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IsES CONFlBSSNaBE 13 SS & I»X JkNT'lQUJLMX IsES CONFlBSSNaBE 13 SS & I»X JkNT'lQUJLMX Gusti, passioni e manìe dei cacciatori di rarità Strana infatuazione della miliardaria americana Umbella Huntington - La zuppiera d'argento, ouuero una delusione di Uittorìo Emanuele 111 - Una aristocratica parigina protagonista di una fauolosa auuentura - Le cinque diuersissime nipoti del signor Sontran 2^ Parigi, giugno Le confidenze degli antiquari offrono un sapore piccante sia per le travagliate, spesso drammatiche, vicende degli oggetti ohe trattano sia, più ancora, parchi i loro clienti che potremmo definire < professionali» intorno al possesso di « quella» tela o di <guel» mobile si accaniscono fino a farne l'ideale della propria esistenza ed in tale € professione » rivelano gusti, passioni, mania che l'uomo della strada giudica perfino paradossali, se non addirittura scervellati. Tutti i Paesi presentano campionari! di tali clientele, ma forse i più caratteristici li schierò l'America del primo '900 quando i, miliardari di quelle metropoli vennero assaliti dall'ambizione di proprie gallerie. Una di quelle miliardarie, Arabella Huntington, ad esempio, si era votata ad un'uni¬ ca fedeltà, cui rimase radi-' cata attraverso due mariti, la fedeltà del bleu che, bandendo ogni altro color*, celebrava nei gioielli, nelle acconciature, nei velluti dei suoi, saloni. Simile infatuazione ci fa comprendere coma imbarcandosi, nel 19tl, suH'Aqultania, col marito e col più famoso antiquario del neccio, Giuseppe Duveen, rimanesso colpita da un quadro ohe campeggiava nel «alone di bordo. tranquillamente se, di ritorno dal viaggio in Europa, non avesse recato seco L'enfant bleu. Sbarcando a Londra, non fu arduo per Duveen, attraverso .'le sue esperienze della € Cina », di giungere fino a sua grazia il duca di Westminster. Duveen riusci dunque ad accaparrarsi, per U milioni di franchi (del USI), L'enfant bleu, appagandosi di un modesto rimborso apese di mozzo milione, ohe sperava parò di arrotondare largamente rivendendo insieme L'entrée du cottage egualmente dal Oainsborough a Sarah Siddons en muse de la Tragèdie del Reynolds, di cui aveva spogliato il "Westminster. Arabella però contemplava con qualche perplessità Sarah Siddons che aveva avuto il torto di non vestire di bleu, la respinse ansi sdegnosa quando apprese ohe, anziché di una duchessa o quanto meno di una marche- « L'enfant bleu » < E' una copia da L'enfant bleu di Oainsborough — la dichiarò Duveen — Poriginaia appartiene al duca di Westminster e indubbiamente è la più squisita opera del più grande pittore inglese, è anzi il culmine di tutto quanto si può immaginare... ». Non ci voleva nulla di più per rendere pensosa ed insonne Arabella. Essa non avrebbe mai più dormito sa, era quello il ritratto dalla più adulata attrice inglese della seconda metà dal secolo XVIII. Arabella, per quanto nata in un umile tugurio e per quanto, prima di ascendere ai fastigi' della potenza, avesse conosciuto tutte le miserie, si rifiutava di accogliere nella sua casa una. semplice attrice. Non bastarono a convincerla «le lezioni» dell'antiquario e dello stesso mariio, i quali ripetevano «non e la tasta di un'attrice che vi offriamo, ma la più bella creazione di un maestro; il soggetto non ha importanza; è il pittore che interessa, TI vostro trionfala possesso si riverberebba suXl'intara America...». Non erano considerazioni, queste, ohe bastassero a stabilire «i nobili natali» di Sarah Siddons. Duveen conobbe però amarezze ben pia scottanti. A causa segnatamente di Bernard Berenson che annullò vari suoi importanti contratti rifiutandosi di riconoscere per un Botticelli la tela offerta ad un banchiere di New York Da una delusione nel suo culto delle memorie dinastiche, venne ferito Vittorio Bmanuele III quando da un illustre antiquario, Giacomo Belft, volle far valutare una