Pericoli e promesse dell'energia nucleare

Pericoli e promesse dell'energia nucleare Pericoli e promesse dell'energia nucleare Opinioni discordi di scienziati - Perché è necessario continuare le ricerche - Ma Curie rivolge un appello alle grandi potenze affinché sospendano gli esperimenti Recentemente, da fonti autorevoli, sono state rese di pubblica ragione alcune conclusioni che si riferiscono ai pericoli derivanti da radiazioni che si generano sia nei reattori nucleari per uso pacifico, sia negli esplosivi per uso bellico. Mi riferisco, in particolar modo, alla relazione compilata da un Comitato di scienziati per incarico della Accademia Nazionale di Scienze di Washington. Si tratta di questioni che sono in istudio da parte dei tecnici competenti fino da quando i primi reattori sono stati ideati. Dato che le conclusioni sopramenzionate mostrano come il problema riguarda direttamente ogni essere umano ed anche le generazioni future, ritengo doveroso precisare alcuni aspetti della situazione attuale. Premesso che la maggioranza degli specialisti in esplosivi atomici ritiene che una guerra atomica al giorno d'oggi costituirebbe un pericolo incalcolabile e probabilmente fatale per l'umanità, l'attenzione maggiore degli scienziati si rivolge ai problemi dì uso pacifico dei reattori nucleari. I pericoli derivanti da sostanze radiattive prodotte nei reattori nucleari potranno diventare assai seri quando il combustibile nucleare verrà a sostituire o supplire, in modo considerevole, altre fonti di energia, ossia presumibilmente verso l'anno 2000. Partico larmente seria è la minaccia di mutazioni genetiche che potrà attingere generazioni future per secoli. Nasce allora spontanea la domanda: «Non sarebbe forse meglio interrompere le ricerche e rinunciare alle applicazioni dell'energia atomica? ». Credo fermamente che, al contrario, bisogna intensificare le ricerche e cercare nuove forme di utilizzazione dell'energia nucleare in cui tali pericoli non esistano o siano facilmente evitabili. Mi riferisco, non soltanto alle possibilità di perfezionare 1 reattori basati sui processi di fissione dei nuclei pesanti, bensì, in special modo, alla possibilità di sfruttare processi di fusione dì nuclei leggeri che sembrano assai promettenti. Non dimentichiamo che siamo ora soltanto agli inizi dell'era atomica. In quanto al rinunziare all'uso dell'energia nucleare per scopi pacifici, ritengo che sìa semplicemente impossibile, perché altri tipi div.combustibili saranno, fra pochi decenni, esauriti e quindi l'uomo dovrà necessariamente ricorrere alle riserve dell'energia nucleare. E' vero che assai probabilmente si potranno trovare nuove fonti di energia, utilizzando direttamente l'energia solare. E' noto che già si sanno costruire cosiddette « celle solari » che trasformano l'energia della luce solare in energia elettrica, e si spera che tali celle potranno essere ulteriormente perfezionate. Ma si hanno ragioni di ritenere che queste due fonti di energia, il sole e l'energia nucleare, invece di competere si completeranno in modo da creare condizioni per una vita più felice per tutti. Quali potrebbero essere le conclusioni da quanto precede per un programma di lavoro dei fisici nucleari in Italia? Ovviamente è necessario soprattutto intensificare le ricerche nel campo nucleare. Non vi può essere miglior modo di impiego di eventuali sovvenzioni alla scienza e bisogna ricordare che quelle attualmente elargite sono inadeguate allo scopo. Questo intensificarsi delle ricerche nucleari include naturalmente anche l'addestramento di un maggior numero di giovani fisici, che saranno sempre più necessari per la nazione. Prof. Gleb Wataghin Direttore Istituto di fisica dell'Università di Torino

Persone citate: Curie, Gleb Wataghin, Pericoli

Luoghi citati: Italia, Washington