Scattante Biellese

Scattante Biellese Reti di JFffitfteovte^ Genovesi*» e ChioMa Scattante Biellese Il cartello di un vecchio leone per incitare i giocatori bianchi - Moderno l'augurio per la Biellese: un mazzo di fiorì gettato dall'aereo - Verona colpisce la traversa al 92° minuto DAL NÒSTRO INVIATO Vercelli, lunedi mattina. In dieci minuti il campo della Pro Vercelli è rimasto deserto. Gli spettatori l'avevano stipato in modo incredibile, arrampicandosi sul muretto di protezione, sui rami degli alberi, sedendosi sui gradini delle tribune ed affollando ogni metro quadrato compresi i balconi delle case di fronte. Se ne sono andati a capo chino. Tristi, senza recriminare. La Biellese aveva vinto meritatamente e la partita non offriva neppure la pietosa consolazione di discutere sulle tvjste dell'arbitro. Il campo della Pro Vercelli, che sembra aver stampato sul suo terreno sabbioso le impronte di campioni inconfondibili, un campo che sta agli stadi moderni come il salotto di una zia dì provincia ad un salone con mobili cromati, è apparso stranamente silenzioso, dopo il pomeriggio in cui erano risuonati urla, risate, incitamenti e perfino cori accompagnati da trombe. La « Pro », vecchia aristocratica del calcio, aveva perso; la Biellese giovane « potenza > dello sport si era affacciata decisamente alla ribalta. Chi aveva più di cinquantanni, simpatia per questo o quel colore a parte, è rimasto sconcertato, I ventenni sorridevano felici. Il mondo è delle forze nuc . 'anche se la Pro Vercelli non ha ancora rinunciato alle sue speranze di promozione). Gli stessi vincitori hanno sentito la lieve malinconia di questo sogno vercellese spezzato. Eramo felici, naturalmente, ma composti. Sapevano di aver superato dei grandissimi rivali, nell' incontro decisivo per il primato, ma prima di esprimere la gioia per la loro magnifica vittoria, rispcttavail dispiacere dei vinti. Questo è il calcio « provinciale > l'ultimo angolo d'Italia, forse in cui foot-ball e sport non siano due rette parallele che non si incontrano mai. * * La giornata < della grande rivalità. » aveva avuto un inizio festoso. Carovane di macchine e di torpedoni da Biella (erano quattromila i sostenitori al seguitoT), torme di mo toscooters più petulanti e rumorosi di zanzare da ogni ccn tro intorno a Vercelli. E tutti gli sportivi bianchi sul campo, insieme ai loro vecchi campioni: Ferraris II, Rosetta (l'osservatore della Juventus che questa volta non osservava un bel niente, ma faceva un tifo sacrosanto per la sua Pro Vercelli) e ancora Milano I, Curti, Rampini e tanti altri. Un record di spettatori e di incasso, circa circa 15 mila persone con 6 milioni e hOO mila lire di introito. E in tribuna Prefetto, Sindaco, Intendente di Finanza e autorità del calcio, l'avv. Fuhrmann, Bertoni, Grassano, e tra, gli inviati perfino il direttore del giornale sportivo di Torino, a dimostrare che la IV Serie è una bella e viva realtà del nostro campionato. * * Tra ì cartelli di incitamento issati dai sostenitori dei bianchi, un leone strappato ad una vecchia reclame del Ferro China Bisleri, faceva tanto Pro Vercelli uvnno 1922 Per la Biellese l'augurio è venuto dal cielo. Un augurio « anno 1956 ». Un aereo azzurro, benissimo, è sfrecciato cento metri sopra il campo. Primo passaggio: cade un mazzo iA bianco, è il saluto ai vercellesi. Secondo passaggio: vola fuori dalla carlinga un mazzo 'legato con i colori bianconeri. E' il moderno « forza Biella!». Ha il suo effetto come si vedrà. * * La Biellese attacca subito a tutto spiano. Ha