I primi sondaggi fra i dirigenti locali per la difficile elezione dei nuovi sindaci

I primi sondaggi fra i dirigenti locali per la difficile elezione dei nuovi sindaci Situazione poco chiara in diverse città dopo le elezioni comunali I primi sondaggi fra i dirigenti locali per la difficile elezione dei nuovi sindaci Incertezza a Roma, Milano, Trieste e Venezia - 1 rappresentanti della D. C. aspettano istruzioni dalla direzione del partito-A Genovai socialconiunìsti chiedono l'appoggio dei socialdemocratici: trattative in corso Roma, 30 maggio. L'incertezza più assoluta domina per la formazione delle giunte comunale e provinciale. Ogni previsione è oggi azzardata. Bisogna attendere le decisioni del comitato romano della DC e quelle del Consiglio nazionale. Non prima, quindi, di lunedì prossimo. La situazione è questa: « il " centro ", che finora ha governato, riesce a mettere insieme 34 seggi su 80: 27 dei democristiani, 3 dei socialdemocratici, 3 dei liberali, uno dei repubblicani. Con l'aggiunta dei monarchici di Lauro, i seggi ar. rivano a 36 e comprendendo anche i monarchici covelliani, a 40. Ammesso quindi che i socialdemocratici accettassero l'apporto dei monarchici dei due colori (cosa difficile) la maggioranza non ci sarebbe. La DC potrebbe ottenere la maggioranza in due maniere: alleandosi con la destra monarchico-missina (il MSI ha ottenuto 10 seggi) o con l'estrema sinistra, sia pure spingendosi sino ai socialisti e ottenendo l'indiretto appoggio dei comunisti. E' possibile una delle due soluzioni? Meno assurda, in maniera soggettiva, appare la prima ipotesi, ma pur sempre difficilmente realizzabile. In piazza del Gesù, sede della d.c. si fa cautamente sapere che la soluzione si può trovare in campo amministrativo e non polìtico. Insomma, tutte le formazioni in seno al nuovo Consiglio comunale dovrebbero compiere uno sforzo per evitare che proprio a Roma si debba ricorrere ad una gestione commissariale: c Queste forze si rendano conto — scrive J'Agenzia Italia — che concessioni forse possibili altrove non sono a Roma neanche prospettabili, per il particolare significato che assumerebbero. Il discorso vale tanto per le destre che per le sinistre ». Si cerca, insomma, d trovare la via della Giunta di minoranza con una specie di sacro impegno per « Roma città aperta », salvando le aspettative dell'elettorato cattolico e nello stesso tempo attuando coraggiosi programmi sociali. MILANO — Per la Giunta provinciale situazione chiara verrà riconfermato presidente l'avv. Adrio Casati (d.c); i seggi sono così distribuiti: DC 23, PSDI 3,'PLI 1, socialcomunisti 16, missini 1, monarchici di Covelli 1. Difficili invece le previsioni per la Giunta comunale. Gli 80 seggi sono così ripartiti: DC 24, PSDI 10, PLI 5; PCI 15, PSI 16; radicali 1; PNM (Covelli) 3, MSI 5, PMP (Lauro) 1. Per una maggioranza stabile bisognerebbe costituire una giunta ohe incontrasse i consensi dei d.c, socialdemocratici e dei nenniani. (Si fa il nome del ministro del Lavoro, on. Vigore-Ili), oppure dei d.c, dei monarchici, dei socialdemocratici e dei radicali. Quest'ultima ipotesi è però esclusa dai più. Se anche la prima soluzione venisse scartata, fra sei mesi i milanesi saranno chiamati a nuove elezioni. BOLOGNA — Il Consiglio comunale sarà così composto: PCI 29 seggi, PSI 4; PSDI 6, DC 17, PLI 2; destra nazionale (MSI e monarchici) 3: la giunta sarà quindi soelalcomunista, come negli anni scorsi. In base alle preferenze risultano in testa alle rispettive liste 1 seguenti candidati: Dozza (PCI) 30.196; Vighi (PSI) 1855; Pre3t: (PSDI) 1880; Dossetti (DC) 13.055; Di Vistarino (PLI) 1319; Battuti (MSI e monarchici) 920. Il Consiglio provinciale sarà formato da 25 socialcomunisti, 7 democristiani, 2 socialdemocratici, un liberale ed uno della « destra naz.onalc » GENOVA — La formazione della nuova maggioranza co munalè è incerta. I due partiti di sinistra hanno infatti conquistato 38 degli 80 seggi in palio (comunisti 21, socialisti 17), i partiti di centro 37 (d.c. 28, socialdemocratici 6, liberali 2, repubblicani uno) e le de stre 5 (missini 4, monarchici uno). Le sinistre