Discorso polemico di Tito al solenne arrivo nell'URSS

Discorso polemico di Tito al solenne arrivo nell'URSS 1 più alti gerarchi hanno accolto il Maresciallo Discorso polemico di Tito al solenne arrivo nell'URSS II Presidente deplora la rottura russo-jugoslava del 1948, mentre la propaganda sovietica sembra ignorarla - Il primo colloquio al Cremlino fra le due delegazioni Questa corrispondenza è atasta parzialmente tagliata dall'Ufficio della Censura governativa di Mosca. (Dal nostro corrispondente) Mosca, 2 giugno. La giornata di oggi ha visto i sovietici volgere l'attenzione a due paesi: all'Italia e alla Jugoslavia. Alle 17: in punto Tito è arrivato alla Stazione Kievscaia, scendendo da un trono speciale di dieci carrozze. Sulla banchina erano ad attenderlo Voreaeilav, presidente ■iej' Soviet. Suprema {che o il capo dello Stato), tutti i membri del Praesidium al completo, fra i quali Kruscev, Bulganin, Malenkov e Molotov e il nuovo ministro degli Esteri, Scepilov. L'accoglienza al presidente jugoslavo è stata organizzata in grande stile. Un'ora prima del suo arrivo, le strade intorno alla Stazione Kievscaia erano sbarrate al traffico, e stipate di moscoviti inquadrati... (parole censurata) ...dalle organizzazioni cittadine- Nell'interno della stazione si era raccolta una densa folla che ingombrava le banchine, e anche i tetti dei treni fermi nei binari accanto a quelli destinoti all'arrivo del treno speciale. Si è notato, inoltre, il Corpo diplomatico, un picchetto di guardie d'onore in uniforme grigia e scarlatta con fucili splendenti, e la banda militare del Cremlino. Tito si è incontrato con i membri del Praesidium e ha stretto la mano anche a Molotov, le cui dimissioni, annunciate ieri sera, sono sembrate come un particolare riguardo che i dirigenti di Mosca hanno voluto riservare al presidente jugoslavo. Dal treno speciale, oltre a Tito in uniforme di maresciallo, è scesa anche sua moglie, vestita di nero, e con in capo un cappello di paglia dello stesso colore. Il comandante del picchetto — schierato sul presentat'arm — si è fatto incontro a Tito con la sciabola sguainata e pestati do a terra violentemente le suole degli stivaloni. Poi ha urlato a squarciagola la /or-ia - e o e l n e a i mula del benvenuto. Terminato il saluto militare, Voroscilov si è avvicinato al microfono e ha rivolto all'ospite un breve discorso cerimoniale, ispirato alle solite affermazioni di amicizia e di collaborazione. Tito \ha risposto subito dopo, parlando in un russo abbastanza fluente, con solo qualche lieve incertezza grammaticale. Ha interessato il fatto che Tito... (parole censurate) comportandosi in modo diversa dei sovietici, ha voluto alludere, in termini sfumati, alla rottui-a del '48. Egli ha detto che, dopo un periodo di amicizia, accadde qualcosa di < inaudito e di inverosimile » nei rapporti tra Mosca e Belgrado, e senza alcuna colpa dei popoli sovietico e jugoslavo. Si è colto l'accenno velato a Stalin, che fu ti maggior responsabile della rottura dei rapporti tra l'URSS e la Jugoslavia nel '48. Da parte russa, al contrario, si è fatto finta di niente. Voroscilov non ha alluso nemmeno vagamente all'urto tra i due Paesi, e i giornali di stamane, dedicati in gran parte all'ospite di Belgrado, serbano un silenzio unanime sul drammatico scontro fra Tito e Stalin, Un'altra frase della breve allocuzione di Tito, pronunciata sotto la volta vetrata della Stazione Kievscaia, non ha mancato di destare una pungente attenzione. Egli ha detto: -c Mi auguro che i nostri colloqui di Mosca si ripercuotano favorevolmente sulla causa del movimento operaio ».-In queste brevi parole di sollecitudine per le sorti dei lavoratori, pronunciate in faccia ai dirigenti del < primo Paese socialista », il maresciallo jugoslavo è parso adombrare una critica che, al tempo della rottura, egli formulò in chiare lettere. Ricordiamo il libro: « Tito contro Mosca», scritto da Vladimir Djeidjer, sotto la guida di' Tito, nel quale gli jugoslavi accasarono l'URSS di badare più alla potenza statale e nazionale che non al benessere socialista degli operai Tito si è intrattenuto questa sera per mezz'ora al Cremlino con il maresciallo Voroscilov Questa prima visita di cortesia ha avuto luogo due ore dopo H suo arrivo a Mosca. Accanto al Presidente sovietico erano il nuovo ministro degli Esteri Scepilov, il segretario del Prae 3idium Pegov e l'ambasciatore sovietico a Belgrado Firiubin Il maresciallo jugoslavo èra assistito da Kardelj, Popovic, dall'ambasciatore jugoslavo a Mosca. Le due delegazioni sono state fotografate insieme nello studio privato di Voroscilov. Dopo ti colloquio, Tito ha lasciato il Cremlino in un'automobile scoperta in compagnia del capo del protocollo del Praesidium del Soviet Supremo, ed è stato vivamente applaudito dai turisti sovietici che stavano visitando il palazzo ed avevano fatto ala al suo passaggio a. t. // ritorno nella capitale russa Il maresciallo Tito, al suo arrivo alla stazione di Mosca, passa In rassegna la guardia d'onore. Alla sua sinistra, in borghese, 6 Voroscilov, presidente dell'URSS (Radiofoto)

Persone citate: Kruscev, Malenkov, Molotov, Popovic, Stalin, Vladimir Djeidjer