provato la formazione a sorpresa nel segreto dell'allenamento settima? naie ed ora la spiega in una serie di avanzate pericolose. Giliola, un mediano, è trasferito per la prima volta all'attacco, ma fa Vavanti sul se- rio, non il difensore in più. Il ventenne Garizio, alla sua seconda partita in prima squadra, è stato preferito al titolare Plebani. In compenso, nel-\ le linee arretrate il « vecchio » | Braghieri torna a sfoderare un gioco sicuro, all'insegna della calma e dell'esperienza. Al completo la Pro Vercelli, con Gcnovcsio ritornato al centro della prima linea. Al completo e piena di buona volontà, ma qualcosa manca ai bianchi, la freschezza. Al 7' sono già in svantaggio. Francone, un * motorino » ieri semplicemente ammirevole ver tecnica e mole di lavoro, serve Garizio. Il « bocia » fila lungo la linea, scarta un paio di avversari. Sembra un veterano degli incontri decisivi. Da fondo campo centra raso terra. Ecco che arriva Francone che tocca con la punta del piede. Cantone fa un disperato tentativo per deviare la palla, ma questa rotola ugualmente oltre la linea bianca. La Pro Vercelli è stanca, si è detto, ma non è certo svogliata, hicassa il goal e restituisce la botta come un buon fiorettista. Bertinetti e Cantone, i due assi della scherma che sono in tribuna ad incitarla, possono tornare a sorridere pochi minuti dopo. Al 1S' Pcnsotti. il « motorino » dei bianchi, serve Umberti il quale passa a Ge- \ | novesio che da pochi metri calcia in rete. Quello che è stato fatto è reso. Si incomincia da capo, con un gioco sempre vivacissimo. Al B8' Verona segna per la Pro Vercelli, ma l'arbitro aveva fischiato un precedente fuori gioco, I bianchi non hanno il tempo per protestare; un attimo dopo Francone « spara » da pochi metri e Amateis, in area, devia col braccio. Intervento involontario t Così ritiene l'arbitro che non concede il rigore. I « rimpianti » sono dunque pari: uno a uno. La partita che vede molti attacchi della. Biellese e qualche puntiglioso contrattacco dei bianchi è decisa ma mai scorretta e tale continua nella sua seconda parte. Umberti all'8' chiama Lovo ad una difficile parata, Pochissimo fa partire qualche tiro da distante ed altre volte si intestardisce in azioni personali. (Ogni bel dribbling dura poco, ragazzo è buona norma ricordarlo). Finalmente al 26" la rete della vittoria. Garizio insegue una palla « impossibile » e la ferma prima che rotoli fuori campo. Solito centro precisò; arriva Ghiola e di destro tira a colpo sicuro. La gara é decisa. ì vercellesi chiamano a raccolta tutte le loro energie, premono, ma non avanzano in profondità. La Biellese resiste bene, poi si lascia impadronire dal timore di perdere il prezioso successo man mano che la fine si avvicina. Negli ultimi minuti i bianconeri stangano il pallone oltre le lince laterali per guadagnare tempo. L'arbitro ne tiene conto e prolunga la ripresa. Al 47'. cioè al secondo minuto di recupero, si sfiora la beffa per i biellesi. Verona calcia ' da distante e la palla rimbalza sopra la traversa (ma sotto c'era la mano dell'attento portiere biellese). Ancora qualche secondo di gioco convulso e poi la fine. Garizio, il « bocia » dei vincitori, esce dal terreno piangendo per la commozione. Il vantaggio in classifica conquistato dalla Biellese battendo i rivali diretti è importante. Per questa vittoria il campionato di IV Serie ha girato forse una boa. Paolo Bertoldi Abbracci tra dirigenti e giocatori biellesi dopo 11 successo

Luoghi citati: Biella, Italia, Milano, Torino, Vercelli, Verona