zuppiera in argento, racchiusa in uno scrigno di marocchino rosso fregiato dai gigli d'oro, ohe il re dichiarava costituisse un regalo di Luigi XVI alla sorella Clotilde divenuta principessa di Piemonte. VBelfì negò tale provenienza e poiché il monarca, profondamente risentito, si ostinava nell'esibire gli inventari della real casa che catalogavano quell'oggetto fin dalia vigilia della Rivoluzione francese, all'antiquario, basandosi su un sigillo registrato sulla zuppiera, non riusci difficile rintracciare l'ordinazione fatta dalla corte italiana all'orefice Boin-Taburet nel 1882. Le cinque nipoti Quadrerie, sculture, arazzi, mobili, argenterie, ninnoli, porcellane, strumenti musicali, miniature, rilegature non costituiscono l'unico patrimonio dell'antiquario. Sussiste pure un'infinita gamma di curiosità. A cominciare dai bottoni che, nel secolo XVIII, dominavano la moda a tal segno che una dama francese volendo complimentare l'imperatore Giuseppe II d'Austria lo salutò con questi accenti: < E' ben felice il popolo che paga i vostri bottoni, sirei». Durante la reggenza di Filippo d'Orléans, sui bottoni si disegnavano motivi erotici; mentre una fidanzata per il suo promesso fece nemico. Cancro: tenetevi in equi llbrio su tutti i punti di vista se volete che la strada da percorrere non abbia troppi ostacoli. Vergine: difendetevi a spada tratta e cercate di non eedere, anche Be le Insistenze vi fanno vacillare. Bilancia: la sottomissione sarà più facile se al vostro operato aggiungerete le giuste In formazioni. Scorpione: a volte 1 presentimenti sbagliano, è mal fatto appoggiarsi solo ad essi. La logica soprattutto deve dettare legge nel caso vostro. Capricorno: provvidenziale opportunità dalla quale potrete trarre dei vantaggi. Colpo di testa da non tentare. Acquarlo: lavorate in silenzio se volete che gli Invidiosi in agguato abbiano una ' lesione non aspettata. Pesci: dovete prendere coraggio ed affrontare la situazione a viso aperto. Le vostre opinioni non saranno erra*'". T. Falamldcssl smaltare gli idilliaci personaggi del Watteau ed il conta d'Artois (il futuro Carlo X) in ogni bottone del panciotto collocò orologini in miniatura. Orbane, questi ed altri capricci dell'antica galanteria raggiungono talora valori inestimabili. Ad esempio, una tazza da vino in argento (Vieux Paris) che nel 1910 ara.stata venduta a to franchi , è salita, nel 1953, ad oltre ss mila. Anche, più significativa i la confessione di un miliardario americano costretto dal'crollo delle sua azioni industriali a tacitare i creditori disfacendosi di ogni suo avere: < Nella vendita delle mie anticaglia — egli avverti — la mia perdita, in confronto dei prezzi che le avevo pagate, si i limitata al 10 per cento contro il 70 per cento cui dovetti invece rassegnarmi per i titoli». B' questo, del resto, un fenomeno noto e che, per quanto suscettibile di suggerire speculazioni anche più fruttuose di altri generi d'investimento, non costituisce però il principale incentivo dei coUezionisti. Per convincerci della assorbente euforica passione in cui costoro si gettano, abbandonando i due volumi dai quali abbiamo fin qui spigolato, La chasse aux chefs d'oeuvre di Beréhim che costituisce la biografia del Duveen, e Vive la Chine! di Giacomo Belft, si affacciamo alla favolosa avventura di cui é stata protagonista Yvonne de Brémond d'Ars, una aristocratica che prosiede ad una delle più apprezzate vetrine del Faubourg Saint Honoré e che tla vocazione» succhiata fin dall'infanzia nei castelli della sua Normandia ha esaltato, un paio d'anni fa, nel libro Je aula antiquaire. L'eco appunto di quei libro le fruttò un giorno la visita del signor Gontran, un gentiluomo ottantenne, che aveva interrotto la sua carriera di uomo d'affari nelle colonie per raccogliere l'eredità del fratello Sylvestre. Non si trattava però che di una eredità fiduciaria che Gontran era impegnato a distribuire tra le cinque