Al tribunale di Como il processo delle sterline

Al tribunale di Como il processo delle sterline Al tribunale di Como il processo delle sterline li Tesoro inglese in rappresentanza della regina Elisabetta parte civile nell'odierno dibattito - Alla sbarra due imputati (di cui uno di Torino): devono rispondere di falso nummario Como, lunedì mattina Il « processo delle sterline », per il quale la regina Elisabetta d'Inghilterra si è costituita parte civile, viene celebrato oggi lunedì davanti al Tribunale di Como. All'origine del processo è una brillante operazione realizzata a suo tempo dalia questura di Como. Nel marzo 1953 alcuni agenti della questura riuscivano ad avvicinare tali Alfredo Carelli di Como e Marco Gascone di Torino. Facendosi credere interessati alla compera — s'intende clandestina — di sterline d'oro, le cosiddette «sovrane », gli agenti, dopo aver contrattato il relativo prezzo, potevano, mettere le mani su cinquanta pezzi che, all'apparta za, — peso, t'.tolo, ecc. — apparivano sterline autentiche. La questura concludeva, una complessa operazio: corso della quale, a Milani stato qualche tempo prima,' elementi della questura locale, scoperta una vera e propria zecca clandestina nella quale si imitavano quasi alla perfezione le monete d'oro inglesi. A seguito di laboriosa istruttoria condotta dal giudice istruttore dott. Domenico Jasevoli, ora il Caralli e 11 Gascone compaiono a rispondere avanti il Tribunale del reato di falso nummario (articolo 453 codice penale) per avere, il giorno 12 marzo 1953, di ««Micerto con un intermediarlo dei contraffattori, destenuté : SO sterline-oro recanti sul «recto» l'effigie di Giorgio V .e sul «vèrso» l'immagine di K GtWgS armato • a cavallo; sterline O S e contraffarlone te aventi corterra e nei nze 11 CaralH e"ìf'.Gascone avrebbero, secondo l'accusa, compiuto atti idonei a mettere In circolazione le monete stesse. Il Gascone, ne]' corso dell'istruttoria, ha dichiarato di avere comprato le1 monete, pagandole regolarmente, da uno sconosciuto a Milano. Il Caralli, dal canto suo, protestando la sua buona fede, ha dichiarato di avere avuto le moneta e con la ferma si trattasse di lè'«sortane». s: __r£;d!*nTpixto dell'istruttoria là Regina d'Inghilterra (e .per. essa, in sj».rappresentanil Tesoro inglese) si è co¬ stituita parte civile a mezzo dell'on. aw. Nicola Favia. Molto probabilmente la discussione verterà sulla questione se attualmente, secondo la legge Inglese, la sterlina-oro è moneta avente corso legale, oppure ha perso la sua qualità di strumento di scambio. La legge infatti tutela solo la moneta, sia nazionale che straniera, avente corso legale, per cui, a parte le tesi di fatto del singoli imputati, il presupposto che dovrà stabilire il tribunale è quello se le monete in questione sono soggette alla specifica tutela prevista dal nostro codice penale. La discussione avrà molto probabilmente un ampio «viluppo.

Luoghi citati: Como, Inghilterra, Milano, Torino