Donne come le altre di Clara Grifoni

Donne come le altre Donne come le altre Una mamma, angosciata per la sorte della figlia più piccola, nata cieca e rimasta quasi tale, malgrado le cure d'insigni luminari, si dà alla ricerca di qualcosa che superi la scienza, arrivando dove essa non può; e lo trova in una donnetta anziana, inquietante, salita in fama di «guaritrice miracolosa», la quale promette di ridare la vista alla bimba entro due anni. Non ci vuol altro perché la povera madre si attacchi disperatamente alla taumatun-.a, che per di più afferma d'esser < chiamata da Dio » e anzi in filo diretto con Lui. Il resto vien da sé. Allo scader del termini, la bambina è sempre avvolta nelle tenebre; in compenso, nei due anni trascorsi al suo fianco, la donnetta ha acquistato un grande influsso sulla madre, che per bocca di lei crede f rmamente di ricevere il ,*erbo e su questo modella la sua condotta, divenendo 11 docile strumento della « guaritrice » e di una sua ambiziosa cricca. A questo punto interviene il padre della bambina, che senza tanti preamboli mette fuori di casa la miracolista incapace di miracoli, ma abilissima nell'ordiro intrighi; e costei, divenuta fin troppo sicura di sé, Io ripaga inimicandogli la moglie e la suocera o, come si dice, mettendogli l'inferno a domicilio. Raccontata a questo modo, la straordinaria vicenda che impegna da alcuni giorni i gazzettieri del mondo intero, si riduce a Un modesto fatto di cronaca quotidiana: e se si dovesse dare un nome ai protagonisti, verrebbe spontaneo di chiamarli Bianchi o Durand, o Smith, secondo la latitudine e il contrassegno locale della gente qualsiasi. Invece, si tratta della Regina d'Olanda e del suo augusto consorte; perciò la lite coniugale diventa affare di Stato, con probabili conseguenze dinastico-costituziona11; e la fattucchiera, denominata « Rasputin In gonnella », minaccia di sconvolgere un intero Paese, di mettere In crisi il Benelux, forse di compromettere la NATO, o che so lo. Par di sognare. E vinta la prima emozione, dovuta al lato patetico e umano della storia, verrebbe voglia di concludere che, se 1 Troni europei si pc-sono ormai contare sulle dita d'una mano, è parche j re non sanno più comportarsi da re e ricalcano le proprie vicende su quelle della gente comune. Poi ci si accorge che non è cosi. I re furono spesso gente comune. Per un monarca capace di distin uersi e campeggiare nella storia, se ne ebbero almeno dieci o quindici di taglia ordinarla. Ma questo non appariva che al cosiddetto vaglio della posterità. Finché eran vivi, una prudente corti ne di silenzio li proteggeva e se qualcosa delle loro debolezze e passioncelle trapelava dalla reggia, era sotto forma di pettegolezzo o di sussvGuardate ora. Al minimo sentor di < scandalo », mute di reporters, radiocronisti, fotografi si gettano avidamente sulle tracce. E non esiste barriera che prima o dopo non ceda alla loro irriverente, aggressiva curiosità. In genere, la consegna del' silenzio imposta dai Governi alla stampa locale, 'ene rotta dal difuori: un giornale estero pubblica la prima indiscrezione, subito ripresa e commentata da altri. La diga eretta intorno alla reggia co¬ mincia a scricchiolare, poi si fende e di colpo tutto ne esce a cateratta. Sa Iddio quante mal principesse, nei tempi andati, poterono amare segretamente uno scudiero; ma la povera Margaret ha visto il suo segreto correre le strade, vociato dalla radio, sbandierato a caratteri di scatola sulle prime pagine, illustrato da centinaia di migliala di fotografie, che la svelavano crudamente nella nudità di un sorriso colto col teleobbiettivo (e questo romanzo la rese popolarissima, ma uccise 11 r o mito). Sappiamo pure che re e regine ebbero quasi sempre, In passato, un oracolo di fiducia, astrologo o sibilla che fosse, dai cui vaticini dipendevano più o meno le sorti del regno; Giuliana d'Olanda non ha fatto che seguire le tradizioni : e- fali e gli usi del nostro tempo che è quello dell'atomica e delle streghe, non dimentlchlamjlo); ma ora, data in pasto alle folle con la sua « guaritrice », viene compianta o -riticata, come donna e come regina, la un capo all'altro del globo. Naturalmente si sa, e non da ora, che anche le regine « sono donne come tutte le altre»: liticano col marito e con la suocera, si affliggono per uno specchio rotto e magari (se sprovviste di un indovino privato) cercano 11 proprio oroscopo sul giornali. Ma per recitar degnamente la parte di regine, debbono cercare di tenere in ombra il più possibile la loro realtà di donne. Non si può dire che la nostra epoca le assecondi minimamente nel difficile compito; ed è per questo che, con tutta sincerità, ci destano un po' di pietà. Clara Grifoni

Persone citate: Donne, Durand, Giuliana D'olanda

Luoghi citati: Olanda