Goston "la bombonne,, sarà tradotto a Torino

Goston "la bombonne,, sarà tradotto a Torino ARRESTATO L'UOMO DI FIDUCIA DEL CONTRADDANDIERE EBEL M !.. Goston "la bombonne,, sarà tradotto a Torino La cattura a Napoli sabato notte - Il bandito (che "sa tutto„ sull'avventuriero morto nella Valle Bianca) verrà prelevato dalla polizia francese e portato, dopo una sosta in Piemonte, a Parigi - Imminenti un colpo di scena e alcuni arresti 03 Parigi, lunedi mattina. Si aspetta un colpo di acena e forse qualche arresto clamoroso a Parigi a proposito dei vari traffici di quel Frederick Ebel che morì tragicamente nella Valle Bianca il 5 aprile scorso mentre tentava di passare clandestinamente in Italia. Due ispettori della Sùreté National sono partiti per Napoli ove interrogheranno il francese Oaston Chevay, complice dell'Ebel, arrestato dalla polizia italiana. XP uno strano personaggio questo individuo di 65 anni, che a Montmartre veniva chiamato « Goston la bombonne », cioè «la damigiana», a causa della sua mole: è grasso infatti come una botte e pesa più, di centocinquanta chili. Molti anni fa era proprietario di una casa chiusa a Nizza, ma la sua ambizione era di far carriera nella capitale e quindi si trasferì a Parigi ove acquistò, in rue Fontaine, l'albergo Fairyland. E' bene precisare che rue Fontaine è una via ricca di alberghi e di bar, aperti soprattutto di notte a breve di- stanza da Montmartre. Centro di tutti i traffici, essa è pure teatro di spettacolose « rese di conti > fra membri delle bande che si contendono il monopolio della prostituzione clandestina, del contrabbando di sigarette e via dicendo. Ogni notte vi si registra qualche scontro e, assai spesso, ci scappa fuori il morto. In questo ambiente vi. veva Goston Chevay da decine di anni. Nel 19S5, per motivi ignoti, egli fu costretto a vendere il suo albergo, ma non lo abbandonò completamente: continuò a farvi il « sorvegliante notturno > finché, sempre per ignoti motivi, non fu costretto a lasciare anche questa attività. Per un po' di tempo visse di sussidi fornitigli dagli amici, quindi diventò lagente di un « boockmaker > nei bar e nei ritrovi notturni ove era conosciutissimo. A Montmartre egli incontrò l'Ebel il quale cercava un uomo di paglia per le sue società « Savavex » e « C. I. M. M. » (compagnia di importazione materiale meccanico) e diventò suo complice. Da quel giorno « la damigiana-» fece vita da gran signore: si stabilì in rue Fromenetin, sempre a Montmartre, e lo si vide frequentare assiduamente i locali di lusso in compagnia di ragazze gio¬ Nndemaseliripdecoqvanissime. TI suo lavoro consisteva soprattutto nell'effettuare ogni giorno un paio di telefonate agli uffici delle società <Savavex» e «C.I.M.M.»,. per chiedere chi si era presentato. Qualche volta si recava di persona in ufficio per ritirare lettere che provvedeva quindi a consegnare all'Ebel. Ogni tanto firmava un documento per richiedere all'Ufficio Cambi Vassegnazione di valuta estera per certi acquisti fuori Francia. Oli acquisti erano fittizi, e con la autorizzazione dell'Ufficio Cambi, l'Ebel poteva ottenere dalle Banche parigine, in seguito al versamento dei franchi corrispondenti, la libera disposizione di lire in Italia, di sterline in Inghilterra, di fiorini in Olanda e così via, al corso ufficiale, che è assai diverso da quello sul mercato Ubero. Egli poteva realizzare così un'operazione particolarmente redditizia. Pagava, ad esempio, a Parigi cento franchi per ottenere 180 lire (corso ufficiale) a sua disposizione in Italia, ove ricomperava franchi al corso libero pagando 160 lire per avere cento franchi. Profitto: venti lire per ogni cento franchi. Poiché le sue società hanno ottenuto dall'Ufficio Cambi varie autorizzazioni di esportazione di valuta, per un valore totale di almeno un miliardo e mezzo di franchi (secondo gli accertamenti fatti finora, che sono probabilmente incompleti), il beneficiò sarebbe di circa trecento milioni di lire. A questo va aggiunto il profitto realizzato grazie al traffico d'oro, e forse qualche altro, non escluso quello del contrabbando di sigarette e di armi. Naturalmente l'Ebel non agiva da solo: aveva dei complici nei vari Paesi, fra cui l'Italia, oltre ad alcuni «uomini di par/Ha > a Parigi. Il lunedi di Pasqua, quando la notizia della sua morte giunse nella capitale, qualcuno andò immediatamente a .•>vare « Oaston la bombonne » e gli intimò di partire per l'Italia ove un membro della banda lo stava aspettando. Egli varcò senza difficoltà la frontiera ma la polizia italiana ritrovò poi le sue tracce a Napoli. Dopo avere interrogato a deaMpdM pNapoli « Oaston la bombon ne », gli ispettori, sulla via del ritorno a Parigi, si fermeranno a Torino ove l'Ebel aveva, a quanto pare, una sede e molte relazioni. La po lizia francese spera molto sui risultati di questo viaggio per scoprire tutti i complici dell'Ebel. E non si esclude, come si è detto all'inizio, qualche arresto sensazionale. L. Mannucci ti pattuglia ohe ha recuperato dal crepaccio 11 corpo di bel. U contrabbandiere morto assiderato nella tempesta ■«"«•clerico Ebel