Il fermento continua in Polonia mentre si allarga la repressione
Il fermento continua in Polonia mentre si allarga la repressione Il fermento continua in Polonia mentre si allarga la repressione Appello del governo ai contadini contro "le provocazioni degli agenti nemici,, Gli insorti di Poznan erano in maggioranza operai e studenti sotto i venticinque anni (Nostro servizio particolare) Poznan, 2 luglio I duecento carri armati che ristabilirono l'ordine sono ripartiti sabato sera e la calma e ritornata, nonostante qualche fucilata isolata sparata nella notte da sabato a domenica. Approfittando di una giornata di bel tempo, dopo tante settimane di pioggia e di freddo, ieri le famiglie passeggiavano al completo nelle strade dove ci si batteva tre giorni fa. I palazzi della polizia, malgrado i vetri rotti e le tracce delle pallottole e degl'incendi, non avevano nulla di sinistro. Non parevano preoccupate neanche le donne giunte a Poznan per informarsi sulla sorte toccata a un figlio o al marito travolto dall'ondata di arresti che, secondo voci incontrollabili, salirebbero a parecchie migliaia. Abbiamo inteso la gente che dice: «Fra poco li rimetteranno tutti In libertà ». Pare confermato infatti che 11 Governo desideri far dimenticare rapidamente gl'incidenti, e stamane lo spazio ad essi dedicato sui giornali è già molto diminuito. La popolazione si interessa molto anche al vasto palazzo che, noto soprattutto come « sezione sanitaria del distretto di Poznan », aveva invece agli ultimi plani una stazione per disturbare le emissioni radiofoniche occidentali. Gl'impianti furono distrutti completamente e buttati dalla finestra; I resti vennero portati via. Abbiamo tentato di stabilire se gli avvenimenti furono preparati dagli «agenti imperialisti », come affermano gli ambienti ufficiali, oppure se scoppiarono spontaneamente. Le persone con le quali abbiamo parlato (operai, funzionari, studenti), che dicono di avere assistito alla sommossa senza parteciparvi, sono unanimi nel dichiarare che la manifestazio¬ ne aveva il carattere di una rivendicazione salariale. Aggiungono che di certo la- teppa locale approfittò dell'occasione per saccheggiare qualche negozio, ma è evidente che gli avvenimenti ebbero per causa essenziale l'ondata di disperazione degli operai ncr le loro misere condizioni di vita. Dove presero le armi i dimostranti? Anche qui la tesi del Governo non è condivisa dalle persone con le quali abbiamo parlato: esse affermano che quasi tutte vennero tolte agli agenti di polizia, che le abbandonarono senza molta resistenza; le altre furono trovate nelle carceri. Abbiamo saputo un fatto nuovo e importante: gli studenti del Politecnico parteciparono attivamente agl'incidenti. Alcuni si servirono delle armi di cui erano In possesso per la preparazione militare, che è obbligatoria nelle università; altri manifestanti avevano probabilmente armi personali. Inviate dagli americani o dalla « organizzazione Gehlen », dicono alcune personalità comuniste; ma sembra che la verità sia diversa: 1 polacchi hanno sempre nascosto delle armi, e ne sono passate tante dalla Polonia durante gli ultimi venti anni. Il coprifuoco è stato tolto oggi a Poznan, ma pattuglie di milizia armata circolano tuttora per le strade e 1 soldati montano la guardia ai ponti, ai palazzi pubblici e alle strade che convergono verso la città. Sono — si dica — misure precauzionali normali, poiché del detenuti per reati non politici, condannati a pene fra 1 15 ed i 20 anni, sono sempre in libertà. E' questo il solo segno evidente di tensione. Anche nelle altre città polacche regna la calma, ma la situazione è ugualmente grave. I capi del Governo e del vari partiti al trovano dinanzi a una dura prova: la liberalizzazione e la destalinizzazione hanno Incoraggiato le rivendicazioni e le critiche. I polacchi, lamentandosi che il loro livello di vita è 11 più basso d'Europa — il che sembra vero, tranne poche eccezioni — vogliono vivere molto meglio e non vogliono aspettare troppo. Delle riunioni che dimostrano un tale stato d'animo si sono svolte In parecchi palazzi di Varsavia ed altrove, persino nei Ministeri, durante le ultime settimane. Se vogliono evitare il ripetersi di avvenimenti come quelli di Poznan, i dirigenti polacchi dovranno dunque migliorare molto rapidamente le condizioni di vita dei lavoratori, oppure ritornare agli antichi metodi (ciò che forse è impossibile). Philippe Ben
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