Magni ha vinto il Giro del Piemonte battendo in volata Fornara e Giudici

Magni ha vinto il Giro del Piemonte battendo in volata Fornara e Giudici Una folla enorme ha applaudito I corridori lungo tulio il percorso Magni ha vinto il Giro del Piemonte battendo in volata Fornara e Giudici La prova si è decisa discesa di Sambuy - sulle colline torinesi - Fornara stacca tutti sulla Rezza ma viene ripreso da Magni, Giudici e Ranucci nella Nell'ultimo tratto; Ranucci cede, Magni resiste all'offensiva degli altri due avversari e trionfa al Motovelodromo Lieto successo ha ottenuto ieri il Giro Ciclistico del Piemonte, sia dal punto di vista sportivo perché la lotta — almeno nella sua parte finale su e più.per la zona collinare attorno a Torino —, è stata vivace, e continua, aia da quello spettacolare decretatogli dal pubblico che nonostante la giornata feriale ha affollato le salite del Pino e della Maddalena, per. assistere al passaggio dei corridori, eppol ha letteralmente colmato in ogni posto 11 Motovelodromo dove gratuitamente ha potuto assistere all'epilogo della corsa. Questa si è decisa in volata frati tra corridori che componevano la pattuglia di testa. Dappoiché uno di essi era Magni, di cui Bono note le qualità di velocista, nessun dubbio sussisteva ch'egli dovesse vincere, tanto più che i suoi avversari erano Fornara e Giudici — che non sono mai stati famosi per la velocità dei loro .finali specialmente su pista. L'impeto di Ranucci Infatti, l'anziano corridore toscano e arrivato primo, precedendo con relativa facilità i suoi due antagonisti.. Più incerto, e sicuramente più emozionante, sarebbe riuscito l'epilogo della corsa se a prendervi parte ci fosse stato anche Ranucci — che fino a pochi chilometri dall'arrivo si trovava nel gruppetto di testa dopo esser stato il brillante animatore della lotta nella zona delle salite, dove aveva imposto le sue doti di arrampicatore svelto e risoluto. Un po' l'eccessivo dispendio delle forze per l'impeto giovanile col quale s'era buttato nella battaglia e un po' un guasto meccanico alla bicicletta, gli hanno impedito di rimanere fino all'ultimo nell'avanguardia Dei 98 corridori che più o meno d'autorità erano stati iscritti, ventiquattro non si sono presentati alla partenza, data alle 10 alla Madonna del Pilone. Fra gli assenti c'erano Confernò (che notizie da Bilbao davano come ammalatosi appena vittoriosamente concia so il Giro della Spagna) e tutti i suoi compagni di squadra, compreso Defllippis, che sono rientrati in Italia soltanto nel pomeriggio di ieri; ed anche Nenclni, Filippi, Agostino Coletto e lo svizzero Graf. Dire che la corsa sia stata subito interessante,' sarebbe Inesatto, Per varie ore essa si è. svolta in gruppo compatto. Soltanto dopo che i traguardi a premio di Chivasso e Caluso, avevano visto rispettivamente primi Casoia e Sartini, quello ,di Ivrea ha dato spunto a una vivace fase. Dal gruppone, che in quel momento s'era ridotto a una ventina- d'uomini ed. aveva coperto i primi 53 chilometri alla media di 42 e 900, uscirono fuori Cassano, Bertoglio e Del Rio, che passarono nell'ordine sotto lo striscione.* Dal plotone intanto avanzano prima Modena e poi Ranucci. A metà salita il primo scompare, mentre il campione mondiale dilettanti si avvicina sempre più al fuggitivo e lo supera. Nel frattempo, anche altri si sono fatti sotto; fra essi c'è Fallarmi, ohe insegue il suo ex collega e rivale delle corse in maglia azzurra, ma non riesce a raggiungerlo avanti che la vetta sia raggiunta. Cosicché sulla Serra, dov'era posto il primo dejl due traguardi del premio della montagna, il primo a transitare è Ranucci, seguito da Fallarini. Nella discesa su Biella prende corpo la fuga di alcuni < franchi tiratori > che -f evidentemente per la modestia della loro personalità — non danno ombra agli Assi, i quali mostrano di disinte ressarsi di quanto succede. A fuggire, erano stati dapprima Massocco e De Santi, inseguiti da Maggini e Giaccherò, che li raggiungevano fra Cigliano e Livorno F. (km. 119) Qui, dove il traguardo veniva vinto da Masaocco, il gruppo passava con 3' e 40" di ritardo, che a Crescentino era salito à 4 minuti