Chiesti 15 mesi per Teodorani querelato dall'ex-capo della milizia

Chiesti 15 mesi per Teodorani querelato dall'ex-capo della milizia Chiesti 15 mesi per Teodorani querelato dall'ex-capo della milizia II P. M. lo ha ritenuto colpevole di diffamazione • Otto mesi richiesti per i due giornalisti - La sentenza probabilmente domani (Dal nostro inviato speciale) Milano, 9 giugno. Sta per giungere a conclusione il processo Galbiati-Teodorani, che si aprì l'anno scorso a Roma; fu trasferito poi a Milano, dove incominciò praticamente con l'udienza del 20 febbraio. Querelante è l'excapo della milizia Enzo Galbiati, che si ritiene diffamato e calunniato dall'antico fiduciario e familiare di Benito Mussolini, conte Vanni Teodorani Fabbri. Questi è imputato per avere nel suo settimanale, il neofascista Asso di Bastoni, pubblicato una serie di articoli in cui si definiva < pusillanime > e incapace l'excapo della milizia per il suo atteggiamento passivo nelle giornate di fine luglio 1943. Il processo si è trascinato avanti di rinvio in rinvio; il segreto desiderio dei giudici e degli stessi patroni dei due protagonisti, il Gal biati èd il Teodorani, era in realtà questo: che si giungesse ad un componimento amichevole della vertenza, evitando un verdetto. Tutte le mediazioni e tutti i temporeggiamenti sono stati vani. Ieri come oggi è insanabile il contrasto tra 11 Galbiati (e dietro di lui si debbono scorgere tutti gli uomini più in vista del « regime > prima del 25 luglio) ed il Teodorani (ohe si considera leader degli intransigenti di Salò e si vanta d'avere accumulato in questi anni un centinaio di procedimenti per apologia del fascismo). E cobì il processo si avvia fatalmente all'epilogo giudiziario. E' da ricordare che insieme al Teodorani sono imputati di diffamazione a mezzo della stampa anche il giornalista Giorgio Capuano ed 11 dott Nino Nutrizio; il primo è autore d'una intervista con Vanni Teodorani, in cui venivano riportate le accuse dell'ex-gerarca contro il Gal biati; il secondo è direttore del quotidiano milanese La Notte, che quell'Intervista pubblicò nella imminenza del processo. Stamane il Tribunale, presieduto dal dott. Jodice, ha ascoltato la deposizione resa per rogatoria da Eugenio Dollmann sui fatti di Roma nel luglio '48. Ha poi respinto un nuovo tentativo di rinvio della causa avanzato sia dai difensori del Teodorani sia da quelli del Galbiatl: essi avrebbero voluto fosse chiesta, sempre per rogatoria, la testimonianza del gen. Butcher, che fu aiutante di campo di Eisenhower durante la guerra. E' stata quindi aperta la discussione. L'aw. De Caro, patrono del Capuano e del Nutrizlo, ha prospettato la tesi del diritto giornalistico di informare l'opinione pubblica. Il giornale ospitò dapprima la tesi del Galbiatl e quindi quella del Teodorani: il patrono ha esibito al Tribunale una lettera con cui il Galbiatl ringraziava Nutrizio per la pubblicazione delle sue dichiarazioni. Ha quindi presentato le sue richieste per iscritto il patrono di Parte Civile Giovanni Bovio, che difende gli interessi di Enzo Galblati. Egli chiede 11 risarcimento del danno morale; sarà devoluto ad opere di beneficenza. Il rappresentante della pubblica accusa, dott Bonelli, ha poi pronunciato la sua requisitoria. Egli afferma anzitutto la responsabilità del Nutrizio e del Capuano, che con la pubblicazione delle tesi diffamatorie del Teodorani si sarebbero associati al reato dello stesso: ne chiede perciò la condanna ad òtto mesi di reclusione e ad una multa di 67 mila lire. Quanto alla responsabilità del Teodorani, 11 P. M. ha detto che non può mascherarsi dietro il pretesto della c critica storica > una polemica rovente personale, diretta a colpire 11 Galbiatl nella sua reputazione di uomo e di soldato. Sul merito della vertenza (ohe cosa avrebbe potuto e dovuto fare il Galblati per impedire l'arresto di Mussolini?), il dott. Bonelli è stato reciso nel sostenere 11 buon diritto dell'ex-capo della Milizia di adeguarsi alla disciplina costituzionale dello Stato, senza tentare inutili, catastrofiche ed impossibili ribellioni. Il pubblico accusatore ha chiesto la condanna del Teodorani per diffamazione aggravata ad un anno e 8 mesi di reclusione, senza attenuanti. Il conte Teodorani, infatti, non ha cessato di diffamare il Galbiatl nemmeno dopo la querela presentata dall'offeso. Il difensore dell'Imputato Teodorani, avv. Nencioni, ha quindi iniziato l'arringa. Continuerà lunedì e dopo" di lui parlerà anche il secondo patrono della difesa, aw. Toffanln. In serata, probabilmente, li Tribunale darà la sua sentenza. . g gh

Luoghi citati: Milano, Roma, Salò