Profonde divergenze di giudizio fra i comunisti ed 8 socialisti di Enzo Forcella

Profonde divergenze di giudizio fra i comunisti ed 8 socialisti Il rapporta Kruscev e il "cataclisma,, nelle sinistre Profonde divergenze di giudizio fra i comunisti ed 8 socialisti Nenni critica la politica del PCI, ma non pensa a rompere il patto d'unità d'azione - "Il comunismo, afferma, è in crisi; è necessaria una revisione franca, magari anche dolorosa, di tutta l'ideologia del movimento operaio,, - Le possibilità di colloquio con i socialdemocratici - Vn commento del quotidiano del PSDl Roma, 18 giugno. Nenni sta scrivendo a Formla il saggio per Mondo Operaio, dove commenterà la crisi in cui 11 Congresso di Mosca e la. pubblicazione del rapporto di Kruscev hanno posto il comunismo internazionale. Come l'intervista di Togliatti è stata,. In un certo senso, la nova charta del partito communlsta italiano, così il saggio del leader del P.S.I. dovrebbe costituire la nova charta per l'unificazione socialista e, al tempo stesso, per il recupero di tutti i delusi dello stalinismo. Se il documento rifletterà i concetti che lo stesso Nenni ha avuto occasione di illustrarci sabato nel corso di una lunga conversazione, esso dovrebbe andare ancora più in là delle posizioni raggiunte con l'articolo di Ieri bvlW Avanti! Il comunismo è in crisi — dice Nenni — ed è in crisi proprio nella misura in cui ha creduto e ha propagandato la necessità di una via unica per battere il capitalismo ed Instaurare- 11 socialismo. Oggi esso sconta la politica del costante riferimento al modello sovietico. Può darsi, e vi è da augurarselo, che la crisi sìa superata attraverso una revisione di tutta la storia e la Ideologia del movimento ope raio, in modo da pervenire davvero ad un'autentica c via italiana » del comunismo. Ma l'operazione dev'essere franca approfondita, reale, magari anche dolorosa, come sono spesso questo genere di operazioni. Nell'attesa quel che ne emerge è una rinnovata fiducia nell'azione del socialismo, di un movimento che ha radicate e ben precise tradizioni nel nostro Paese: anche se, naturalmente, gli stessi so- cialisti devono rinnovarsi, presentarsi come un partito capace di rispondere a tutti gl'interrogativi e le esigenze che i tempi propongono. Si può obiettare che lo stesho Nenni ed 11 suo partito, per un non trascurabile numero di anni, hanno ridotto al minimo le differenze tra comunismo e socialismo, uniformando la loro azione sul modello del P.C.I. e, quindi, dell'Unione Sovietica. Nenni lo ammette francamente e ne offre anche le ragioni che sono varie e complesse, ma si possono ridurre ad una tesi fondamentale: 11 periodo della minore autonomia socialista coincide col periodo della maggiore tensione internazionale. In Italia la < guerra fredda » colse 11 socialismo in crisi, per effetto della scissione socialdemocratica, ed il partito comunista egemone nella classe operaia. « Non vi erano molte scelte: o si stava dalla parte del proletariato, o si stava dall'altra parte. In entrambi i casi bisognava accettarne tutte le conseguenze. Noi abbiamo introdotto tra i due blocchi la posizione della neutralità. Non è stata affatto, come si è creduto, una posizione di tutto riposo, ed i comunisti, a suo tempo, ne furono tutt'altro che soddisfatti >. Nenni non protesta se, a questo punto, gli si obietta che allora Saragat aveva ragione. < Saragat ha commesso degli errori, ma ha anche svolto una funzione — risponde — come noi abbiamo svolto la nostra. Come si troverebbe oggi il proletariato italiano se il nostro partito non si fosse mantenuto a stretto contatto con esso e non gli avesse preparato, per cosi dire, una po¬ jsizione di ricambio?». E poi: < Gli intellettuali credono che basti aver ragione, per andare dritti lungo la strada senza guardarsi dietro. In