Una giovane segretaria ha sventato l'assalto di due banditi mascherati
Una giovane segretaria ha sventato l'assalto di due banditi mascherati IX eli9 ufficio di un impresario in eorso Unione Sovietica Una giovane segretaria ha sventato l'assalto di due banditi mascherati / delinquenti credono che l'impiegata sia sola e le puntano un coltello al petto - La vittima grida e accorrono il figlio del proprietario e un geometra -1 rapinatori sono scomparsi • Tentata aggressione a Borgo Po Un nuovo episodio di banditismo a Torino. Stavolta, però, tutto è finito bene: i rapinatori sono fuggiti al primo allarme, non hanno fatto male a nessuno, non hanno rubato un soldo. Il fatto è avvenuto al primo plano di via Madonna delle Rose n. 1, all'angolo di corso Unione Sovietica (a breve distanza dall'agenzia n. 16 della Cassa, di Risparmio, ove quattro giorni or sono un bandito armato di duo pistole s'è impadronito di due milioni: ma è bene dirlo subito, fra le due aggressioni non c'è alcun legame, diverse le circostanze, le persone, diversi i metodi). Al primo piano dello stabile (uno stabile di recente costruzione) vi è lo studio, con annesso alloggio, dell'impresario edile Bartolomeo Manolino. Ieri mattina, alle 10,30, nell'ufficio, vi era il figlio dell'impresario, geom. Giuseppe di 29 anni, che esaminava il progetto di un edificio con un dipendente dell'azienda, 11 signor Bruno Bianco di 23 anni. In un altro piccolo ufficio, vicino alla porta d'ingresso, lavorava un'impiegata, la segretaria Maria Piera Ribet di 18 anni, domiciliata in via Galluppi 12. Alle 10,30 in punto sgusciavano itno n n mo se ne lRior uo mira un le ria è o, eo 30, el29 to te no ro ta aRivia no a i 5) 05 ar9) 0) rira0) 6) en3), 0), (p. (p. ra4), raiaza, a. per (p. ,37 8), 6), 6), davanti alla vetrata della portine-1 ria due giovanotti modestamente vestiti, senza giacca. La custode, signora Oliade Zattl, non aveva il tempo di fermarli che essi erano già. per le scale e giungevano alla porta del Manolino. Sul pianerottolo i due si coprivano il volto sino agli occhi con un fazzoletto nero, poi suonavano. Veniva ad aprire la Ribet. Nel vedere i banditi la ragazza restava senza flato, terrorizzata. Uno dei due le mormorava di star zitta e la spingeva nell'interno dell'alloggio, sin dentro l'ufficio', il compare levava dalla tasca dei calzoni un coltello dalla grassa impugnatura ma dalla lama assai corta e lo puntava sul petto della signorina. A questo punto la Ribet si scuoteva e gettava un urlo acuto: tanto acuto che veniva Inteso anche nei piani superiori della casa. E al terribile, lacerante urlo faceva seguire una frase di di sperata invocazione: — Aiuto! Correte! Aiuto!... La reazione della ragazza aveva sui due rapinatori un disastroso effetto. Sobbalzavano, indietreggiavano, indi volgendo la schiena e strappandosi 1 fazzoletti dal viso si davano a precipitosissima fuga. Il Manolino e il Bianco accorrevano, la segretaria, piangendo, li informava dell'accaduto ed essi si lanciavano all'inseguimento dei banditi. Ma costoro erano già lontani: erano sfrecciati al gran galoppo tra la custode esterrefatta e sua figlia Paola di 7 anni ed erano usciti, dileguandosi in corso Unione Sovietica. Pochi minuti dopo erano sul posto 11 dott. Padulo del commissariato Mirafiorl e il dr. Sgarra della Mobile. Dalle indagini si potevano ricostruire le caratteristiche dei lestofanti: entrambi sui 25-28 anni, uno di media statura e l'altro piccolo e tarchiato, bruni di capelli e scuri di pelle, piuttosto male in arnese, con pantaloni di tela e camicie grigie a quadri. Secondo la Ribet, parlavano con accento meridionale. Evidentemente essi ritenevano che nello studio vi fosse la sola impiegata ed erano certi di fare un buon c colpo » senza troppo rischio: in realtà, nei cassetti, non avrebbero trovato più di 30 o 40 mila lire, in quanto le somme rilevanti incassate dall'azienda vengono immediatamente versate in banca. — Al Commissariato di Borgo Po ieri pomeriggio verso le ore 17 si presentava una signora per riferire che la sua figliola — una ragazzina di 13 anni — era stata aggredita poco prima mentre transitava nei pressi del parco Michelotti, da due giovinastri i quali sotto la minaccia d'una rivoltella avevano tentato di derubarla della borsetta. Gli agenti iniziavano pronte indagini e nel volger di tiiiitiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiifiiiifiiiiiiiiiiiiiitiiiiitiiiii poche ore riuscivano a chiarire l'episodio. In realtà si tratta di una bravata compiuta da due ragazzi di 12 anni t quali maneggiavano uno scacciacani e — forse per una specie di suggestione dopo 1 recenti episodi di brigantaggio commessi a Torino ed a Cavagnolo — avevano creduto di comportarsi in modo spiritoso Ungendo di essere rapinatori. La «vittima», prendendo il gioco sul serio, era corsa dalla madre per raccontare 1 fatti sensibilmente alterati. Di qui la denuncia al Commissariato; comunque i due autori dello scherzo di cattivo gusto sono stati severamente redarguiti dallo stesso Commissario. qczvCU II geom. Giuseppe Manolino tlllltltlltlf III flltll(EIIIIll>lllf Illlllllllllllf If litll
Luoghi citati: Borgo Po, Cavagnolo, Torino, Unione Sovietica
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