La macchina d'un direttore di Banca rubata con quattro milioni di gioielli

La macchina d'un direttore di Banca rubata con quattro milioni di gioielli Il colpo pòco dopo le 9 di sera nei pressi di piazza Bernini La macchina d'un direttore di Banca rubata con quattro milioni di gioielli Era venuto a Torino per salutare un amico e teneva i preziosi nelle valigie - L'auto ritrovata da un passante - Sono spariti due milioni dalla cassaforte di un parroco Un clamoroso furto d'auto è avvenuto l'altra sera In. via Goffredo Casalis. Ad un direttore di banca è stata rubata la c 1100 » su cui vi erano gioielli per Un valore di quattro milioni. La macchina è stata ritrovata ieri pomeriggio in via Roccaforte: ma i gioielli erano spariti. Vittima del « colpo » è il dott. Gmo Lombardi, direttore della « Banca Commerciale » di Torre Annunziata. Una quindicina di giorni or sono 11 dott. Lombardi era stato promosso a direttore dell'agenzia di Catanzaro. Nell'attesa di. occupare 11 nuovo posto, s'era preso una vacanza e con la moglie, signora Rosa, e la sorella Linda, era partito da Napoli con la sua « 1100-103 » blu scuro, targata NA 82854, per un lungo giro turistico. Perciò nella macchina vi erano quattro grosse vallge piene d: effetti personali, fra cui due costose pellicce di visone (portate via nel timore che al Nord facesse molto freddo). Inoltre le vallge contenevano due grossi astucci foderati di velluto in cui le signore avevano riposto 1 loro gioielli: l monili, fra 1 quali spiccavano per rara bellezza un palo di «solitari», erano stati valutati a non meno di quattro milioni di lire. In particolare, la signora Rosa teneva i suoi carissi mi, perché doni dì nozze. I signori Lombardi, da Napoli, si recavano a Roma e da Roma, attraversando la Penisola, si por- lavano sul litorale adriatico, ove sostavano alcuni giorni a Riccione. Poi riprendevano il viaggio e toccavano Bologna e Milano. Anche in quest'ultima città si fermavano, dovendo il dott. Lombard. incontrarsi con esponenti della direzione della « Banca Commerciale ». Da Milano, tappa a Torino, sulla strada di Cuneo - Nizza - Costa Azzurra. Alle 19 dell'altro ieri 11 dott. Lombardi aveva suonuato. il campanello dell'amico, sig. Grande Stevens, in via Goffredo Casalis 59. L'intenzione era di abbracciare l'amico, trattenersi per mezz'ora e poi risalire In macchina e arrivare prima di notte a Cuneo o addirittura a Nizza. Mp. poi 1 signori Grande Stevens insistevano perché j Lombardi rimanessero a cena: il elle avveniva. La < 1100 », con le valige a bordo, ma debitamente chiusa, veniva lasciata lungo il marciapiede, accanto al portone. A mezzanotte i Lombardi, dopo aver trascorso una lieta, simpatica serata, si accomiatavano e scendevano. Ma dopo qualche minuto il dott. Lombardi era di ritorno, costernato. La « 1100 », con il suo prezioso carico, era scomparsa. Si avvertiva 11 Commissariato di P. S. San Donato. Una breve inchiesta permetteva di sta bilire che l'auto era stata rubata fra le 21,16 e le 21,45. Il numero d: targa e le caratteristiche della vettura venivano diramate a tutti i Commissariati. La «Celere» compiva una battuta, ma senza esito Ieri mattina le ricerche proseguivano. A mezzogiorno non fi era però nulla di nuovo da se gnalare. Si cominciava già a pensare che la macchina fosse lontana centinaia di chilometri da Torino, allorché, improvvisamente, inaspettatamente, la si ritrovava. Un signore che abita In via Roccaforte, traversa di via Fréjus, usciva ieri pomeriggio alle 14,46 da casa e andava sino alla più vicina edicola per comperare c Stampa Sera ». Tornando verso la .sua abitazione, dava un'occhiata al giornale e rimaneva colpito dal titolo su cinque colonne annunciarne u furto di via Goffredo Casalis. Leggeva rapidamente il pezzo di cronaca, poi ripiegava il giornale e se lo metteva In tasca. Proprio in quel momeneo 1 suol occhi cadevano su una « 1100-103 ; ferma dinanzi al n. 16 di via Roccaforte. Era bleu scura, era targata Napoli. Nell'interno vi erano quattro vallge aperte e abiti e capi di biancheria sparsi sul sedili. Una delle por tei le era accostata e presentava segni di effrazione. Il lettore di « Stampa Sera » si precipitava al telefono e avvertiva la P. S. di San Donato. Cinque minuti dopo, sul posto, giungeva un'auto a bordo della quale erano lo stesso commissario . dr. Ferrite, il sottufficiale Italiano e gli agenti Cavetti e Novopace. Di 11 a un quarto d'ora arrivavano 1 signori Lombardi. Dall'esame degli Indumenti risultava che non mancava neppure un calzino: c'erano anche -e pellicce. Invece tutti i gioielli erano scomparsi e gli astucci, aperti o vuoti; "èrano sul pavimento della vettura. Dal tachimetro si poteva, rilevare, che 1 ladri avevano percorso un,'tratto assai Breve di strada, non più di due chilometri, quanti ve ne sono appunto fra viaGoffredo Casalis e via Roccaforte. Le indagini ora proseguono per Identificare 1 lestofanti. E' da notare'che difficilmente essi riusciranno a spacciare l'intera refurtiva, poiché alcuni « pezzi » sono rari, catalogati e quindi subito riconoscibili. — Un misterioso furto è stato pure commesso l'altra sera nella chiesa parrocchiale di Monasterolo di Cafasse. Mentre il parroco, teol. Edoardo Kircmayer, di 86 anni, era nel suo studio, an ladro è entrato nell'archivio parrocchiale e, con la chiave presa nel cassetto in cui di solito veniva custodita, ha aperto una cassaforte a muro impadronendosi di tutti 1 valori contenuti: azioni e buoni del tesoro per un milione emscacnddlmmscn6cvAtm e 600 mila lire, banconote per 320 mila lire. Quindi, dopo aver chiuso il forziere e aver riposto la chiave dove l'aveva trovata, se n'è andato senza lasciare traccia. Il furto è singolare tanto perché 11 ladro ha dimostrato di conoscere molto bene le abitudini del parroco, quanto per l'abilità di cui ha dato prova nell'aprlre la cassaforte, il cui congegno è molto complicato. A rendere poi misterioso 11 colpo c'è la circostanza che- nessuno- sa spiegarsi come lo sconosciuto ala entrato nell'archivio senza essere notato.