La Messe di Padre Pio di Guido Piovene

La Messe di Padre Pio La Messe di Padre Pio Ho sulla scrivania, chiusi in un pacco, alcuni libri sulla vita e le opere di Padre Pio da Pietrelcina. Li leggerò con comodo. Qui racconto soltanto alcune impressioni dirette che ebbi a San Giovanni Rotondo, quando vi salii il mese scorso. Si preparava in quei giorni l'inaugurazione dell'immenso ospedale (la Casa sollievo della sofferenza), fissata per il 5 maggio, perché il 5, mi dicono, è il numero di Padre Pio, e come ne indica la cella ha segnato gli eventi principali della sua vita. La costruzione, lunga 188 metri, con una superficie di 6000 metri quadrati, è sorta dove fino' a pochi anni- fa si vedeva soltanto un conventino sperduto tra i greppi sassosi, sopra una povera borgata di montanari del Gargano. Adesso il conventino scompare di fronte all'ospedale, alle costruzioni civili, agli alberghi che salgono verso di esso sulla rampa; si assiste alla nascita d'una città intorno alla fama di un uomo. Un altro grande ospedale è in progetto. Confesso che quello già sorto, mentre lo visitavo, ed ammiravo la moder: nità degli impianti, mi parve fin troppo pomposo e troppo carico di marmi. Ma l'impressione fu corretta quando entrai' nel convento che genera questo sfarzo. E' il convento più povero e sgangherato ch'io conosca. Le celle, intravviste dal corridoio, sono come le camere dei conta'dini del sud; i muri devono essere umidi, se si giudica dai vecchi frati, che camminano un po' sbilenchi. Eppure Padre Pio riceve qua dentro, tutte le parti del mondo, molti milioni al giorno che fluiscono nell'ospe dale, in lavori che costano miliardi, dai quali il conventino sarà sommerso come le vecchie casupole anacronistiche nascoste tra i grattacieli delle città. Padre Pio non si muove dal convento; dice Messa, confessa, prega; non si occupa dei lavori che provoca, e li abbandona ai tecnici. La sera, appena giunto, ricevetti lo sfogo di un giovane settentrionale impiegato quaggiù. Si era presentato tre volte a Padre Pio per confessarsi, ed era stato rimandato tre volte senza assoluzione. Lo strano è ■ che mi narrava queste ripulse in tono apologetico, come una prova di più della perspicacia del monaco francescano; quasi offrendo se stesso e la sua provvisoria dannazione per testimoniarne la gloria. Parlavamo nell'atrio di un albergo. « Qui, — mi disse — una sera, mentre stavo con altri quattro, il commendator X, l'ingegner Y, ecc., scoppiò improvvisamente un profumo di viola cosi forte, che ne rimasero storditi. Io solo non sentivo nulla ». E mi guardava con un'aria avvilita, scuotendo il capo su se stesso; anche quel castigo, quel segno, la privazione del profumo, diventavano un motivo d'ammirazione, una testimonianza della santità dell'uomo che sa giudicare e punire. « Ma Padre Pio, — gli chiesi — era qui nell'albergo? ». — «Oh no, — rispose il giovane con il sorriso col quale si accolgono le domande ingenue — stava in cella, a mezzo chilometro ». — « E manda il profumo cosi lontano? ». Nuova sorrisetto. «Qui è. niente; in Egitto, in Alaska...». Questa vicenda delle assoluzioni negate per straordinaria forza di penetrazione nelle anime fa parte della leggenda di Padre Pio. Anche le vittime, si è visto, accettano il proprio scacco e lo ascrivono ad onor suo; e certo tutti, dall'assolto al respinto, dall'architetto al manovale, subiscono il suo prestigio. I motivi per cui Padre Pio può respingere sono, da quanto mi raccontano; i più semplici e più ortodossi. Il matrimonio volontariamente infecondo; non essere andati a Messa e non ricordare quante volte la si è perduta, dimostrando cosi di annettervi poca importanza. Che avvenimento capitale sia la Messa per Padre Pio, lo vidi infatti la mattina seguente. Padre Pio dice Messa alle cinque d'ogni mattina ad un altare secondario della piccola chiesa, La folla però comincia ad addensarsi nella notte davanti alla porta che si apre solo alle quattro e mezzo; così, che volendo vedere Padre Pio da vicino, bisogna ' uscire dall'albergo verso le quattro. Mi coricai semivestito, e per quell'ora mi trovai nel breve tratto di salita fra l'albergo e, il convento, sotto un bellissimo stellato, tra gruppetti di gente che si affrettavano con me parlottando nel buio. Mentirei se dicessi che mi sentivo ben disposto. L'alzataccia e il digiuno al quale ero stato costretto, perché il ristorante era chiuso, mi mettevano nello stato di freddezza morale che viene dal elisa gio fisico. Fra tutti gli stimoli contradditori che conducono un uomo a visitare un santo sopravviveva unico la curiosità. Mi accodai davanti alla chiesa alle nvstseapopdtsdvsaatztdddmpcnt1dalsfndambit l e n a i e a o o l i e i n , , i n e numerose persone che mi avevano preceduto. Le prime, come sempre, strette intorno alla porta perché nessun estraneo potesse insinuarsi nelle loro maglie, erano alcune decine di donne anziane trasferitesi a vivere sul posto per circondare Padre Pio ogni Volta che si fa vedere. Campano con il piccolo commercio di oggetti sacri. Quando la porta s'apre, irrompono nella chiesa, occupando le prime due file davanti all'altare e le ali del breve passaggio che uscendo dalla sagrestia Padre Pio è costretto a percorrere. Appena appare lo aggrediscono, per toccarlo, mettersi in vista, competere