Oggi il governo deciderà sulle concessioni telefoniche

Oggi il governo deciderà sulle concessioni telefoniche I permessi alle Società scaduti dal 31 dicembre 1954 Oggi il governo deciderà sulle concessioni telefoniche Tre soluzioni possibili: proroga, nazionalizzazione, controllo totale delVIRì - Viva attesa per il discorso del ministro Branchi alla Camera (Nostro servizio particolare) . Roma, 14 giugno. Il problema del riassetto del servizio telefonico sembra giunto a maturazione. Domani il ministro delle Poste, sen. Braschi, parlando alla Camera sul bilancio de] suo dicastero, 'dovrà precisare quale è l'atteggiamento del governo. Le soluzioni possibili sono tre: prorogare le attuali concessioni alle cinque società che gestiscono attualmente 11 servizio (tre delle quali sono controllate dall'Iri, mentre due sono controllate da gruppi privati) ; nazionalizzare l'intero settore, affidandone la gestione ad una unica azienda di Stato; estendere il controllo dell'iri anche alle due società private operanti nelle regioni centro-meridionali, che sono la Tetl e la Set. Tutte tre queste tesi hanno avuto In questi mesi appassionati difensori. Infatti 11 problema, oltre ad avere una notevole Importanza in sé per gli aspetti finanziari e tecnici, può caratterizzare la politica economica del governo secondo che prevalga l'una o l'altra delle soluzioni prospettate. La tesi di prorogare le concessioni, che sono scadute fin dal 31 dicembre 1954, è sostenuta dalle due Società private interessate (Teti e Set), dalla Confindustria e dagli organi di stampa che appoggiano la linea liberista dell'organizzazione degli industriali. I partiti di destra ed un folto gruppo di democristiani è d'accordo su questa impostazione. Tra gli altri, anche l'on. Pintus, deputato della D. C. e relatore sul problema telefonico, «•« è pronunciato per questa soluzione, La nazionalizzazione del settore telefonico è, invece, sostenuta dai comunisti, da alcuni . socialisti e dalla socialdemocrazia. Ma l'ostacolo maggiore che vi si oppone, oltre a ragioni di principio che troverebbe ro contrario 11 partito di maggioranza, consiste nell'alto costo finanziario dell'operazione. Per riscattare gli impianti del le Società attualmente co- --ssionarie occorrono centinaia di miliardi (quasi quattrocento secondo 1 calcoli fatti in ambienti ministeriali) e il bilancio dello Stato non è certo oggi in condizioni di affrontare un esborso di queste dimensioni. Si potrebbe risolvere il problema lanciando uno speciale prestito obbligazionario, ma la situazione pesante del mercato finanziario. sconsiglia questa operazione, che tra l'altro di-, strarrebbe notevoli capitali da altri Investimenti più urgenti. Resta, dunque, la terza soluzione, che è stata definita della « lrlzzazione >. Essa fu sostenuta e studiata nel marzo dello scorso anno dal gruppo degli « amici del Mondo >, in occasione di un convegno tenuto a Roma sul tema della lotta contro i monopoli. Fu preparato in quella occasione un progetto di legge che prevedeva il passaggio alla Stet (la « holding > finanziarla Iri che detiene i pacchetti di controllo delle tre Società telefoniche dell'Italia settentrionale) dei pacchetti di controllo della Teti e della Set. In tal modo la Stet (cioè l'Ir!) avrebbe il controllo di tutte e cinque le Società telefoniche, e potrebbe assicurare l'uniformità dei servizi e lo sviluppo degli investimenti, senza modificare la forma privatistica attuale delle Società concessionarie. Anche il problema finanziario sarebbe di soluzione abbastanza facile: i pacchetti di maggioranza della Teti e della Set verrebbero pagati c'alia Stet dando in cambio agli attuali azionisti un numero equivalente di azioni delle tre società controllate dall'Iri, In tal modo in tutte e cinque le Società concessionarie si realizzerebbe una distribuzione identica del capitale azionario: i pacchetti di controllo sareb' ero posseduti dall'Iri attraverso la « holding », e le azioni di mi noranza resterebbero in mano agli azionisti privati. Il progetto fu presentato nel maggio dello scorso anno al Senato dai senatori Zanotti Bianco, indipendente, Carmagnola socialdemocratico, Schiavi, socialista nenniano, e Spallicci, repubblicano. Ma non sembra va, in quell'epoca, che esso avesse possibilità di successo Viceversa, da informazioni in nostro possesso, sembra che 1 governo si stia orientando prò prio nel senso dell'* irizzazio ne » telefonica. glttpgcsldrmmsclCrmsdpl Aveva aggredito un impiegato 10 anni al rapinatore dell'Associazione Bieticultori Pavia, 14 giugno. La rapina avvenuta il 23 novembre 1955 negli uffici dell'Associazione Bieticultori di Voghera e l'aggressione subita dall'impiegato Giovanni Barbieri, di 57 anni, sono stati rievocati oggi in Corte d'Assise. Imputato della rapina e delle lesioni aggravate procurate al Barbieri era il pregiudicato Primo Montagna, di 46 anni, un falegname domiciliato a Voghera presso la trattoria San Bovo, il quale, arrestato due giorni dopo il fatto in seguito al riconoscimento fotografico fattone dalla vittima nel suo letto d'ospedale, si è sempre mantenuto sulla negativa. Erano le 13,30 quando quel giorno il Barbieri entrava ne gli uffici per sbrigare una pratica, ma subito, mentre girava l'interruttore per accendere la luce, una randellata lo colpiva alla testa e lo faceva ca aere tramortito; non perse però i sensi, e quando il suo aggressore allentò la stretta alla gola ed andò a prendere un asciugamano per imbava- gllarlo, il Barbieri potè vederlo chiaramente in viso, e più tardi riconoscerlo per il Montagna. Quando si riebbe, riusci poi a togliersi il bavaglio slegandosi anche le mani e, soccorso da un altro impiegato sopraggiunto, restò all'ospedale tra la vita e la morte per diverse settimane: guarito, ha riportato un indebolimento permanente della facoltà di cani minare. Il P.G. Sorrentino ha chiesto 10 anni complessivi di reclusione, una multa di 70.000 lire e l'assegnazione ad una Casa di lavoro con la dichiarazione di delinquente abituale. La Corte ha condannato Primo Montagna a 10 anni, 4 mesi e 15 giorni di reclusione, ordinandone l'assegnazione a pena espiata ad una Casa di lavoro per due anni. Porgendo i polsi alle manet¬ tescsipddPnrhcvscAssd te il Montagna ha ribadito la sua innocenza, dichiarando che intende presentare ricorso in appello.

Persone citate: Barbieri, Branchi, Braschi, Giovanni Barbieri, Pintus, Sorrentino, Zanotti Bianco

Luoghi citati: Italia, Pavia, Roma, Set, Teti, Voghera