Garzone in bicicletta dilaniato da un ordigno raccolto in un campo

Garzone in bicicletta dilaniato da un ordigno raccolto in un campo Garzone in bicicletta dilaniato da un ordigno raccolto in un campo La bomba è esplosa per i sussulti del manubrio sulla strada accidentata Il ragazzo aveva 14 anni e lavorava da due settimane per una panetteria Milano, 21 maggio. Il garzone di una panetteria di Sesto San Giovanni, il quattordicenne Giovanni Magni, abitante a San Maurizio al Lambro, è morto vittima di una agghiacciante sciagura. Il ragazzo, assunto da sole due settimane, aveva avuto l'incarico di portare ogni mattina il pane nelle cascine dei contadini e nelle villette degli operai sorte in questi ultimi anni alla periferia cittadina. La disgrazia è avvenuta pochi minuti dopo le 7 in via Pisa. Giovanni Magni stava ultimando il suo giro quando, costeggiando un canale che è in corsg di ripulitura, aveva visto luccicare qualcosa tra l'erba e il fango. Si trattava di un grosso ordigno bellico di cui è impossibile precisare le caratteristiche. Non sapendo dove mettere il micidiale arnese il ragazzo l'ha posato sul manubrio della biciclette- ha percorso circa un centinaio di metri sulla strada piena di buche ed è giunto con 11 -velocipede davanti al n. 57 di via Pisa. Lo scoppio è avvenuto davanti all'abitazione dell'impiegato Umberto Barbanti, che in quel momento stava radendosi in cucina davanti ad una finestra aperta. Il Barbanti ha scorto il giovane fermare la bicicletta davanti al ballatoio dell'appartamento; poi subito dopo ha visto una vampata rossastra seguita da un fragoroso scoppio. Uscito immediatamente, ai suol occhi si'è presentata un'allucinante visione: una nuvola di fumo stava diradandosi, scoprendo 11 corpo inanimato del ragazzo che aveva ancora la gerla di pane sulle spalle. Il suo volto era sfigurato, la mano destra e l'avambraccio maciullati, il petto e il collo presentavano orrende ferite. Accorrevano subito anche altri inquilini dello stabile, quindi la polizia. L'inchiesta sùbiti aperta avrebbe accertato che il Magni poco prima aveva «frugato » nell'involucro di metallo con un chiodo nella speranza di poterlo aprire. E' probabile che il detonatore della bomba sia stato messo In condizione di funzionare e che le vibrazioni trasmesse dal manubrio sul quale il micidiale arnese era stato posato abbia provocato l'accensione della carica di cotone fulminante. Giovanni Magni abitava a San Maurizio al Lambro in una popolosa cascina Insieme al genitori. Era stato assunto ibism in prova due settimane fa. La bicicletta con la quale faceva il giro gli era stata prestata stamane da un amico di famiglia.

Persone citate: Barbanti, Giovanni Magni, Magni, Umberto Barbanti

Luoghi citati: Milano, Sesto San Giovanni