nello zèlo, facendolo vacillare, talvolta baciandogli i piedi piagati dalle stimmate. Io presi posto dietro ad esse, a pochi metri dall'altare, di fianco; Padre Pio mi appariva, mentre officiava, di profilo, ed a tratti di faccia. Questa Messa di Padre Pio che, pure essendo una Messa normale, dura un'ora abbondante, è un evento drammatico, che 10 porta di sbalzo molto più su della leggenda diffusasi intorno a lui. Mi limito a ricordarlo nell'emozione di ■ quel dramma, lasciando giudicare ad altri la sua fama di santo magico, su cui non saprei dire nulla. Padre Pio dice Messa in uno stato, certo autentico, di estasi e di rapimento; non un rapimento immobile; un rapimento travagliato, in cui si alternano sentimenti diversi, con una specie di altalena tra l'ebrezza e l'affanno. Le mani, che 'durante il giorno ricopre con mezzi guanti di lana, sono nude all'altare e mostrano la grande macchia rossiccia delle stimmate. Si vede che gli dolgono; e specialmente soffre nel genuflettersi, come lo richiede 11 rito, pesando sul piede sinistro. Allora si aggrappa all'altare; un'ombra di dolore fisico gli appare in faccia, come nel sonno dei malati, che soffrono del male ma ne sono incoscienti; e mescola ad una sofferenza maggiore. E' chiaro che il frate rivive, anima e corpo, il sacrificio di Cristo; più che una Messa, il suo è un colloquio con Cristo, concitato a momenti, ed in altri disteso. I sentimenti discordanti, di gioia o d'angoscia, che palesa sul volto, sono suscitati in lui dalla vicenda a cui partecipa. Ho visto Padre Pio togliersi dalla manica un fazzoletto, adoperarlo, e poi gettarlo sull'altare; la sua Messa è, nel tèmpo stesso, tragica e confidenziale. Dire Messa è, per Padre Pio, l'avvenimento capitale della giornata. Nelle altre ore, prega e confessa. Dorme poco, si nutre di qualche erbaggio e di un bicchiere di birra. Non si occupa, come ho detto, delle opere che promuove, se non per sollecitarle. Le sue occupazioni sono celebrare la Messa, confessare, pregare. Esse riprendono in lui, come in antico, un valore di funzione pubblica. Qualche ora più tardi, ritrovai Padre Pio nel corridoio del convento, dove soltanto gli uomini sono ammessi. Non vidi niente in lui dell'indovino né del mago. La cerchia intorno a lui comprendeva fedeli di ogni professione e ceto, dottori, ingegneri, industriali, operai, pastori della montagna. Erano tutti uniformati dal sorrisetto beato ed un po' melenso col quale bevevano le sue parole, senza staccargli un istante gli occhi di dosso, e cercando, appena possibile, di afferrargli una mano per baciarla. In mezzo, Padre Pio scherzava, raccontava modesti aneddoti, proverbiosi, gli stessi che si ascolta no nelle case dei contadini, < hanno come orizzonte la vita ( i costumi della campagna. Nessu na sottigliezza intellettuale. Gre do che soffrisse ancora almeno a giudicare dal passo, vacillante, guardingo, da persona che cerca di pesare il'meno possibile ma quel nodo di sentimenti, al cuni dei quali affannosi, suscitati in lui dalla Messa, gli si era sciolto in gioia. Nell'occhio grande, sferico, tale che riempie le palpebre e dà loro una forma fortemente convessa, un occhio dove si direbbe che gli oggetti della visione s'ingrandiscano come traversando una lente, vi era un'espressione di gioia assoluta. La qualità dell'occhio, quasi una sfera completa con visioni proprie al di là dello sguardo, e la Messa drammatica, sono i ricordi che conservo di Padre Pio. Ma forse in questi casi ciascuno trova quello che gli va più a genio. In uno stato -d animo oen diverso dal mio certo era il diplomatico americani), un ebreo convertito, che vidi più tardi all'albergo tra la moglie ed i figli, nell'attesa agitata di recarsi al convento. Secondo il suo racconto, un frate gli era apparso miracolosamente negli Stati Uniti, venticinque anni fa, persuadendolo alla conversione, senza palesargli il suo nome. Solo recentemente, egli racconta, lo riconobbe in. Padre Pio sulla fotografia di una rivista, e si precipitò in Italia per ringraziarlo. oaamosdptdadnua«slldpccmllp«Lld Intorno a Padre Pio e alle sue opere, si muove quell'informe aspirazione alla magia comune in alcune parti del Sud, e specialmente nella Puglia, dove ancora oggi molti credono ai maghi e si giovano della loro opera. Padre Pio la convoglia, ma rimane più in alto. Sembra che un sentimento religioso vagante cerchi dove può il suo oggetto, pronto a farsi calamitare. Quando uscii dal convento un crocchio di donnette si era raccolto intorno a una signora bionda, seduta in automobile in mezzo al piazzale. « Americana? ». « No ». « Capisci l'italiano? ». « Certo, sono italiana ». « Italiana è, capisce l'italiano! » cominciò a strillare una donna. « Quanto è bella! Che pelle tiene! », le toccava, la guancia per il finestrino aperto, si baciava la punta delle dita: « Santa martire!; Santa martire! ». Tutte le donne a turno toccavano quella guancia, per baciarsi le dita, per farsi il segno della croce « Santa martire! Santa martire! ». L'aggredita si difendeva e strillava a sua volta: « Non sono Padre Pio! Non sono Padre Pio! ». Guido Piovene iHHiiniiiiiiiiMiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiMiiiii

Luoghi citati: Alaska, Egitto, Italia, Pietrelcina, Puglia, San Giovanni Rotondo, Stati Uniti