politica non basta aver ragione da soli e un politico socialista deve ricordare che costruisce nel vuoto se non riesce a portarsi dietro la classe operala». Il leader del P.S.I. può concedere tutto, ma, su questo punto rimane fermissimo. La autonomia del socialismo, a suo avviso, è direttamente proporzionale alla fiducia che riesce a conquistarsi nell'elettorato di sinistra. Per questo non si può pensare ad alcuna denuncia formale del patto di unità d'azione, per questo si deve escludere dal novero delle possibilità quella che, nel linguaggio marxista, si definisce una « frattura verticale » dell'unità di classe. Rimane sottinteso che possono essere i comunisti ad assumere una simile iniziativa. In tal caso se ne assumerebbero le responsabilità ed il P.S.I. ne tirerebbe le conseguenze. L'Avanti! di domattina, commentando le reazioni suscitate dal contrasto delineatosi ieri tra Togliatti e Nenni, bada a mettere le mani avanti proprio su questo punto. Lamenta che i commentatori siano ancora fermi al dilemma < si stacca o non si stacca» e lo definisce un dilemma antiquato, espressione esso stesso dell'era staliniana. cNel movimento operalo — scrive 11 giornale — si è aperta una discussione sui problemi di fondo. Non c'è nulla di male se nel corso di questo dibattito si manifesteranno divergenze di opinione fra socialisti e comunisti. Queste divergenze ci sono già, non solo tra socialisti e comunisti ma anche tra socialisti e so cialisti e, crediamo, tra comunisti e comunisti. Il grave sarebbe se da queste divergenze di giudizio su questioni particolari o anche su momenti fondamentali del movimento operaio si creasse una divergenza di opinione sulle questioni di fondo riguardanti la lotta, di classe; se la condanna dello stalinismo portasse i socialisti ad un' assoluzione piena della socialdemocrazia ed 1 comunisti a' un ritorno puro e semplice a Lenin; senza trarre dal passato un insegnamento proficuo per l'avvenire... ». Il fatto è che in faccende di questa portata è difficile stabilire dove finiscono le « questioni particolari » e dove cominciano le c questioni di fondo >. E' agevole riconoscere nell'impostazione deìVAvanti! la preoccupazione che Nenni non si spinga troppo a destra. Anche lui è condizionato dalla situazione interna del suo partito. Vi è il gruppo autonomista, che lo sollecita ad andare più oltre, sino a fugare del tutto gli equivoci che circondano ancora il partito, e vi sono 1 nostalgici della < unità d'azione sostanziale », che ritengono doveroso non aumentare i già gravi imbarazzi che in questo momento turbano i comunisti. (Ma può essere Interessante sapere che a spingere Nenni verso l'autonomismo sono anche 1 comunisti di < destra », convinti che solo così si potrà decidere il partito all'approfondita revisione che essi sollecitano). SI vedrà, anche qui, quale Indirizzo finirà l»er prevalere. Per ora vi è da aggiungere che, per la prima volta dalla epoca della scissione, il giornale socialdemocratico ha dato atto a Nenni per l'articolo di ieri di muoversi su una linea che i socialdemocratici sono pronti a condividere. < E' la prima volta — riconosce La Giustizia — che nelle parole di Nenni riscontriamo una nota schiettamente socialista e democratica. Ci auguriamo che l'approfondimento della critica allo stalinismo lo porti a considerare il carattere ahtisocialista di qualsiasi forma di dittatura e lo conduca dalla parte del socialismo democratico ». Negli altri settori politici, 1 commenti sono numerosissimi, ma non si traducono ancora in vere e proprie prese di posizione. C'è, in generale, la tendenza a non precipitare i giudìzi, ad attendere dì poter vedere meglio le linee di sviluppo di una vicenda che, comunque la si giudichi, è ancora all'inizio Enzo Forcella

Luoghi citati: Italia, Mosca, Roma, Unione Sovietica