Pio XII è favorevole al trapianto della cornea

Pio XII è favorevole al trapianto della cornea L'annuncio agli scienziati nella sala del Concistoro Pio XII è favorevole al trapianto della cornea "Dal ponto di vista morale e religioso non v'è nulla da obiettare contro l'asportazione della cornea da un cadavere,, - Necessario l'accordo con i parenti del defunto - Lo Stato non deve disporre dei corpi dei pazienti poveri - Ammesso il trapianto da un animale ad un essere umano Città del Vaticano, 14 maggio. Pio XII na espresso il parere favorevole della Chiesa per il trapianto di un tessuto o di un organo da.un morto ad un vivente, riferendosi particolarmente ai recenti esperimenti per ridare la vista al ciechi mercé l'impianto di una porzione di cornea. L'argomento destò appassionato interesse allorché don Carlo Gnocchi, venuto a morte, dispose che la scienza al servisse dei suoi occhi per tentare di ridonare la vista a due mutilatini. L'oculista milanese Cesare Galeazzi (non è parénte del medico del Papa) prescelse due soggetti: 11 ragazzo Silvio Colagrande, la fanciulla Amabile Battistello. Per questa l'operazione riuscì, per Silvio vi è ancora incertezza. L'episodio, pietosamente umano, ebbe grande risonanza In Italia e fuori. Da noi ai costituì una «Associazione Italiana Donatori della Cornea >, che conta già cinquemila iscritti, e si discusse il problema su un piano scientifico, sociale, teologico e legislativo. Importante, anche ai fini dell'approvazione- della legge dell'ori. De Maria, illustre sanitaria del gruppo democristiano. (prelievo di parti di cadavere a scopo terapeutico, annunciata alla Camera nei settembre scorso), era conoscere in maniera definitiva il pensiero del Papa sul tema. Una istanza fu fatta pervenire al Pontefice dalla predetta Associazione, dall'Unione Italiana Ciechi, da insigni clinici oculisti e medici legali, da professori di università; istanza accompagnata da ampia documentazione, da dotti rapporti. Pio 3ÌII, che già ebbe a pronunciarsi su questa materia il 30 settembre 1951 all'Ottava Assemblea della Associazione Medica Mondiale, ha esaminato i documenti ed i rapporti; indi ha fatto sapere che avrebbe ricevuto scienziati e dirigenti di associazioni per trattare in una allocuzione l'affascinante tesi. L'udienza è avvenuta stamane nella sala del Concistoro. Centocinquanta 1 presenti, tra dirigenti di associazioni e chiari sanitari, guidati dal prof. Cesare Gerin, direttore dell'Istituto di Medicina Legale di Roma.. Facevano parte del gruppo l'on. De Maria, l'oculista amico di dòn Gnocchi, Cesare Galeazzi; scienziati'tedeschi ed americani;..iltprof. Luigi Gedda, nella carica di presidente dell'Istituto Mendel, e Riccardo Galeazzi-Lial, medico del Papa, oculista, e Accademico Pontificio Onorario. , Il Papa, nel suo discorso, si è' limitato all'aspetto religioso e morale dell'innesto della cornea «non tra uòmini viventi, ma di un morto sul vivente». Ha però dichiarato, per inciso, che si ripromette di trattare in altra occasione il tema dell'innesto tra uomini viventi. «Dal punto di vista morale e religioso — ha detto il Pontefice — non v'è nulla da obiettare contro l'asportazione della cornea da un cadavere, vale a dire contro le cheratoplastiche sia lamellari che perforanti, quando vengono considerate in se stesse. Per chi le riceve, ossia il paziente, rappresentano un ripristino e la correzione di un difetto di nascita o accidentale. Nei riguardi del defunto, cui è stata tolta la cornea, non si lede nessuno dei "beni" che gli spettano,, né il suo " diritto" a tali beni. Il cadavere non è più, nel senso proprio della parola, un soggetto di diritto >. Pio XII ha chiarito il suo pensiero da un punto di vista filosofico e teologico affermando che «il trapianto di un tessuto o di un organo da un morto ad un vivente non è trapianto da uomo a uomo; il morto ero un uomo, ma non lo è più>. Tuttavia le cheratoplastiche, che non sollevano in se atesse nessuna obiezione morale, possono anche « d'altra parte » essere riprovevoli ed anzi direttamente lmmorall.il Santo Padre ha denunciato un giudizio moralmente erroneo, che si forma nello spirito dell'uomo e che consiste nel mettere il cadavere umano sullo stesso piano di quello animale o di una semplice « cosa > ed ha ricordato le parole dell'apostolo Paolo: «Non sapete che 11 corpo vostro è tempio del Santo Spirito che è in voi? ». Tutt'altro riguardo merita 11 cadavere umano: «Il corpo era la dimora di un'anima spirituale e Immortale, parte costitutiva essenziale di una persona umana di cui condivideva la dignità; qualcosa di tale dignità è ancora in lui... Il corpo morto è destinato alla risurrezione e alla vita eterna». Queste limpide riflessioni del Pontefice non hanno voluto opporsi all'esigenza per la scienza medica di disporre di un cadavere come