"Zita Ritossa non influì sulla fucilazione di Petacci,,

"Zita Ritossa non influì sulla fucilazione di Petacci,, "Zita Ritossa non influì sulla fucilazione di Petacci,, Sua compagna per anni, era stata accusata di averne causato la morte - Testimonianze sulla cattura dei gerarchi a Dongo (Nostro servizio particolare) Roma, 25 giugno. La signora Zita Ritossa può essere veramente considerata « responsabile al novanta per cento della morte di Marcello Petacci » con il quale visse per lunghi anni e dal quale ebbe due figli? Per rispondere a questo interrogativo posto attraverso una querela per diffamazione presentata dalla signora Ritossa contro l'avv. D'Altilia, legale della famiglia Petacci, i giudici del Tribunale hanno cominciato a prendere in esame i numerosi protagonisti diretti ed indiretti delle giornate di Dongo durante le quali vennero fucilati i gerarchi fascisti sorpresi dai partigiani mentre tentavano la fuga in Svizzera. c Ho visto affondare il corpo di Marcello Petacci nel lago di Como. Il fratello di Claretta aveva tentato di sottrarsi alla fucilazione gettandosi in acqua: ma la scarica del plotone lo raggiunse ugualmente. Marcello annaspò per qualche minuto e poi scomparve. Detti l'ordine di ripescarne il cadavere e mi consta che il corpo di Marcello Petacci fu recuperato ». Questo ha detto al Tribunale l'excomandante della 52" Brigata partigiana Pier Luigi Bellini delle Stelle detto « Pedro », al quale si deve la cattura della colonna dei gerarchi fascisti a Dongo. «L'ordine di fucilare Marcello Petacci — ha spiegato — mi venne impartito dal col. Valerio il quale sapeva perfettamente che il prigioniero era il fratello di Claretta. Il giorno prima lo aveva scambiato per Vittorio Mussolini: ma poi si era accertato della sua vera identità. Marcello fu fermato la mattina del 27 aprile sulla piazza di Dongo insieme alla signora Ritossa, ai due figli e sua sorella Clara. Per farsi identificare chiese di poter rintracciare un documento che egli diceva di aver nascosto in albergo ». P. M. — Alla decisione presa dal col. Valerio di fucilare Marcello Petacci ha influito la signora Ritossa? Bellini delle Stella — Niente affatto. La signora non ebbe la possibilità di avvicinare nessuno dei comandanti partigiani e tanto meno il col. Valerio. Poi e stato interrogato il dott. Dario Giacobbe che nell'aprile 1945 era comandante di un plotone della 52" Brigata partigiana. < Lei pensa che la condotta della signora Ritossa — gli ha chiesto il Presidente dott. Surdo — possa aver determinato la fucilazione di Marcello Petacci? ». « Non mi consta — ha spiegato l'ex-partigiano —; posso dire soltanto che i gerarchi suoi amici, quando capirono che egli sarebbe stato fucilato insieme a loro, protestarono e chiesero di allontanarlo. Anzi lo insultarono dicendo che egli era un " ruffiano " ». Terzo testimone è stato il giornalista Ferruccio Lanfranchi, il quale fu il primo a condurre un'inchiesta sui fatti di Dongo nel maggio del 1945. Nulla gli risultò sul comportamento della signora Ritossa che potesse far sorgere il sospetto di una responsabi lità qualsiasi da parte sua per la morte di Marcello Petacci Il dibattito è stato rinviato all'udienza del 10 luglio. S- 8' La signora Zita Ritossa

Luoghi citati: Dongo, Roma, Svizzera