L'economia tedesca soffre per un eccesso di prosperità

L'economia tedesca soffre per un eccesso di prosperità In contrasto sui rimedi Adentiuer ed i suoi ministri L'economia tedesca soffre per un eccesso di prosperità La corsa agli acquisti, i prezzi crescenti e la scarsità di manodopera fanno temere l'inflazióne - L'attuale legislazione fiscale scoraggia il risparmio (Nostro servizio particolare) Bonn, 26 maggio. L'eccessiva prosperità della Germania comincia apreoccu: pare seriamente 1 tedeschi. 11 problema di contenere l'esuberanza dell'economia si è imposto per la prima Volta in questi giorni,. agitando fortemente le acque e provocando una crisi di Gabinetto che non pur considerarsi ancora del tutto superata. Due ministri, quello dell'Economia Erhard e quello delle Finanze Schàffer, hanno minacciato le dimissioni per gravi dissensi con Adenauer circa i metodi atti a fronteggiare la situazione. I giornali parlano di pericolo di crisi e di in*" zione, criticano il Cancelli re e il ministro delle Finanze, si domandano anche se non stia per calare il sipario sul « miracolo tedesco ». Tutti sono comunque d'accordo su un punto: che l'economia della Germania può da un momento all'altro « scoppiare di salute > come un individuo eccessivamente sanguigno minacciato dalla pressione troppo alta. Quali sono i sintomi di questa congiuntura alta che hanno messo in allarme gli economisti e gli statisti tedeschi? In primo luogo l'aumento lento ma costante dei prezzi, in particolar modo di quelli dei generi di prima necessità. Sulla base dell'indice 100 del 1950, tanto per fare un esempio, i generi alimentari hanno toccato e superato i 111 « punti », senza parlare del prezzo dei prodotti dell'agricoltura, aumentato del 12,6% rispetto all'aprile dello scorso anno. Il fatto è che i tedeschi spendono troppo. Le loro esigenze vanno aumentando di elorno in giorno. Negli anni dell'irmi mediato dopoguerra pensavano a comperare quel tanto che bastava loro per vivere decorosamente e si accontentavano magari di un vestito a buon mercato all'anno; adesso ne vogliono tre di buona stoffa con pretese di eleganza. I tedeschi spendono non soltanto il massimo consentito dai loro guadagni, ma cedono volentieri, per procurarsi l'automobile, il frigorifero e il televisore, alla tentazione degli acquisti rateali, poco preoccupandosi del risparmio. Il denaro circola à una velocità impressionante, perdendo di potere d'acquisto e di conseguenza i prezzi salgono (c'è poi da considerare che in alcuni settori l'offerta non riesce a tener testa alla domanda). Salendo i prezzi, si impone anche un aumento dei salari e non passa mese ormai che la Confederazione del Lavoro non imponga, quasi sempre con successo anche se senza scioperi, un adeguamento del salari al costo della vita. Inoltre la scarsità di mano d'opera, che è diventata fenomeno addirittura allarmante, permette poi ai sindacati di tenere alto il mercato del lavoro. Sotto la pressione continua della domanda, l'industria riversa sui mercati una enorme quantità, di prodotti. Per- incrementare la produzione, i capitali vengono rapidamente reinvestiti, ma ciò non sembra ancora sufficiente alle esigenze del mercato, perché specie la piccola e la media industria ricorrono costantemente agli istituti di credito. Al rapido reinvestlmento dei capitali hon è estraneo il sistema fiscal?, il quale non tocca il denaro' che rientra in qualche modo nel giro della produzione, mentre colpisce 11 risparmio. Ora, questa corsa agl'investimenti e agli acquisti, questo velocissimo giro di produzione e di consumo, hanno determinato una congiuntura estremamente florida e sanguigna. Ma gli economisti che guardano più in là hanno cominciato a domandarsi se il cuore dell'economia tedesca, a furia di battere cosi vertiginosamente, non finirà per scoppiare. Se per una ragione qualsiasi, questo ciclo di estremo benessere dovesse interrompersi, subentrerebbe una crisi cui l'economia tedesca si trovere': be impreparata, mancando di riserve accantonate e tenendo conto ohe anche l'Indice del risparmio è basso. I ministri economici sono già corsi ai ripari elevando il tasso di sconto dal 4,5% al 5,5,6 e progettando di incoraggiare l'importazione riducendo le tariffe doganali nella misura del 30 per cento. Adenauer, però, ha preso posizione contro questi provvedimenti e di qui è nato il conflitto con i suoi ministri; fra l'altro egli sostiene che l'aumento del tasso di sconto colpisce le piccole e le medie industrie, che hanno scarsa possibilità di autofinanziamento e In definitiva l'intera congiuntura. Per sanare la situazione, gran parte della stampa ed i circoli . economici reclamano una riforma del sistema fiscale, che incoraggi il risparmio; la formazione di riserve di capitali e rallenti quindi la corsa agli acquisti e agl'investimenti. Il ministro delle Finanze Schàffer è accusato di tenere troppi quattrini nelle casse dello Stato, e fra le righe dei commenti di stampa si fa capire che sarebbe gradita la sua testa, ; ITI. I.

Persone citate: Adenauer

Luoghi citati: Bonn, Germania