hanno rivol to un invito ai socialdemocratici ad entrare nella nuova Giunta;- la proposta è stata pubblicata da l'Unito oggi in prima pagina. < Un esame del risultati — essa dice — fa rilevare che l'elettorato ha rivolto la sua attenzione e il suo voto su di un'altra forza politica che alle tradizioni del movimento socialista si richiama: il PSDI. Il nucleo socialista garantisce la possibilità della formazione di una nuova Giunta con programma omogeneo ». Negli ambienti socialdemocratici si mantiene il silenzio, ma si sa che trattative sono in corso. I comunisti rinuncerebbero alla nomina a sindaco del loro capolista — il prof. Gelasio Adamoli — per una nota personalità socialista, come il prof. Domenico Macaggi, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università. VENEZIA — 1 seggi per il Consiglio comunale sono così ripartiti: DC 24, PSDI 4, PLI 2, totale 30; PCI 13, PSI 13, totale 26; MSI 3, monarchici uno, totale 4. La formazione della giunta è perciò assai diffide. Si prospetta l'eventualità di un'apertura a sinistra dei d.c, i quali, unendosi al PSI, verrebbero a disporre di 37 voti, elcvabih a 11 qualora aderissero anche i socialdemocratici. Si attendono però in questo campo indicazioni pdaQleilabesailgcomc10timd(3nMdnfap((aPsPb(vtad1RdpcgpcssrnsdpfbsclptdcsumPssprecise dal Consiglio naz.ona- le della d.c; in mancanza diesse l'ipotesi più probabile quella d'un commissario prefettizio. BARI — Tracollo dei monarchici che, assieme ai missini, tenevano da quattro anni l'amministrazione del Comune. I seggi sono cosi distribuiti: DC 16 liberali 1. socialdemocratici 1 'tot. 18); PNM 4, PMP 3, MSI 12 (tot 19); PCI 11, PSI 12 (tot. 23) Non avendo alcuno dei tre schieramenti politici raggiunto j 31 seggi di maggioranza, appare problematica la formazione della giunta se la d.c. non aprirà a destra od a sinistra. Quest'ultima risponderebbe alle indicazioni elettorali, dato il maggior numero dei seggi ai socialcomunisti, e potrebbe essere attuata con un'intesa tra il centro democratico e il PSI, cui dovrebbe essere garantita la collaborazione dei comunisti. FIRENZE —Il Consiglio comunale sarà composto di 25 consiglieri d.c, 17 comunisti, 10 socialisti, 3 socialdemocratici, 3 missini e 2 liberali. Le maggiori preferenze sono andate per la d.c. a La Pira (33.361 voti) e Piero Bargellini (3737) ; per i comunisti a Mario Fabiani (16.518) e Guido Mazzoni (3674) ; per i nenniani a Targetti (3894) e Raffaele Ramat (825); per Unità popolare a Piero Calamandrei (3229) e Tristano Codignola (792) ; per i socialdemocratici a Giancarlo Matteotti (751) e Paris Sacchi (491) ; per i missini a Vasco Magrini (1584) e Piero Mazzoni (1568) ; per i liberali a Vittorio Fossombroni (2429) e Eugenio Artom (1607). I seggi del Consìglio provinciale saranno così distribuiti: 14 alla DC, 13 al PCI, 7 al PSI, 1 al PLI, 1 al PSDI. TRIESTE — La formazione della Giunta è assai difficile. 11 segretario della D.C, prof. Romano, attende chiarimenti dal consiglio nazionale del partito che si riunirà domenica a Roma. Alcuni punti programmatici dividono i quattro partiti di centro; socialdemocratici e repubblicani per ora si rifiutano di esprimere qualsiasi giudizio. Su 40 consiglieri nella nuova Giunta comunale i partiti di centro ne dispongono soltanto di 27 (20 d.c, 4 socialdemocratici, 2 repubblicani e un liberale) ; per formare una maggioranza stabile bisogna quindi aprire a sinistra o a destra; in mancanza di ciò sarà necessaria la nomina d'un commissario prefettizio. NAPOLI — La nuova Giunta di Palazzo San Giacomo, a differenza della precedente, composta da < laurini » e c missini », sarà formata tutta da uomini del < comandante », come era logico dati i risultati Per amministrare Napoli da solo, a Lauro bastavano 41 seggio: ne ha avuti, invece, 44. Per quanto sia tuttora in corso il computo delle « preferenze », si sa già che Lauro precede tutti con un vantaggio di almeno centomila voti e che, obbedendo alle sue disposizioni, il secondo posto è stato ottenuto non più dal marchese Gaetano Fiorentino, ma dall'on. Raffaele Cafiero, la persona di maggior fiducia dell'armatore.