oggetto di studio, ma a condizione che si tenga conto,che si è di fronte ad un composto dell'uomo formato- «a immagine e rassomiglianza» di Dio. Ugualmente Pio XII ritiene giusto, per fini « moralmente Ineccepibili », che un individuo voglia disporre del suo cadavere: «Pensate — ha detto l'Augusto oratore — al gesto di don Carlo Gnocchi. A meno che le circostanze non impongano una obbligazione, bisogna rispettare la libertà e la spontaneità degli -Interessati ; abitualmente la cosa non sarti presentata come un dovere o un atto di carità obbligatoria >. tnhssraLdgtqstnpdldcvdrtetcpdsCrasvstPbcrllgpdetiltmhce Quasi preavvertendo il fa tale inserirsi del fattore economico anche in Impulsi che hanno inizialmente uno squisito movente morale, il Papa si è chiesto: « Bisogna rifiutare per principio, come spesso accade, qualsiasi compenso? La questione e posta. E' fuori dubbio che possono verificarsi gravi abusi se si esige una retribuzione. Il caso è analogo a quello della trasfusione del sangue: è un merito del donatore rifiutare un compenso, ma non è necessariamente una colpa l'accettarlo».' < Comunque l'asportazione della cornea può diventare illecita se si violano i-sentimenti di terzi. cui spetta la' cura del cadavere. Nessun prelievo dovrebbe essere permesso ai medici senza un accordo con 1 parenti prossimi del morto o contro la volontà precedentemente espressa dal defunto. Parimenti non sarebbe giusto che i corpi di pazienti poveri, nelle pubbliche cliniche e negli ospedali, siano destinati d'ufficio al servizio d'ella Medicina e della Chirurgia, mentre non lo sarebbero quelli di pazienti più agiati. Il denaro e la posizione sociale non dovrebbero intervenire quando sono in giuoco sentimenti umani così delicati ». In questi ammonimenti di Pio XH, rivolti al < Poteri pubblici» sono espressi pensieri che certamente i legislatori faranno proprii quando in Parlamento verrà in discussione la legge De.Maria od altro progetto che il Governo intendesse presentare al riguardo. Negli ambienti^ teologici 11 discorso del Pontefice viene esaminato con meditata attenzióne. E' da rilevare che il Papa non ha condannato l'« eteroinnesto », vale a dire il trapianto di tessuto tra un animale e un essere umano, ma ha fatto talune distinzioni di carattere religioso-morale. Per esempio: l'innesto di glandolo sessuali di animali sull'uomo è da ripudiare come immorale; nessuna difficoltà morale, invece, ove fosse biologicamente possibile, il trapianto della cornea da organismo non umano ad un organismo umano. L'ammissione è importante e giustifica in pieno la moderna terapia cellulare di cui lo stesso Pontefice si giova mercé le cure dello specialista svizzero Paul Niehans con preparati a base.di cellule vive. Pio XII ha tenuto altresì ad ammonire i clinici sulla differenza. essenziale ' esistente tra un organismo fisico e un organismo morale, intendendosi nel primo, vale a dire l'uomo, un tutto, e nel secondo, l'umanità. Ciò per confutare un rilievo esistente nella documentazione sottoposta allo stesso Pontefice e nella quale, per giustificare la liceità di estirpazioni di organi necessari al trapianto fatta da un vivente all'altro, si considerano le membra dell'individuo come parti e membra dell'organismo totale che costituisce l'« umanità ». Secon. do il Pontefice l'organismo totale, ohe è l'umanità, non ha alcun diritto di imporre agli 111! ■ 111111111911111111 i 11 f 111M i 1111 i 1HÌ MI II 1111 11 li 1 individui esigenze nel campo dell'essere fisico, in virtù del diritto- di natura che possiede il «tutto» di disporre delle parti. Il prof. Cesare Gerin ha affermato stasera che, dopo, il parere favorevole della Chiesa sul prelievo di parti di un cadavere, è necessario un analogo parere delie autorità civili. « La legge permette sinora — ha detto Gerin — un solo prelievo per cadavere. Le maggiori difficoltà si Incontrano nell'opposizione dei congiunti che temono casi di morte apparente. Adesso, però, si è trovato un sistema infallibile che dà la certezza della morte: l'esame elettrocardiografico che viene prolungato per ben due ore. Entro due ore dalla sNtiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii avvenuta certa morte, si. può sicuramente procedere al prelievo di parti del cadavere. Bisogna quindi trarne le logiche conseguenze in sede legislativa». Delio Mariotti Il Pontefice s'intrattiene con gli oftalmologi, dopo il suo discorso sul trapianto della cornea. Fio XII sta parlando col prof. Cesare Galeazzi, l'insigne oculista che operò 1 due piccoli ciechi di Milano per il trapianto delle còrnee di don Gnocchi (Telefoto) ii iiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 11 e 1111111111111111 iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiia

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Italia, Milano, Roma