nipoti, corcando di assegnare ad ognuna le collezioni che meglio si adeguavano ai loro gusti ed al loro tenore di vita. Precisamente tale elezione era affidata alla De Brémond, la quale quindi si introdusse presso ognuna delle nipoti che gli sii prediligevano pur senza quasi conoscerle: l'uno, Gontran, perché separato da migliaia di chilometri, e l'altro, Sylvestre, perché fin da ragazzo, per oltre settantanni, non s'era preoccupato che di accumulare nel suo palazzo di Bue La Fayette tesori di ogni epoca e di ogni Paese. Appunto perché fra loro diversissime, le cinque nipoti si presentano come delle pittoresche campionesse del nostro tempo. Martine ed il marito si sono per così dire americanizzati, estraniandosi da ogni intimità, dominati dalla vertigine degli affari, dalla sete del denaro e di godimenti stereotipati fra il cerchio di rumorose brigate: e arte, poesia, letteratura non sono che futilità», conseguentemente quei due sposi non sanno apprezzare le illustri testimonianza del passato, e all'ambasciatrice dei due sii domandano di ricevere il corrispettivo, in moneta sonan¬ te, del valore dèi mobili. Sanonché sia Sylvestre, attraverso il proprio testamento, sia ^esecutore della sue volontà escludono perentoriamente una tale eventualità, e l'ambasciatrice ricorra quindi a tutta la sua diplomazia par convincere Martine che nonostante le conquiste della modernità, anche so si trasferisse a New York, come é suo intendimantOj una casa ohe rispecchi la classicità dell' Impero susciterà ammirazione ed invidia. Creature sognanti Gisela, la seconda deUe nipoti, i un fiora delicato, il cui profumo a la cui personalità sono soffocati dal marito, geloso cultore di una serra di camelie: la sua villa isolata da ogni rumore trasformandosi in un museo del più raffinato Rinasciménto forse socchiuderà pagine meno bianche, accese da romanzesche visioni Rosine é una fanciulla dalle ali bruciate, ma dal cuore puro: evasa dal convento cui aveva bussato in una crisi di misticismo, si studia di ricominciare hi vita dallo zero e, zazzera al vento, pantaloni alla bravo, pur proclamandosi ostile ad ogni aspirazione matrimoniale, anzi, appunto per questo, non ri/luta alcuna coppa di champagne, rivelando però tenacia e talento nel maneggio dei pennelli. Porse precipiterebbe in un baratro come Manon sa lo zio non le promettesse una superba casa alla Luigi XV a non la spedisse a Roma par studiare seriamente la pittura. La vivace rassegna continua con Donatienne, una vedova sconsolata ad inconsolabile che si è autoesiliata in un caetollo della Girando, condannando alla sua atessa pena il figlio Roland. Questialla De Brémond confida il suo culto per la storia e le anticaglie: perché egli proceda sui solchi,traodati da Sylvestre, in luogo dell'appassito mobilio del castello — che verrd posto a disposizione del parroco per le famiglie disagiate — regnerà il fasto del grande secolo di Luigi XIV. Marie-Ange infine é una soave sognante creatura che una dama anglomane — da cui é stata adottata alla morte dei genitori — ha tenuto lontana dal ritmo e dalle seduzioni del mondo e che sospira di diventare la compagna e l'ispiratrice di un musicista, cui si dischiuderebbe un brillanta avvenire se non navigasse fra ri-. strettezze finanziaria. La vendita del palazzo di Bue La Fayette doterà largamente Marie-Ange ed il suo salone Luigi XVI, fra arpa, cembali e violini, illuminato da un prezioso ritratto di Afozart e da una Madonna del Raffaello, diventerà uno degli allettanti ritrovi musicali di Parigi. Lo zio ritornerà cosi felice nelle sue colonie e Yvonne de Brémond d'Ars, considerando la missione svolta nel nome di lui come la più ineffabile gioia della sua carriera, intingendo la penna nelle sue esperienze e nel suo cuore di donna, racconta il suo pellegrinaggio dall'una all'altra delle cinque nipoti di Gontran in un fresco, arguto libro, C'est arrlvé en plein ParisCarlo Richelmy