L'industria inglese dell'automobile presenta sintomi inquietanti di crisi

L'industria inglese dell'automobile presenta sintomi inquietanti di crisi menfre il mercato europeo rosta in espansione L'industria inglese dell'automobile presenta sintomi inquietanti di crisi Gli acquisti interni sono diminuiti per l'aumento delle tasse e le restrizioni ai pagamenti rateali - Le vendite all'estero ostacolate dalla concorrenza e dalle tariffe doganali rai nostro corrispondente) Londra, 27 giugno. La crisi dell'industria automobilistica britannica comincia purtroppo ad ampliarsi. Uno dei più grandi complessi, la BMC, o « British Motor Corporation », che è nata tre anni fa dalla fusione della « Austin» e della « Morris », con le marche a lei collegate « Riley » e « M. Gf. >, ha annunciato oggi di essere costretto a licenziare il dodici e mezzo per cento dei suoi cinquantacinquemila operai — ossia seimila persone — e a ridurre a soli 3-Ji giórni la settimana lavorativa di un certo numero degli altri dipendenti. Le ragioni di questi licenziamenti e di questa riduzione nell'orario di lavoro, secondo la ditta, vanno ricercate nel recente aumento della tassa sugli acquisti delle automobili (che dall'ottobre scorso ammonta al cinquanta per cento del valore della macchina], nelle restrizioni che il Cancelliere dello Scacchiere ha imposto alle vendite a rate, come parte della sua poli- j«co"finanziària anti-inflazio | nistica, e negli aumenti dei costi. Tutti questi elementi, secondo la ditta, hanno con- {salvaguardare la propria «t ìtuazione economica: l'Austra tribuito ad una diminuzione della richiesta sul mercato interno. Sui mercati di esportazione, l'industria automobilistica bri tannica ha trovato nuove difficoltà anche nei suoi miglio ri mercati, l'Australia e la Nuova Zelanda. Questi due paesi del Commonwealth han no preso provvedimenti per lia ha aumentato le tariffe doganali sulle automobili importate dalla Gran Bretagna fino all'ottanta per cento, e la Nuovo, Zelanda ha ridotto le quote. La direzione della fabbrica britannica ha dichiarato di aver informato il ministero del Lavoro, quello del Commercio, la Federazione Industriali e i Sindacati della decisione presa. Tuttavia l'annuncio odierno è giunto come una sorpresa ai rappresentanti sindacali, i quali hanno immediatamente indetto una riunione. Nel corso di essa sono state espresse molte lamentele per il fatto che la decisione sia stata presa senza previa consultazione, Intanto alla « Standard », dove la polemica fra rappresentanti sindacali e dirigenti s"l licenziamento di tremila operai in seguito all'introduzione parziale della automazione nella nuova officinatrattori continua da alcune settimane, la situazione va peggiorando. I Sindacati avevano proposto la riduzione della settimana lavorativa a tre giorni, ma questa propoeta è stata oggi respinta dai dirigenti, e si teme che possa scoppiare un nuovo sciopero. Infine un'altra fabbrica automobilistica, la « Rover », ha annunciato oggi la riduzione dell'orario degli operai del reparto automobili a tre giorni la settimana. Nell'industria automobilistica britannica si va diffondendo sempre più acuta la preoccupazione, che la politica finanziaria del governo conservatóre possa paralizzare gli enormi piani di sviluppo di questa industria. Essa è fiorita brillantemente nel dopoguerra, e si teme che possa arenarsi proprio nel momento in cui altre industrie automobilistiche europee — come quella italiana e quella tedesca, che rappresentano importanti concorrenti — sono in piena e florida espansione. r. a.

Persone citate: Riley

Luoghi citati: Australia, Gran Bretagna, Londra, Nuova Zelanda