Miller per amore della Monroe si presenta alla Commissione d'inchiesta di Gino Tomajuoli

Miller per amore della Monroe si presenta alla Commissione d'inchiesta Sospettato di comunismo l'autore di «Morte di un commesso viaggiatore» Miller per amore della Monroe si presenta alla Commissione d'inchiesta Finora aveva rifiutato di rispondere a domande sul suo passato politico; adesso vuole il passaporto per il viaggio di nozze a Londra - Respinge le accuse di sovversivismo, ma difende il diritto alla libertà di opinione (Dal nostro corrispondente) Washington, 21 giugno. Arthur Miller, U commediografo autore di « Morte di un commesso viaggiatore » ha conquistato le prime pagine dei giornali pomeridiani con una smentita ed un annuncio. Ha smentito di esser mai stato sog. getto alla disciplina del partito comunista ed ha annunciato che sposerà l'attrice Marilyn Monroe prima del tredici luglio; ed è perché desidera raggiungere a Londra « la donna-.che ho rcelto a compagna della mia vita» che ha chiesto un passaporto col visto per la Inghilterra. Nel 1954 il Dipartimento di Stato gli negò il rilascio del passaporto, in base ad una recente disposizione che conferisce alle autorità consolari il diritto di vietare l'espatrio temporaneo a persone sospettate di appartenere al movimento comunista, anche quando non è provato che siano state o siano iscritte al partito comunista. Stamane, Miller è apparso davanti alla Commissione della Camera per le attività antiamericane, che sta compiendo un'inchiesta per determinare se sono stati commessi errori nella concessione dei passaporti con l'intenzione di aiutare le idee comuniste. Accompagnato da un avvocato, egli ha negato di aver mai appartenuto al partito. Ma ha aggiunto: < Sono qui per dire la verità e così non negherò di aver sotto-, scritto manifesti di organizzazioni paracomuniste e di aver contribuito con denaro a gruppi di avanguardia ritenuti comunisti ». Ciò avvenne nel '47 quando si discuteva accanitamente in America sulla legalità e demo eroticità della « legge Smith » (poi approvata) in base alla quale i difensori dell'ideologia comunista, considerata come un movimento che mira a prò vocare il rovesciamento violento delle istituzioni americane, dovevano essere sottoposti a notevoli restrizioni dei loro diritti civili. « Lo stato d'animo in cui mi trovavo nel '47 — ha dichiarato Miller — mi convinse a prendere quegli atteggiamenti, In quei giorni non mi interes¬ sava compiere investigazioni approfondite su talune situazioni. Oggi non ho alcuna intenzione di appoggiare una causa dominata e sostenuta dai comunisti. Ma rimango anche oggi del tutto ostile alla legge Smith. Io non sono qui per difendere i comunisti. Sono qui per difendere il diritto di ogni uomo e di ogni artista a prendere posizione su qualsiasi causa lo interessi. Come allora, sono assolutamente osti, le al fatto che il governo si arroghi il diritto di proibire che i cittadini prendano postatone e difendano dèlie cause, ogni causa. Come autore, sono qui per difendere il diritto di ogni artista a creare come vuole. Non mi ricordo cosa ho firmato e chi ho difeso o combattuto: quel che so è che, quando lo Stato pretende di proibire o regolare l'attività creatrice degli artisti e degli scrittori, l'arte declina. E' perfettamente inutiie dirmi che tutto va per il meglio nella nostra società se io, guardando negli occhi degli uomini, scopro che sono turbati. Io difendo il diritto di ogni cittadino e di ogni artista a esprimere le sue preoccupazioni». Alcuni membri della Commissione l'hanno invitato, velatamente, a dedicare le sue grandi doti di artista a combattere i comunisti. Miller ha risposto ripetendo che «in questo momento, a differenza di anni fa, non firmerei quegli appelli e non prenderei quelle posizioni. E questo è tutto ». Parlando in seguito con i cronisti, Miller ha confermato di voler sposare la bionda attrice prima del tredici luglio, ma di essere stato cosi occupato negli ultimi tempi da non aver avuto il tempo di fissare una data precisa. Marilyn partirà per Londra il tredici luglio per recitare in un film inglese, ha detto Miller e « quando lascerà New York, partirà come signora MUler ». Marilyn ha confermato l'annuncio. Il quarantunenne, alto e dinoccolato commediografo americano ha ammesso di aver chiesto il passaporto anche nel '54 e di non essersi curato di rispondere ai formulari quando trovò che essi contenevano una domanda sulle sue convinzioni politiche e specialmente sulla sua appartenenza a movimenti o al partito comunista. Ora, prima di ottenere il passaporto, Miller dovrà dichiarare sotto giuramento di non aver mai appartenuto al partito. Prima ancora, però, il Comitato deve decidere se le sue dichiarazioni di oggi vanno considerate veriii6rc. Il Dipartimento di Stato ha ammesso che Miller ha richiesto un nuovo passaporto ed un visto per l'Inghilterra un mese e mezzo fa, ma che non si è potuto darglielo perché il governo è in possesso .di alcune denunce anonime e di altre firmate contro di lui. Una di esse proviene da un'organizzazione privata di artisti che nel '52 quando Miller raccoglieva grandi successi a Broadway con le commedie « Morte di un commesso viaggiatore » e con « Il crogiuolo » lo denunciò come t comunisteggiante ». Un'altra proviene dal « gruppo dei giovani» di New York che l'anno scorso respinse il progetto di girare un film sulla delinquenza giovanile americana quando seppe che l'autore del copione era Miller. Gino Tomajuoli Il commediografo Miller iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiD

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