ed a 5 e mezzo al secondo passaggio dà Chivasso. Il ritiro di Coppi Centocinquanta chilometri erano stati percorsi; all'arrivo ne mancavano una novantina; era dunque tempo che i < tenori > - della compagnia si svegliassero, ed apparissero sulla scena. La velocità era scesa alla media del 38. A Sassi, dove i quattro in fuga passarono ancora primi, si cominciò a vederci più chiaro. Dal gruppo erano venuti via Ranucci, Sartini e Malvicini che sulla salita del Pino guadagnano terreno, mentre dietro a loro la fila si allunga enormemente, e si spezza. An che all'avanguardia avvengono dei cambiamenti, dove De Santi rimane solo, riuscendo a mantenersi primo anche sul culmine. Poco dopo il termine della discesa su Chieri, dov'era posto un altro traguardo premio, i passaggi risultano i seguenti: in testa, ancora il triestino, a 1' e 20" Maggini, a 2' e 30" Ranucci e Giaccherò, a 3' e 30" Falaschi, Ferlenghi Sartini, Uliana e Modena, mentre il grosso segue a circa quattro minuti. E' à questo punto che Coppi, il quale fino allora si era limitato a-rimanere costantemente nel grup po, ritiene' d'esser giunto alla «ne dell'esperimento che s'era prefisso, e mette piede a terra. < Per oggi ne ho abbastan za » dice, e sale sulla sua automobile che l'aspettava. Girando attorno a MoncaHeri, e poi a Cavoretto iniziando la lunga, erta salita al colle della Maddalena, De San ti continua a dar bella prova di tenacia mantenendosi in te¬ sta alla corsa, ma già Ranucci avanza minaccioso — deciso a sbarazzarsi degli otto avversari che poco prima lo avevano raggiunto. Tutti cedono via via all'attacco del « piccoletto > — compreso il triestino che viene raggiunto e distaccato a metà salita, ma escluso Falaschi che gli rimane a ruota e lo segue a pochi metri sul culmine, dove è posto il secondo traguardo del premio dèlia montagna. Assieme si gettano nella discesa sul Pino, e di là, nuovamente su Chieri. Ranucci appare risoluto nel ricercale la decisione della corsa per distacco, ma dietro a lui gli Assi stanno venendo fuori. Il gruppo si è disfatto sulla salita, Fornara sta ' avanzando (sul culmine s'era portato a soli 35" dai primi due)' ed anche Magni fa altrettanto —' mentre Gaul, Clerici e molti altri scompaiono dalla lotta e si ritireranno. A Chieri (km. 218)', Fornara si è già riportato all'avanguardia, imitato poco dopo da Magni, cosicché cominciando l'ultima salita della giornata ch'è quella della Rezza, la pattuglia di testa appare formadai quattro già nominati, più Giudici, Serena, Uliana, Baffi e Ferlenghi. Lo scatto di Fornara. a un chilometro dal culmine permette al fresco vincitore del Giro di ftomandia di avvantaggiarsi, di buttarsi per primo- nella discesa é di attraversare Castiglione Torinese 150 metri prima che vi appaiano Magni, Ranucci e Giudici. Ma non ce la fa a rimanere solo, ed a Sambuy è ripreso. Allora Giudici tenta di sostituire il suo «capitano > nella fuga, ma anche lui è ridotto alla ragione dalla vigilanza e dalla potenza di Magni. Ranucci rimane staccato e deve lasciare; ©he 1 tre' superstiti filino verso 11 vicino Motovelodromo senza di lui, per battersi nella volata col risultato già detto. Vittorio Varale Ordine d'arrivo: 1. Fiorenzo Magni, 244 km. in 6 ore 36' (media 36,982); 2. Fornara ad una lunghezza; 3. Giudici; 4. Ranucci a l'30"; 5. Serena,. a l'40" ; 6. Falaschi s.t. ; 7. Ultena a 2*50" ; 8. Bafll s.t.; 9. Boni a 4'30"; 10. Guerrini; li. Maggini- 12. Tosato; 13. Tognaccini; 14. Ponzini; 16. Calnero; J.6. LuratU 17. PeUegria ni:-18 De Santi; 19. Bezzi; 20.' Minardi; - Un Martino; .24- Polo;; 23. Ferlenghi, tutti con il tempo di Boni; 24. Calvi a 6'30".' Classifica Gran Premio della Montagna: li Ranucci p.-6; 2. De Santi 3; 8. Fallarmi!,.Maggini, Falaschi 2; 6. Modena, Giaccherò, uliana circuiti di: Alessandria, Mordano di Romagna^ Firenze-Peretola, Bolzano, Gravellona, Vigevano, Fiero (Brescia), Busto Arsizio, mentre sono state' respinte le domande per l'effettuazione dei cncuiti di: Prosinone, Ravenna. Montebelluna, Cavarzere, Avezzano, Viareggio e La Spezia. La « Coppa delle Fiere » La vittoriosa volata di Fiorenzo Maghi sulla pista del Motovelodromo torinese