Tutti malati ai polmoni i ladri delia banca di Novi
Tutti malati ai polmoni i ladri delia banca di Novi Tutti malati ai polmoni i ladri delia banca di Novi Per cinque anni abitarono ogni domenica nelle fogne L'ideatore dell'impresa nega la sua partecipazione Genova, 13 giugno. I 7 svaligiatori della Banca di Novi Ligure, arrestati in questi giorni dai carabinieri, risultano affetti da malattie polmonari. Per cinque anni — tanti ne passarono dalla prima idea del colpo alla sua attuazione — ogni sabato sera la combriccola partiva da Genova a bordo di una lussuosa auto e si recava a Novi. Giuseppe Boglioio. uno degli arrestati, li accoglieva segretamente e li rifocillava. I ladri si addentravano nel cunicolo dell'antica fognatura e con pazientissima fatica, di domenica in domenica, si aprivano la strada sotterranea verso gli agognati forzieri. II momento più drammatico dell'incredibile marcia sotterranea fu l'anno scorso, quando morì per asfissia contratta nella fognatura il genovese Emilio Zai. Dalle indagini In corso a Genova si è appreso che 11 colpo avrebbe dovuto andare a segno nel Natale del 1954. Tutto era pronto, ma un contrattempo bloccò le operazioni: 11 Ghiggi fu arrestato poiché doveva espiare una pena di qualche mese inflittagli nel processo Zarudska. L'incursione si dovette perciò rimandare di un anno. Era infatti opinione dello «stratega» Eugenio Porchetto che soltanto nei giorni delle feste natalizie fosse possibile < lavorare » In tranquillità. Il Porchetto ricordava li fortunato svaligiamento della Banca Commerciale di Genova, avvenuto 32 anni fa, appunto nei giorni di Natale, e sotto la sua direzione. Ma 11 Porchetto fallì all'appuntamento con la grande giornata, che coronava cinque anni di cosi pazzesche fatiche. Proprio nei giorni di Natale del '55 il re delle fogne cadde ammalato: pleurite, particolarmente delicata per la sua età, 70 anni suonati. Ora il decano degli svaligiatori si difende con l'alibi di questa malattia. Tutti i suoi gregari e complici nell'impresa sono confessi, tranne lui. I carabinieri oggi gli hanno sottoposto il verbale di interrogatorio perché lo firmasse; ma Eugenio Porchetto ha fatto la faccia scura. «Non so nulla di questo pasticcio. Non firmo perché sono vecchio e voglio essere lasciato vivere in pace in questi miei ultimi anni». Particolarmente rattristato dalla piega degli avvenimenti è apparso in questi giorni il finanziatore del colpo, Cinzio Robetti, spedizioniere popolarissimo nella darsena di Genova. Si dice che egli abbia profuso nell'impresa non meno di 4 o 5 milioni. Era nel suoi progetti di adoperare il materiale per la perforazione del terreno e delle cabine blindate per una seconda operazione. La vittima era già designata: la Banca d'America e d'Italia, che ha sede a Genova, nella centralissima via XX Settembre. Il rammarico del Robetti è ora per il dolore che proveranno le sue due figliole, una delle quali è a Oxford, studentessa in un collegio universitario, l'altra in Svizzera, in un istituto scolastico internazionale.
Persone citate: Cinzio Robetti, Emilio Zai, Eugenio Porchetto, Ghiggi, Giuseppe Boglioio, Porchetto
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