I fratelli Beitene uccisero soltanto per «far soldi»
I fratelli Beitene uccisero soltanto per «far soldi» Le accuse iella Parte Civile i I fratelli Beitene uccisero soltanto per «far soldi» Milano, 27 giugno Nel corso dell'udienza odierna al processo per l'uccisione del parroco di Vermezzo, don Beneggi, durante le arringhe dei patroni di Parte Civile i tre fratelli si sono comportati in modo diverso: Modesto non ha abbandonato il suo atteggiamento ironico anche se si è dimostrato il più attento degli imputati; Giancarlo si è dimostrato invece sconfortato e avvilito. Il Presidente, dopo aver rivolto qualche domanda agli imputati, ha dato la parola al primo avvocato di Parte Civile, sen. Comaggia Medici. Secondo l'oratore, che ha sostenuto la colpevolezza det tre imputati, Giuseppe Bettelle deve rispondere di omicidio volontario; Modesto e Giancarlo di concorso nell'omicidio di don Silvestro Beneggi e alla rapina all'autista Lumello, il primo perché pur essendo rimasto al volante dell'auto sapeva delle intenzioni del fratelli, 11 secondo perché intervenne in difesa di Giuseppe infierendo sul sacerdote. Ha preso quindi la parola l'avv. Ermanno Canelll, P. C. di Giuseppe Beneggi, fratello del parroco uccìso. Esaminan- do punto per punto le deposi- zloni rese dagli imputati alla polizia e alla magistratura, l'avv. Canelll ha concluso sostenendo la tesi che 1 tre fratelli avevano Intenzione solo dì c far soldi », e che pertan to 11 loro crimine non fu determinato da altro movente [che quello della rapina.
Persone citate: Ermanno Canelll, Giuseppe Beneggi, Giuseppe Bettelle, Lumello, P. C., Silvestro Beneggi
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