Bulganin e Kruscèv invitati a visitare i Paesi scandinavi

Bulganin e Kruscèv invitati a visitare i Paesi scandinavi Bulganin e Kruscèv invitati a visitare i Paesi scandinavi Tre note identiche presentate dagli ambasciatori svedese, norvegese e danese - Mikoyan chiede più larghi scambi commerciali con l'America (Nostro servizio particolare) Mosca, 22 maggio. Gli ambasciatori svedese, norvegese e danese a Mosca hanno inoltrato al governo sovietico, tramite il ministero degli Esteri, un invito ufficiale perché Bulganin e Kruscev visitino i rispettivi paesi « in un periodo che venga giudicato opportuno dalle due parti ». Ogni invito è stato rivolto separatamente, ed è probabile che Bulganin e Kruscev si rechino nelle tre capitali — Stoccolma, Oslo, Copenaghen — in tre tempi diversi. Gli inviti a «B. e K. » non hanno nulla di straordinario; i Primi ministri del tre paesi scandinavi hanno già visitato l'URSS, ed è naturale che tali < visite di Stato » vengano restituite (lo saranno, con ogni probabilità, solo nel prossimo anno). Tuttavia questi tre viaggi rappresenteranno un fatto politico non indifferente: la diplomazia sovietica tenta in ogni modo di convincere i tre Stati scandinavi (due dei quali, Norvegia e Danimarca, appartengono alla NATO) a costituire una forza neutrale fra Oriente ed Occidente: quasi un cuscinetto. Merita segnalare oggi anche un articolo pubblicato dall'organo del partito comunista, la Pravda. L'autore dell'editoriale, che si cela sotto lo pseudonimo di « Economista », viene identificato dagli osservatori occidentali come Anastas Mikoyan, primo vice-Primo ministro, il quale viene generalmente considerato come il maggior esperto sovietico di economia. L'articolo auspica l'espansione degli scambi russo-americani, definiti come c il miglior mezzo per normalizzare le relazioni fra i due Paesi». Poi continua «il genuino sviluppo delle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, risponde agli interessi del popoli di entrambi i Paesi e condurrebbe a un rafforzamento della collaborazione internazionale j. Nessuna novità di rilievo negli Stati satelliti, se non quanto il Primo ministro della Cecoslovacchia, Viliam Siroky spccfnpaha dichiarato all'agenzia uffi-1ciale di notizie cecoslovacca:che il maresciallo Tito, durante i processi epurativi dell'era staliniana, fu ingiustamente accusato di essere un agente imperialista. Siroky, che ha fatto risalire tale responsabilità al ministro degli Interni sovietico Beria, poi giustiziato, ha sostenuto che tali false accuse contro Tito e gli altri dirigenti comunisti jugoslavi vennero mosse specialmente durante il procee- so del 1952 contro il capo del partito comunista cecoslovacco, Rudolf Slansky, e i suoi coiimputati. Una delle accuse fatte a Slansky, il quale riconosciuto colpevole venne im- j piccato, fu appunto quella di ' tltoismo. Siroky ha sostenuto che tali accuse erano basate, su documenti falsi presentati da Berià. Egli ha ammesso che la maggior parte delle prove del processo Slansky erano false ed ha aggiunto che le scuse al governo di Belgrado dovrebbero contribuire al ristabilimento delle buone relazioni con la Jugoslavia. a> p_

Persone citate: Anastas Mikoyan, Beria, Kruscev, Mikoyan, Rudolf Slansky, Slansky