L'improvvisa scomparsa dell'avv. Massimo Weigmann

L'improvvisa scomparsa dell'avv. Massimo Weigmann Dopo una vita lucida e operosa una morte serena L'improvvisa scomparsa dell'avv. Massimo Weigmann Insigne civilista, uomo di reiasioni europee • L'amore per la musica e le iniziative a favore della nostra città • Affettuoso plebiscito ai funerali E' morto l'avvocato Massimo Weigmann: la notizia si diffuse per la città dolorosamente, tra 11 pomeriggio dello scorso sabato e la domenica, prima che fosse ufficialmente partecipata. Fu una triste sorpresa, amara, quasi Incredibile por gli amici, 1 molli amici. Weigmann, uomo cordiale e austero, era in Torino conosclutisslmo, era amato da tutti. La sua morte è stata come la sua vita, lucida e serena: la morte dol giusto. Ai familiari che lo circondavano nell'estrema angoscia disse paralo calme, ricordi, e l'invito a sperare ancora e sempre, un addio esemplare. Poi un sacerdote, un pastore della Chiesa Evangelica, rimase a vegliare ed a pregare accanto alla salma. Sul tavolo un libro: musiche di Mozart, ch'egli aveva a lungo sfogliato e richiuso con delicato fervore, in questi ultimi mesi. Tacevano ormai quelle musiche a lui tanto care, ogni music» del mondo taceva; e nel silenzio, so- la e grave, indugiava la presenza del suo spirito onesto nobile pen■oao. Weiigmann eira avvocato Insigne; ma lo si cercava e lo si amava perché la professione aveva in lui un as|)etto partic'ore, porcile egli era soprattu'.'.o uno di quelli che sanno ascoltare con pazienza, riflettendo, e noi suo occhio, mentre cosi andava meditando la ri sposta, vedovate affiorare un che di persuasivo, intimo e discreto, una spiritualità umana che solleva comprendere con equità. Non ora l'avvocato illustre e dotto a conquistarvi, era l'uomo. L'uomo nel quale si può confidare, Tuo mo all'antica. Della sua eccezionale dottrina già si parlava quan do era studente alla nostra Università (egli, di famiglia svizzera, era nato a Torino nel 1892), del suo ingegno diede prova ognora, nei tribunali e fuori del tribunali, perché, oltre che civilista egli fu consigliere di grandi società, da molti anni segretario del Consiglio di amministrazione della Fiat, consulente di aziondo dal gruppo o di altri importanti complessi italiani e st™ .ieri, ed obbe anche cariche pubbliche, pre sidento dell'Istituto della Prov vidonza, presidente della Società Piemonte-Svizzera; ma l'enumera zione è forse superflua, perché questa attività, alacre varia inin terrotta, diede certo gran prestigio al suo nome e fu testimonianza del suo talento; ma tutti poi, anche gli uomini d'affari, en che i conoscenti d'ufficio, corca tsiprnStllllllllllflllllllllllltllllllllllllllllltlllllllllllllllltll vano in lui l'amico, di modi gentil e asciutti dal quali traspariva una perfetta coerenza ed esigenza morale. Erti veramente un personaggio non comune, originale nella sua gravità: perché nel suo cuore vi fu sempre, da quand'era ragazzo sino all'olir'Ieri, un desiderio tenace di cultura, di poesia, di luce Intellettuale. E la musica fu al centro del suol Interessi, fu la espressione, totale di quel suo sentire romantico, appassionato o nobilmente puro. Ascoltare Bach o Mozart era per lui un rito; conosceva, uomo di relazioni europee, la più gran parto del musicisti contemporanei; affrontava lunghi viaggi per una « novità », per un concerto. E dopo la morte della signora Bice Bertolottl fu vice-presidente della Pro Cultura Musicale Femminile. Quanto diede a questa società, 1 musicoflli di Torino ben sanno; e come si adoperò a mantenerne alto 11 livello artistico, e come si Industriò, cooperando con intenso entusiasmo, a che 1 programmi l'organizzazione il successo fossero all'altezza tradizionale di quella Società. Era l'angolo felice dello sua vita di lavoratore, ma non so n'era fatto un ozio, bensì un caldo dovere. Ieri mattina, partiti dall'abitazione di corso Galileo Ferraris 95, si sono svolti i suoi funerali nel Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele. Erano presenti autorità, personalità, una folla. 11 sindaco di Torino, avv. Peyron accompagnato dal Gonfalone della città, il prof. Valletta, l'ing.' Bono, l'avv. Gianni Agnelli, il gr. uff. Gajal, l'ing. Giovanni Nasi, H comm. Ghiglione, 11 sen. Mozzini, 11 comm. Genero, 11 comm. Vola, il rag. Bozzolo, il prof. Cavinato e l'ing. Bonodè. Numerosi < rotorioni », soci del Circolo Subalpino e dell'Associa zione Piemonte-Svizzera, il direttore del Conservatorio musicale, il console svizzero con la colonia svizzera quasi al completo; esponenti del mondo finanziarlo e industriale, avvocati ed alti magistrati. Da Zurigo, anche m rappresentanza dol Presidente, era Intervenuto 11 direttore centrale dol Crédit Sulsse, dott. A. BUcher. Fu una manifestazione d'aifeito vasta e profonda. Nella chiesa nuda, senza apparato, secondo il rito evangelico, furono dette per il defunto l'estrema pregnlora e parole sacre. La bara era niimmmmmmmiimMiimiiiiiiiimmmiim deposta davanti al pulpito, occanto la vedova e I tre figli, e poi gli intimi, gli amici, e tutti gli altri che lo ricordavano '• lo piangevano. Non un sussun o, non un flato, ma un silenzio solenne. E l'officiante, il pastore Ernesto Assayot, lesse allora con voce forma 1 versetti dello Bibbia che meglio si addicevano alla vita dello scomparso: «Tu mi condurrai col tuo consiglio e poi mi riceverai in gloria». Perché, pensò quel pastore di anime, del consigliare Il bene e del trarre consiglio da Dio fu intessuta l'esistenza di Massimo Weigmann. I presenti In piedi ripresero lo preghiera; e lo spirito del defunto fu affidalo cosi ad una luce più chiara, a una più alta speranza. Finita la funzione, lo salmo fu portata a Rocco Conavcse e là tumulata nella tomba di famiglio. L'avv. Massimo Weigmann

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