La Cassazione respinge il ricorso per l'abolizione dell'ergastolo

La Cassazione respinge il ricorso per l'abolizione dell'ergastolo La Cassazione respinge il ricorso per l'abolizione dell'ergastolo Un gruppo di giuristi sosteneva che la condanna a vita è contraria all'articolo 27 della Costituzione - L'eccezione dichiarata dai giudici "manifestamente infondata,, (Nostro servizio particolare) Roma, 16 giugno. La Corte Costituzionale per ora non potrà pronunciarsi sul quesito relativo all'incostituzionalità o meno della pena dell'ergastolo. I diciassette magistrati che compongono le Sezioni unite penali della Cassazione, presieduti dal primo presidente della Corte Suprema dott. Ernesto Eula, hanno detto che l'eccezione sollevata da alcuni giuristi perchè il problema venisse affidato all'esame della Corte Costituzionale è c manifestamente infondato ». Perciò i fautori della tesi in base alla quale l'ergastolo, fai quanto in contrasto con le norme della Costituzione, dovrebbe essere abolito, hanno perduto una battaglia cui erano legate le speranze di 863 persone che hanno perso il diritto di rientrare nel consorzio civile. Questo non significa che la battaglia di stamane nell'aula magna del Palazzo di Giustizia non sia stata ugualmente importante od Interessante.- I termini del problema erano piuttosto semplici. Un gruppo di giuristi ha chiesto alla Cassazione di trasmettere un loro ricorso alla Corte Costituzionale sostenendo che l'ergastolo non può sussistere ancora nel nostro ordinamento giuridico perché la Costituzione con l'art. 27 stabilisce che c le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e debbono tendere alla rieducazione del condannato », Bplmnc—mczllnptupdppcmtvzs L'opinione del P. M. dottor Bernieri, sull'argomento — dopo un rapido intervento dell'avv. Vittorio Ambrosinl, primo del ricorrenti — è stata nettamente contrarla, c II ricorso non può essere accolto — ha detto — perché non siamo di fronte ad un problema che va risolto in sede giudiziaria, ma può trovare una soluzione soltanto in sede legislativa. Soltanto, Insomma, una nuova legge può abrogare la pena dell'ergastolo. Altrimenti, Infatti, vi potrebbe essere una vacatio legis pericolosa per la società oltre che per 11 diritto ». «E1 inesatto parlare di una possibile 1,-acatio legis — ha replicato il Ben. Persico — perché semmai come pena massima potrebbe rimanere — in attesa di una soluzione legislativa, nel caso la Corte costituzionale dovesse, ritenere l'ergastolo incostituzionale — la pena a 30 anni di reclusione. Comunque non è questo il problema. Noi chiediamo alla Cassazione soltanto che ci apra la porta del palazzo della consulta, dove poi la Corte costituzionale deciderà e dirà se abbiamo torto o ragione. La preoccupazione del P. M. non ha alcun fondamento: una eventuale vacatio legis non potrà mal impedire comunque la esistenza di un contrasto fra una legge e la costituzione. E che questo contrasto nei caso dell'ergastolo vi sia è fuori di ogni dubbio. Basti pensare, per comprendere quanto sia contrarlo ad ogni senso di umanità l'ergastolo, che 1 familiari non possono neanche avere il diritto di seppellire dove meglio credono il cadavere del loro parente condannato a quella pena». < Sul cartellino degli ergastolani — ha incalzato il prof. Carnelutti in un Intervento mirabile sotto 11 profilo umano e sotto quello giuridico — accanto all'indicazione di quando scadrà la pena vi è un semplice, terribile avverbio: mat. Ed è difficile superare la commozione quando si pensa a quel mai. E' per veder scomparire quel mai che noi abbiamo sollevato il problema, che noi abbiamo presentato questo ricorso, alla cui fondatezza crediamo. Voi non potete privare la Corte Costituzionale del diritto di esaminare questo problema. Non dimenticate che oggi in quest'aula potremmo essere ad una svolta nella storia del diretto italiano. < Perché sosteniamo che l'eccezione da noi sollevata ha un fondamento? per due motivi. Innanzi tutto: la condanna all'ergastolo significa ritenere il reo non più degno di appartenere al consorzio civile; per un atto solo forse compiuto in circostanze particolari si dice ad un uomo: "Tu sei perduto per sempre ". E' questo aderente al principio sancito dalla Costituzione per cui le pene debbono essere Improntate ad un senso di umanità? Poi: si può ritenere in buona fede che un ergastolano possa essere rieducato. A chi giova questa rieducazione? L'ergastolo può redimere un uomo che ha perso tutti 1 diritti, tranne quello di mangiare, di dormire e di morire? E la pena deve, invece, avere come obiettivo, ora che la concezione pessimistica della pena, è superata, la rieducazione e la redenzione disi reo. Signori giudici, non sbarrateci la porta della Corte Costituzionale dove potremmo discutere ancora di questo problema». Ma 1 giudici non sono stati di questo avviso ed hanno respinto il ricorso. 8' g*

Persone citate: Carnelutti, Ernesto Eula

Luoghi citati: Roma