Il rubino di otto milioni presentato per la stima a un orefice di Genova

Il rubino di otto milioni presentato per la stima a un orefice di Genova Il rubino di otto milioni presentato per la stima a un orefice di Genova Era in possesso di una giovane signora che si è imbarcata per Napoli • in quest'ultima città si sono spostate le indagini sulla rapina di via Cavour E' imminente l'identificazione o addirittura l'arresto dei quattro rapinatori di via Cavour? Da indiscrezioni raccolte negli ambienti della Questura sembra di si. Un fatto nuovo, di grande importanza, è avvenuto in questi giorni a Genova. Una signora giovane, bionda, elegante si è presentata da un orefice e gli ha mostrato, perché lo valutasse, un « pendentif » formato da uno splendido rubino color sangue di piccione contornato di brillanti. All'orefice bastava una semplice occhiata per giudicare il .'nonile un «pezzo» assolutamente d'eccezione: e dopo un breve esame dichiarava alla signora che il valore del rubino ascendeva ad alcuni miilioni. La bionda sconosciuta, che sembrava avere molta fretta, ringraziava e usciva. A tarda sera, rincasando, l'orefice si ricordava Improvvisamente che il monile era in tutto simile a quello rubato nel negozio di Umberto Orlando a Torino: si precipitava al telefono e avvertiva del fatto la Squadra Mobile. Decine di funzionari e un centinaio d'i agenti si mettevano alla ricerca della donna: alle fine essa veniva Identificata, ma non era possibile fermarla e interrogarla in quanto aveva gii» lasciato il pi-'colo albergo ove risiedeva da tre o quattro giorni e s'era imbarcata — pare assieme ad un uomo — su di un piroscafo diretto a Napoli. E' m quvsia città, ora, che fervono le ricerche. L'orefice di Genova è stato avvicinato anche da funzionari della Questura di Torino che gli hanno sottoposto un minuzioso disegno del gioiello, ricavato dalle descrizioni del signor Orlando e di suo figlio. L'orefice ha ritenuto senz'altro di riconoscerlo. D'altra parte non c'è da. stupirsi che 1 banditi — ■ per interposta persona — tentino di disfarsi vantaggiosamente del bottino e, pur essendo bene a conoscenza dei rischi, cerchino in ogni modo di vendere il rubino ebe è la coca di più alto valore dell'intera refurtiva. Negli uffici della Mobile di Torino c'è un'atmosfera di batta¬ glia: fonogrammi che partono e che arrivano, telefonate urgentissime da Genova, Napoli, Milano, cumuli di pratiche e di fotografie sui tavoli, interrogatori di gente sospetta, colloqui di commissari che naturalmente si trincerano dietro il più rigido riserbo. Ohi si prodiga, con i suoi collaboratori, è il capo della Mobile dott. Sgarra, e ohi dirige l'operazione, interessandosi anche del piccoli particolari, è lo stesso questore dott. Chiriaco. Di approfondita attenzione sono state oggetto lo impronte digitali rilevate nella macchina abbandonata dai rapinatori in corso Galileo Ferraris, subito dopo l'aggressione. L'automobile, trasferita nel cortile della « centrale » in corso Vinzaglio, era affidata agli esperti della sezione di polizia scientifica i quali, mediante Ingegnosi procedimenti di recentissima invenzione e applicazione, riuscivano a rilevare sugli sportelli, sul cambio, sul cristallo anteriore una quantità eccezionale di impronte. Le più nitide venivano spedite a Roma, alla Direzione generale di polizia, ove, com'è noto, esiste un mastodontico archivio che raccoglie i dati segnaletici di migliaia e migliaia di individui pregiudicati. A quanto si dice, la risposta da Roma sarebbe slata positiva: le impronte risulterebbero appartenenti a pericolosi soggetti, già autori di furti e rapine. E' prò babilmente da mettere in correlazione tale voce con una notizia giunta da Milano: 11 capo della Mobile della capitale lombarda, dott. Zamparelli, ha negato che siano stati operati fermi od ar resti dai suoi uomini nel corso di Indagini per la rapina di To rino: ha ammesso comunque che funzionari torinesi si sono recati Ieri pomeriggio a Milano e han no prelevato dall'archivio della Questura alcune fotografie di pregiudicati e sono poi ripartiti immediatamente.

Persone citate: Chiriaco, Umberto Orlando, Zamparelli