Sei minatori morti in una galleria per uno scoppio improvviso di metano
Sei minatori morti in una galleria per uno scoppio improvviso di metano Impressionante sciagura durante la costruzione di una centrale elettrica Sei minatori morti in una galleria per uno scoppio improvviso di metano Un settimo, proiettato verso rimbocco, riesce a mettersi in salvo pur gravemente ferito e dà l'allarme - Un ingegnere e un vigile colti da asfissia durante le operazioni di soccorso - La testimonianza d'un operaio che lavorava poco distante (Dal nostro corrispondente) Chletl, 12 maggio. Sei minatori sono morti, e un settimo è ricoverato all'ospedale di Lanciano .in gravi condizioni, per un'esplosione di gas di natura impreoisàta (si parla di metano o di ossido di carbonio) avvenuta verso le 12,45 di stamane a circa mille metri dall'imbocco di una galleria in località Fontacciano di Roccascalegna, a pochi chilometri da Ghieti. Le vittime, che lavoravano in un cantiere dell' impresa Volpe, sono: Agostino Cipressi, di 41 anni; Antonio Persoglio, di 19 anni; Emilio Sparvoli, di £6 anni; Giovanni Mattioli, di 36 anni; Domenico Di Bartolomeo, caposquadra, di 47 anni; e Vincenzo di Giovannangelo, di SI anni. Il minatore gravemente ferito è Lorenzo Fiorillo, di 18 anni. Il luogo dove è avvenuta la sciagura è situato in un fondo valle, sulla sinistra del torrente Rio Secco. L'impresa Volpe vi sta scavando una galleria per la costruzione di un grosso complesso idroelettrico della società A.C.E.A. Il budello ove è avvenuta l'esplosione è progettato per una lunghezza di 1300 metri circa. Ad esso sono addetti una cinquantina di operai che si danno il cambio per tre turni. Il disastro è avvenuto circa un'ora prima dell'inizio dell'ultimo turno. La penultima squadra, composta di setta minatori, stava addentrandosi nella galleria, a forma di «T», il cui prima tratto di S00 metri si biforca ad angolo retto in un altro tunnel lungo oltre un chilometro. Gli operai si trovavano a circa metà del secondo braccio quando improvvisamente è avvenuta la esplosione. Gli uomini venivano scagliati contro le pareti della galleria mentre il terriccio staccatosi dalla volta li seppelliva. Uno solo dei sette minatori — il Fiorillo — veniva proiet mini iiiimiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiii iiiiiiiii tato quasi al punto di biforcazione del tunnel: ed è stata la sua salvezza. Contuso e ustionato, semipazzo per il terrore e le ferite, egli è riuscito a raggiungere l'imbocco della galleria e a gridare al soccorso. Le prime squadre di soccorritori si mettevano all'opera mentre il Fiorillo, privo di sensi per il dolore, veniva trasportato all' ospedale di Lanciano. Un quarto d'ora dopo lo scoppio una gran folla si accalcava all'imbocco della galleria, a stento trattenuta dai carabinieri di Casoli e dai vigili del fuoco di Chieti, Lanciano e Casoli. Scene di disperazione avvenivano tra i familiari delle vittime dello scoppio; la situazione pareva infatti senza speranza, soltanto per un miracolo gli uomini sepolti dalla frana sarebbero potuti uscir vivi dalla galleria. Alle 16,30 i vigili del fuoco penetrati nel tunnel muniti di maschere antigas, riuscivano a disseppellire il cadavere di Antonio Persoglio che, essendo locomotorista, era un po' più lontano dal punto dello scoppio. Dopo un'ora i vigili entravano di nuovo in galleria, ma erano costretti a uscirne subito perché uno di essi, Antonio D'Aloisio, alla profondità di 500 metri veniva colto da un principio d'asfissia che riuscivo però a superare per il pronto intervento dei medici. Verso le 11 giungevano sul posto il Prefetto, il Questore, il capitano dei carabinieri e i parlamentari della provincia e altre autorità. Un dipendente dell'impresa Volpe, Antonio Vita, che lavorava in una baracca adibita ad ufficio, a poche decine di metri dall'imbocco della galleria ci ha detto: « Alle 18,45 ho inteso un forte boato, proveniente dalla galleria, che ha fatto sussultare i mobili della stanza. Dapprima ho creduto trattarsi dello scoppio anticipato di una «volata» iiniiiiinimiiiiiiii iimiiiiiiiiiiiiimiiiiiii di mine. Precipitatomi subito nell'interno \ della galleria insieme con l'ing. Borione e altri minatori, ho capito che si trattava invece di uno scoppio di gas. La galleria era piena di fumo irrespirabile. Abbiamo cercato di avanzare sin dove i polmoni hanno resistito e siamo riusciti a raggiungere il primo cadavere. Più in là non c'è stato possibile andare e nell'oscurità non abbiamo potuto distinguere alcunohé ». Abbiamo poi avvicinato l'ing. Borione, direttore del cantiere, che da poco si era ripreso da un principio di asfissia per essere entrato in galleria senza maschera. Egli ci ha detto di non poter precisare la causa dell'esplosione. Tutte le misure precauzionali erano state prese sin dall'inizio dei lavori, prevedendosi la possibilità di incontrare improvvisamente sacohe di gas. Una precedente fuga era stata avvertita cinque o sei giorni fa, ma oggi, circa un'ora prima dell'incidente, 'il direttore dell'*Acea», ingegnere Soiacchì e l'ing. Ferrara pure dell'tAcea», avevano compiuto un sopraluogo nella galleria, non riscontrando la presenza di alcun gas Per tutta la notte i vigili del fuoco con lampade di sicurezza e maschere antigas hanno lavorato al recupero delle salme. Alle SU di questa sera erano stati dissepolti i cadaveri di quattro operai, e si ritiene che entro l'alba di domani siano recuperati gli altri due. Le condizioni dell'unico superstite, Lorenzo Fiorillo, sono stasera ancora molto gravi. o. f. c.
Luoghi citati: Casoli, Chieti, Fontacciano, Lanciano, Roccascalegna
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