L'ittiologo si ritira ai 2 milioni e mezzo Felice esordio dell'operaio letterato di Volpiano

L'ittiologo si ritira ai 2 milioni e mezzo Felice esordio dell'operaio letterato di Volpiano Im&l fi iti. scialbaserate di "Za asse Ma o M'addoppia,, L'ittiologo si ritira ai 2 milioni e mezzo Felice esordio dell'operaio letterato di Volpiano L'esperta in storia d'America si qualifica per i quiz finali - Luciana Alagna non sviene e stavolta raddoppia - Il romano della pittura ha già vinto la "600,, - Supera il primo turno anche un toscano-torinese studioso del calcio; subito respinti la cultrice di cinema e l'appassionato di rivista (Dal nostro Inviato speciale) Milano, 5 luglio. Serata fiacca, priva di emozioni, se si tolga la lieve sor- Sresa del ritiro dell'ittiologo [ino Chirulli, che al grosso ma incerto pesce dei cinque milioni ha preferito quello medio ma sicuro dei due milioni e mezzo. Egli al è ritirato scusandosi ma affermando che un buon pescatore dev'esser prudente e non deve lasciarsi vincere dalle tentazioni. A parte ciò, una serata, come si è detto, di ordinaria amministrazione. Su otto concorrenti, due eliminati: gli esordienti Vincenzo Rollo e Amelia Del Frate, che si erano presentati in materie generalmente giudicate facUi: rivista e varietà, e cinema. Ma proprio queste due materie hanno visto il maggior numero di aconfitti. « Lascia o raddoppia » è dunque un gioco per materie difficili.? La trasmissione si è iniziata — dopo una utile, e speriamo ascoltata esortazione di Mike Bongiorno all'osservanza delle norme del. Codice Stradale e a quelle della prudenza — con una piacevolissima ventata di. .frescura: "quella portata dal vglóvahìss'imo Umberto Ferrerò, di Volpiano. Un ragazzo diciottenne, timido, sorridente, che ha immediatamente conquistato il pubblico. E' un operaio, lavora, come egli stesso ha dichiarato, < in una manifattura che fabbrica accessori d'interesse militare »: e nella sua ammirevole timidezza non ha fatto la pubblicità alla sua ditta. Egli si è presentato in letteratura italiana, e questo è ancora più ammirevole che se Si fosse presentato in calcio o in ciclismo. E' rimasto orfano quando aveva pochi anni ed è stato adottato da una modesta famiglia. Avrebbe voluto andare avanti negli studi, ma ha dovuto interromperli per trovarsi una occupazione. Però non ha mai smesso di leggere e di studiare la materia che lo affascina, la letteratura italiana. E' Btata la sua insegnante a indurlo a presentarsi a « Lascia o raddoppia »; ed egli spera di vincere Se vincerà non si darà al cinema, non si darà al teatro; Se vincerà, l'operaio Umberto Ferrerò tornerà a scuola. Questo è il sogno che egli persegue: riprendere gli studi, .,. SI è presentato ih un corretto abito grigio-scuro; camicia bianca, cravatta blu, fazzoletto al taschino. La sua aria timida ha cominciato ad attenuarsi alle prime domande di Bongiorno. Fra le varie oose assennate che ha dotto, è quella che riguarda le sue preferìze per Foscolo e Leopardi: uno lo ama per le sue doti di uomo, l'altro per la sua malinconia di poeta. E sul Leopardi appunto gli è toccata la prima domanda: < E naufragar m'è dolce in questo mare >:, chi è l'autore di questo verso e che titolo ha la poesia da cui è tratto. La risposta è stata immediata: Leopardi l'autore, l'Infinito il titolo. Man mano che si seguivano le domande, Umberto Ferrerò si rinfrancava di più; sorrideva appena Bongiorno cominciava a leggere la domanda, sorrideva perché egli già ne conosceva la risposta. E cosi è stato per tutte: risposte immediate, precise, che riguardavano ora Carducci, ora Giusti, Giocosa, Berchet, Verga, ora Manzoni e Foscolo. Sorridente e disinvolto ha lasciato il palcoscenico, e lo ha seguito l'aw. Vincenzo Rollo, di Foggia. Egli doveva rispondere a domande inerenti alla rivista ed al varietà, materia nella quale ha ietto di essersi preparato frequentando 1 teatri di Bari e di Roma. Ma dopo avere spiegato che la rivista è in crisi a causa delle elevatissime paghe degli attori; dopo avere indovinato che la rivista rappresentata da Macario a Parigi nel dicembre del '93 si intitolava € Votate per me » : dopo aver riconosciuto un brano musicale appartenente alla rivista «La granduchessa e i camerieri »; alla terza domanda l'aw. Rollo è caduto. Gli era stato domandato in quale rivista si canta la canzone « Se avessi un italiano », ed egli non si è ricordato che si trattava di < Attanasio, cavallo vanesio », ed ha lasciato trascorrere in silenzio i sessanta se condì com-esslgli. Anche la successiva è stata una bocciatura. La signora Amelia Del Frate di Roma si era presentata per 11 cinema. Ha premesso che non conosce Io lingue e che ciò non le. permette di seguire certe finezze linguistiche dei film atranieri, edngtmetvspccdttigshvlLts«d ed è caduta proprio su una domanda che riguarda la cinematografia francese. Non se gulrà, auguriamocelo, una controversia sulla pertinenza o meno della domanda: essa era elementarlssima, ed una esperta del cinema non avrebbe dovuto ignorarne la risposta. La signora Del Frate, la quale poco prima ' aveva affermato che le piace tanto piangere, al cinema, aveva una gran voglia di