Gli americani preoccupati per il congestionato traffico aereo di Gino Tomajuoli

Gli americani preoccupati per il congestionato traffico aereo lie vie del cielo non meno pericolose della rete stradale Gli americani preoccupati per il congestionato traffico aereo Ogni giorno volano negli Stati Uniti 92 mila apparecchi - E' un movimento indisciplinato, con rischi continui di collisione (Dal nostro corrispondente) \cWashington, 4 luglio. !cLa Statua della Libertà a New York, irrorata con un getto di sabbia ad aria compressa, è ritornata iter il 180° anniversario della dichiarazione di indipendenza americana, di un bianco abbagliante, nuox-a di zecca come era settanta anni fa quando venne eretta. L'America vuol restare giovane (ha commentato alla radio un noto osservatore dei costumi americani) e vuole eliminare jicriodicamenre, dui suoi monumenti come da ogni piega della sua psicologia collettiva, anche la più tenue traccia di invecchiamento. Ma la maggioranza dei cittadini americuni, in questa giornata di festa nazionale, concentra la sua attenzione su temi meno generici e di più stretta attualità. Essi pensano, per esempio, che bisogna affrettarsi a concepire nuovi regolamenti stradali: è inammissibile che * un paese giovane e dinamico > tolleri senza reagire il quotidiano macello causato dal traffico stradale, con sgomento infatti alle lì di oggi, nemmeno dieci ore dopo l'inizio della vacanza, si coniavano già SS morti per sciagure del traffico, e si prevede che saliranno ad- almeno ceti totrenta prima che cominci il nuovo giorno. Bisogna adottare — secondo i vari esperti — un codice stradale omogeneo per tutti i quarantotto Stati; decidersi a spezzare il complesso di resistenze interessate e di compiacenze colpevoli da parte di costruttori, venditori od autorità; è necessario imporre l'adozione di elementari ritrovati tecnici per limitare la velocità delle automobili in rapporto alla potenza dei freni. Basta con ta pazzesca mania di aumentare la potenza dei motori, ed il volume delle vetture, sempre più pesanti e sempre inetto controllabili nei momenti di emergenza. Un nuovo problema sorge intanto per un altro tipo di traffico. Novantaduemila aerei sono in volo ogni giorno sugli Stati Uniti: militari, commer- nddsnletmsdangsnidlsdppagsgpef ciali, privati, ma il catastrofico incidente di tre giorni fa nel Gran Canyon è venuto a dimostrare che i sistemi per dirigerlo e regolarlo sotto insufficienti. La collisione avvenuta sabato mattina nel Colorado avrebbe potuto essereevitata, se fossero stati adottati rapidamente » suggerimenti previsti da qualche mese da una commissione di studio del Congresso, la quale aveva rivelato che ogni giorno, sopra ed attorno al migliaio di aeri porti americani, si verifica umt media di almeno 4 gnosi-collisioni fra velivoli in procinto di prender o perder quota. L'èra dell'aviazione persona le è ormai un fatto compiuto, si scrive: ogni giorno migliaia di persone usano il loro aereo per affari e sono costrette a percorrere le poche rotte e gli astretti» corridoi aerei designati dalle autorità, che ormai sotto letteralmente affollati dai grandi apparecchi delle compagnie commerciali, dai cac eia e dai bombardieri delle forze militari in continuo (e segreto movimento). Ancora nessuno sembra- reti dersi conto che da quando le attuali disposizioni verniero adottate, venti anni fa, il numero degli aeromobili è aumentato di 85 mila unità. Dai due aeroporti più affollati, quello di Chicago e quello di Washington, partono od arrivano aerei ogni minuto e mezzo per H ore al giorno. Ogni giorno dell'anno, e sebbene il traffico acreo sia ormai quello con il maggiore coefficiente di sicurezza, se non si provvede rapidamente a regolarlo razionalmente, si rischiano tremende ripetizioni del Colorado. Oggi ventun grandi sacchi di gomma sono stati alzati dagli elicotteri dal fondo del Gran Canyon con i resti maciullati e irriconoscibili dei due aerei, scontratisi nell'uragano, mentre gli esperti stanno procedendo ad un'autopsia tecnica sui resti dei due grandi velivoli per determinare se essi siano entrati in collisione mentre navigavano alla cieca, oppure se siano stati scagliati utmn«nnpdcsc1MI ( 1111111, Il 111 i 111 ti M111111111111111111 r 1111111M M1111 uno contro l'altro da uno deitremendi vuoti d'aria o movimenti ascensionali, che si hanno durante le tempeste sopra « deserti. Ma come mai — si chiedono i giornali — le due aeronavi si trovavano allo stesso puntot Come mai non eranomunite di radar, come gli aerei dette linee che fanno serviziocon il Sudamericaf Come maisi è permesso che su percorsi così frequentati distessero so-lo due rotte parallele? Gino Tomajuoli

Luoghi citati: America, Chicago, Colorado, New York, Stati Uniti, Washington