La campagna elettorale nella sua ultima settimana di Enzo Forcella

La campagna elettorale nella sua ultima settimana La campagna elettorale nella sua ultima settimana II70 % sa già per chi volare; rèsta solo un 20-30 % di elettori incerti -1 monarchici temono i liberali, questi si preoccupano dei radicali, i comunisti diffidano di Nenni - Prevista una buona affluenza alle urne - Due articoli di Tambroni ed una smentita di Gonella: «Non mando biglietti o cartoline» Roma, 17 maggio. Quest'altra domenica si vota, ma, per la verità, l'approssimarsi di questa attesissima scadenza non è contraddistinto da segni di particolare fervore. La moltiplicazione dei comizi e delle iniziative propagandistiche non muterà, molto probabilmente, la configurazione generale che ha ^ ssunto la campagna eletto.'ale: una campagna senza colpi di scena, senza grosse polemiche, con le posizioni del vari gruppi ben definite sin, dall'inizio e rimaste tali per tutto il corso della battaglia. L'opinione continua a dimostrarsi piuttosto fredda, ma continua anche la convinzione che questa freddezza non si tradurrà in una minore affluenza alle urne. Può darsi che l'esperienza di queste elezioni spingerà i tecnici della organizzazione politica a rivedere 1 tradizionali strumenti della propaganda (qualcuno arriva sino a chiedersi se non sia il caso di cominciare a dare meno importanza al comizi). Ma la costanza degli elettori alle urne dovrebbe essere un dTato acquisito per sempre, come espressione, di coscienza democratica e sottratto alle vicende delle iniziative propagandistiche. Vi è da chiedersi, piuttosto, in che misura questa particolare atmosfera potrà incidere sulla fortuna dei vari partiti. Nel corpo elettorale del nostro Pae. se — secondo calcoli approssimativi, ma sufficientemente attendibili — vi è sempre un 70-75 per cento di persone che sanno fin dall'inizio per chi voteranno. La propaganda si rivolge prevalentemente al rimanente 30-25 per cento di incerti. Questa volta, tuttavia, l'interesse della competizione è accresciuto dal fatto che, accanto agli incerti tipici, si profila un'altra categoria di elettori che, pur essendo politicamente orientati In un certo senso, non hanno ancora definitivamente scelto il cavallo sul quale intendono puntare. E' il caso dei monarchici che, dopo lo spostamento a destra del partito liberale, si chiedono se è opportuno votare per Malagodi; di coloro che, avendo sempre nel passato votato per il < centro >, si sono cominciati a interessare al nuovo partito radicale; dei comunisti che, delusi dalle vicende di Mosca o attratti dalle prospettive della c apertura a sinistra >, stanno pensando a Nennl. L'ultima incertezza, come ai sa, costituisce uno dei più forti motivi d'Interesse per f ri¬ sultati del 27 maggio. Ed 6 proprio in relazione ad essa che si cerca di misurare la temperatura di questi ultimi giorni. ' L'impostazione rigida che Fanfani ha dato alla campagna del partito di maggioranza può avere molti difetti, primo fra tutti quello di esporre la D. C. al rischio di non potoria mantenere, all'indomani del risultati, senza aver preparato in tempo la piattaforma di ricambio. Le si riconosce tuttavia il merito di aver posto in una certa difficoltà proprio la controparte interessata. E' opinione abbastanza diffusa che il rifiuto al c dialogo > con il P.S.I. non dovrebbe avere soltanto l'effetto di trattenere nell'ambito del centro democratico i dubbiosi, ma anche di bloccare, parzialmente, lo spostamento di voti dal P.C.I. al P.S.I. Nenni deve difatti rivolgersi ai comunisti in nome di una c svolta > che la controparte assicura Illusoria e poiché, contemporaneamente, anche Togliatti provvede a scoraggiare le illusioni, il P.S.I. rischia di perdere «ila distanza il vantaggio che aveva in partenza. Può essere ascritto a vantaggio di Fanfani anche il riassorbimento delle opposizioni interne o, per lo meno, del loro aspetti più appariscenti. Tambroni non ha più insistito nel suol atteggiamenti vagamente eterodossi e nell'articolo pubblicato Ieri sul Tempo Illustrato come su quello che pubblicherà domani su Oggi, non vi è alcun cenno polemico (lo stesso Ministro dell'Interno, del resto, ha provveduto a smentire certe illazioni forzate che s'erano tentate circa le sue ultime prese di posizione). Il Vaticano continua a raccomandare l'unità dei cattolici ed il voto compatto per la D. C. Segni tornerà a farsi vedere In pubblico alla fine della settimana: andrà in Sicilia, e, successivamente, in Lucania, Calabria e forse in Puglia. Persino Rebecchini, l'unico sindaco d. c. di grande città sostituito con un altro capolista, ha messo da parte per amor di partito i rancori e parlerà domenica a Roma. Il solo ohe in qualche modo c resiste > è Gonella: oggi una agenzia ha diffuso la notizia che aveva scritto un biglietto di ringraziamento a Fanfani per un cenno distensivo che questi aveva fatto in un comizio: l'ha smentita sdegnosamente, facendo sapere che non è sua abitudine Inviar? biglietti c e neppure cartoline >. E' un gioco lungo, che mira evidentemente a creare le premesse di una alternativa a Fanfani, il giorno in cui verranno discussi i risultati elettorali. Se ne parlerà molto nei giorni ohe precederanno la riunione del Consiglio nazionale della D. C, tanto più se questo ■ — come si dice — verrà spostato dal 3 giugno al 13, proprio per dare modo ai con siglieri di valutare meglio le reazioni suscitate dal voto. Il Ministro della riforma burocratica può contare un seguito tra 1 parlamentari, ma non ha alcuna influenza nell'organo del partito. Le possibilità di un successo immediato della sua azione sono quindi assai limitate. Enzo Forcella

Luoghi citati: Calabria, Lucania, Mosca, Puglia, Roma, Sicilia