dare un saggio televisivo di tale sua predilezione, ma fortunatamente se n'è astenuta. .Alla prima domanda ella ha indovinato nella « Vedova alle gra» un film portato sullo schermo da Erich Von Stroheim. Alla secónda avrebbe dovuto dire il vero nome del celebre comico . francese Max Linder. La signora si è torturata per sessanta secondi nel tentativo di ricordarlo. Mentre suonava il gong ha mormorato qualcosa che somigliava a « Levrier », 11 che non vuol dire nulla perché il vero nome di Max Linder era « Leuvielle >. — L'ho già detto, non conosco il francese — ha tentato di giustificarsi la signora. Ma inesorabile è intervenuto il notaio: ,— Mi dispiace,' ha sbagliato. E' poi venuta la parlantina di agente pubblicitario e di profondo cultore del calcio di Dante Bianchi, un toscano da parecchi anni trapiantato a Torino. — Più ohe dei calcio — egli ha tenuto a precisare — io mi occupo di storia del calcio. Molti ignorano che il calcio ha lontane ascendenze, nei popoli e nel secoli. Lo si gioct va in Cina, in Giappone, ed in vari altri Paesi già 1500 anni fa. Egli ha risposto con esattezza a tutte le domande: la rtlsclmpslnmallfzsCseaalGss . a a o d 0 a squadra nel vecchio calcio fiorentino era composta di ventisette giocatori; nel 1924 Vittorio Pozzo fu il primo commissario tecnico; nel 1920 l'Italia battè la Francia 9 a 4, e nel 1928 l'Ungheria 4 a 3; un calciatore non può giocare con una scarpa sola eccetera. Esauriti gli esordienti, è stato il turno dei concorrenti in cabina. Per la domanda da 640 mila lire si è presentato Claudio Moraldi sulla pittura francese dell'Ottocento. Gli è stata mostrata una diapositiva. Bongiorno — La domanda è la seguente: Claude Monet nel 1865 rimase ferito in un incidente. Un pittore lo ritrasse disteso nel grande letto della locanda di campagna in un quadro che porta il titolo: Monet infermo a Chailly che ora le proiettiamo. Ci vuole dire il nome dell'autore? Allora guardiamo il quadro. Moraldi — (subito) Bazille. Bongiorno — Federico Bazille. La risposta è esatta, bravissimo. Allora altri brindisi e altre fiaccolate in Trastevere. Arrivederci, buona sera. Una certa curiosità c'era per la signorina Luciana Alagna, esperta in mitologia, che giovedì scorso, dopo aver ascoltato la domanda, svenne in cabina. Questa sera si è presentati sorridente e disinvolta, assicurando che non vi sareb be stato un secondo svenimento. — Se proprio dovessi svenire — ha detto sorridendo, tutta roBea, nell'abito e nel viso — lo farò dopo aver dato la ri sposta. Bongiorno — Si accomodi in cabina, signorina Alagna. Allora signor valletto mi raccomando, stia bene attento. E' pronto il valletto? Le aggrada signorina di essere accolta tra le braccia di questo valletto nell'evenienza di uno svenimento, o ne preferisce un altro? Alagna — Va bene questo, l'ho già provato. Bongiorno — Per 640 mila lire: «Una leggenda cretese favoleggia di un uomo di bronzo al quale si attrlbu.vano straordinari e malefici poteri. Ci vuol dire il nome di quest'uomo?». Ha 90 secondi. Alagna — E' Talo. Bongiorno — La risposta è esatta, bravissima signorina, abbiamo superato la prova, adesso può svenire. Per la domanda di due milioni e mezzo ecco la signorina Giovanna Ferrara, esperta in storia degli Stati Uniti. — Sono diventata una personalità a Bobbio Lomelllna — ha detto sorridendo. — I ragazzini mi hanno eletto sceriffo. Si è fatta scegliere la busta da un giornalista. Bongiorno — Allora signorina siamo al penultimo passo, quello che vale 2 milioni e 560 mila lire. Stiamo bene attenti. La domanda è la seguente: «La notte di Natale del 1776 Giorgio. Washington attaccò di sorpresa a Trenton i mercenari tedeschi dell'Assia, che servivano sotto la bandiera inglese, e inflisse loro una grave disfatta. Per poter prendere di sorpresa quei mercenari, Washington attraversò con tutto l'esercito un fiume irto di Dr ghiacoi e pericolosissimo. Ci dica il nome di quel fiume». Ferrara — Il fiume era il. Delaware. Bongiorno — Bene, signorina, risposta esatta, ci rivedremo la prossima settimana. Ultimo concorrente è statò l'ittiologo Mino Chirulli. Egli si presentava per le tre domande da cinque milioni, ma si è considerato soddisfatto d'aver già vinto la metà della somma, 2 milioni e 560 mila lire. < Non raddoppio. Sento che stasera i pesci non abboccheranno» ha dichiarato con un sorriso; ed ha aggiunto: «Ringrazio tutti coloro che mi' hanno seguito con simpatia e i col¬ leghi della Finanza e della Marina >. Naturalmente non c'è stato nessun tentativo da parte di Bongiorno per far mutare la decisione del concorrente, e Mino Chirulli ha lasciato il palcoscenico con un piglio più gaio di quello che aveva quando vi è entrato. • Dietro le quinte ha commentato: < Mi dispiace d'aver deluso tanta gente, ma questa sera avevo il presentimento che sarei caduto, e naturalmente ho ascoltato il mio presentimento, anche se probabilmente era sbagliato >. Giuseppe Faraci Luciana Alagna ha sorriso sul suo svenimento (Telefoto) Dante Bianchi, il torinese ili Lucca, esperto nel calcio (Tel.) Il diciottenne di Volplano ha risposto con esattezza alle otto domande sulla letteratura italiana dell'800 (Telefoto)