euratom, anche la democrazia cristiana ha affrontato i due argomenti che dominano in questo momento la politica francese, e le deliberazioni prese dal Consiglio nazionale del partito si avvicinano sensibilmente al punto di vista dei socialisti. Questi avevano, infatti, affermato la necessità di condurre la lotta in Algeria su due fronti, ossia tanto contro i ribelli musulmani quanto contro i colonialisti francesine di rimbalzo i democristiani hanno chiesto al governo di spezzare «"con misure rigorose la resistenza di coloro che, per cecità o per egoismo, ostacolano le riforme e tentano di impedirne l'applicazione >. La mozione approvata dal Consiglio nazionale democristiano non è meno esplicita di quella socialista quando di• chiara che la crisi algerina non può venir risolta «altro che con riforme politiche, le quali stabiliscano una completa eguaglianza di diritti fra le diverse parti della popolazione ed associno i rappresentanti delle popolazioni musulmane alla gestione degli affari pubblici >. Con queste prese di posizione si va precisando una linea politica che, se verrà seguita leaJimente dal governo, potrà portare a quella pacificazione che, fino a un paio di settimane fa, sembrava impossibile sperare. Per l'applicazione di questa linea, che. riunisce or-mai il consenso della maggio-ranza del Parlamento, il ministro residente ad Algeri, Robert Lacoste, potrebbe venirsi a trovare però in una situazione di disagio, in quanto è sembrato che la politica da lui seguita finora fosse ispirala dagli ambienti colonialisti, piuttosto che dai partiti democratici del centro e della sinistra. In quanto al progetto per l'Euratom, di cui l'Assemblea nazionale riprende domani la discussione, per concluderla col voto di mercoledì, la posizione dei democristiani si scosta sensibilmente da quella desocialisti. I primi sono rimasti, infatti, fedeli all'idea della piccola Europa a sei di tipo cediBta, senza preoccuparsi se prima o poi i tedeschi finireb-, Mbero fatalmente per averne il1 msopravvento. I socialisti, invece, chiedono che la comunità atomica europea sia aperta a tutti i Paesi che intendano farne parte, non esclusi, cioè, né l'Unione Sovietica né le democrazie popolari. La differenza è tutt'altra che lieve, ma non è detto che debba venir risolta mercoledì. Con qualche modificazione o aggiunta all'ordine del giorno presentato dal suo partito, Guy Mollet potrà facilmente trovare un compromesso che gli consenta di ottenere la maggioranza dei voti all'Assemblea Nazionale e di proseguire, perciò, le trattative internazionali. In questo caso si tratterà, però, d'una soluzione ambigua, che servirà soltanto a rinviare il problema. Sandro Volta ulMcpteapgsctdvfècvniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiini
Persone citate: Guy Mollet, Mollet, Robert Lacoste
Luoghi citati: Algeri, Algeria, Europa, Francia, Parigi, Unione Sovietica
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