Incerto il Torino contro il Genoa: 2-2

Incerto il Torino contro il Genoa: 2-2 PER DUE VOLTE I GRANATA IN Incerto il Torino contro il Genoa: 2-2 II Torino può definire que- sta sua partita col Genoa co- nme un rattoppo. Un rattòppo neseguito in due tempi, per fquanto riguarda i particolari, qed un rattoppo grande per sl'andamento generico dell'incontro. Ha cominciato col giuocare contro dieci uomini soli, prima ancora che il risultato si indirizzasse a destra od a sinistra: in una confusa azione sotto la rete dei loro avversari, il centromediano del Genoa, Carlini, si beccava'uno strappo alla regione inguinale che nettamente lo stroncava. Carlini usciva dal campo per qualche medicazione, rientrava rifugiandosi all'ala destra,- ricadeva a terra al primo sformo, e finiva per andarsene definitivamente. I/ala destra Frizzi retrocedeva ad occupare il posto del centromediano, disimpegnando anche bene il suo compito in quanto a lavoro di rottura. Contro ttn avversario cosi menomato, il Torino trovava modo di andare in svantaggio alla mezz'ora. Garapellese, l'italiano più anziano ma il più pieno di iniziativa in campo, si era portato dall'ala sinistra all'ala destra, e Orava, il terzino addetto alla sua sorveglianza, lo aveva seguito. Avveniva che, quasi sulla linea del fallo davanti alla tribuna centrale, il genoano si trovava ad averne due di guardiani, Orava stesso e Orosso. Con tutto U tempo per poter liberare a piacimento, i due si fraintendevano, e si facevano piantare in asso da Garapellese. Questi se ne andava via, puntava in stile diretto verso la porta, entrava in area, aspettava che il portiere Rigamonti si movesse, e deponeva la palla nell'angolo della rete che questi aveva abbandonata. Al riposo di metà tempo si giungeva cogli ospiti in vantaggio, ed i padroni di casa dovevano, semmai, ringraziare ohe Garapellese non avesse ripetuto a danno loro lo scherzo su un attacco degli ultimi minuti. Il Genoa rientrava in campo eoi soli dieci uomini di prima: Carlini, decisamente eliminato, già era in tribuna a fare da spettatore. Ed il Torino non giuocava tecnicamente meglio, ma un po' più di slancio e di volontà lo dimostrava. Due bei tiri di punizione di Stoltrasio venivano parati da Oandolfi. Per il resto, attaccava e sbagliava: ed a forza di premere, finalmente, al quarto d'ora riusciva a pareggiare. Portatosi in posizione di mezz'ala sinistra, Antonio tti poteva farsi luce, penetrare in area, e completare l'opera con un tiro basso che mandava la palla a finire, di assoluta precisione, nell'angolo della rete sulla sinistra di Oandolfi, Uno a uno. La parità del punteggio doveva durare esattamente sei minuti. Al ti', l'attento ed astuto Garapellese poteva infliggere la sua seconda botta ai suoi exoompagni di squadra. Anche all'origine di questo secondo colpo stava un malinteso fra i difensori granata. Saltando assieme ad un oppositore, Orosso deviava di testa nei piedi di. Carapellese — che altrimenti si sarebbe fatto fermare per fuori gioco — e Pala sinistra, da pochi passi, non perdonava. Di nuovo in vantaggio il Genoa. Il Torino ritornava ad attaccare, e dopo tanto premere in modo incoerente, passata una diecina di minuti, poteva nuovamente acciuffare il pareggio. Era Grava che avanzava sulla destra e mandava al centro un lungo pallone alto. La traiettoria tesa non permetteva a nessun difensore genoano di intervenire. Bertoni toccava indietro a Bocci, ed il tiro basso di questi spediva la palla sulla base del lontano montante, a sinistra del portiere, e di qui in rete. Da notare che Oandolfi aveva subito poco prima un duro colpo all'arco sopraccigliare, tanto da dover necessitare una fasciatura poco dopo e l'appli«anione di qualche punto al termine della partita. svrstTrwiiiHiiiiiiiiimiiiiiiiHiimiiiiiiiiimim Dallo stato di parità, i arti naia corsero rischio di cadere nuovamente in quello di svan faggio prima del termine, quando Corso, invece di pas sare a Carapellese che se ne stava tutto solo e libero davanti a Rigamonti preferi fare da solo e mancare il bersaglio. Regnava del resto una tale confusione nelle file- del Torino, che ad un certo pun¬ to si videro Padulazzi, Orosso e Orava saltare, per lo stesso pallone: colla conseguenza che l'ultimo nominativo dovette uscire dal campo per qualche minuto, .per farsi medicare e fasciare la testa sanguinante. Non fa male a nessuno, ai fini pratici della situazione di classifica, quésta divisione dei punti; anche iti considerazione di quanto avvenuto altrove. Ma la partita non va annoverata certo nella categoria delle -entusiasmanti. Per quanto riguarda il Torino, essa è stata una delle pia scadenti di tutta la stagione. Nessun uòmo suo ih piena forma', ed un giuoco d'assieme inesistente o quasi. Rientravano Moltrasio e Orosso, ma il ritorno alle buone condizioni - fisiche non equivale sempre con immediatezza al possesso dèi senso di giuoco: lo si è visto in modo speciale nel caso del primo dei due. Con Buhtz e Sentimenti III estremamente lenti e con un Bocci per nulla chiaro, la prima linea granata è stato il peggior reparto di squadra in campo. Una prestazione mediocrissima la sua. Più lineare e più chiara l'attività del Genoa, che ha sfiorato nell'occasione la sua prima vittoria esterna. In dieci, ha meritato tecnicamente di più di un avversario in undici. Non fosse che per il lavoro individuale di uomini come Carapellese, come Qren, come Larsen, come Frizzi. Vittorio Pozzo TORINO: Rigamonti; Grava, Padulazzi ; Bcarzot, Grosso, • Moltrasio; Antoniottl, Sentimenti III Bacct, Buhtz, Bertoloni. GENOA : Gandolfl ; Cordóni, Becattini; Larsen, Carlini, Donino; Frizzi, Plstrin, Corso, Gren, Carapellese, ARBITRO: Jonni di Macerata. Un goal di Carapellese In Torino-Genoa (foto MoIbìo)

Luoghi citati: Macerata, Torino