Divorzio ottenuto con una bugia

Divorzio ottenuto con una bugia Divorzio ottenuto con una bugia Aveva dello di essere jugoslava - Dopo quadro anni è accusala di falso e rischia di perdere il suo sialo libero, mentre il marito si è già risposalo all'estero - Una equa sentenza del magistrato o 1 n r 8 e a o i l a a i d e i ¬ Per ottenere che fosse riconosciuto valido in Italia il divorzio pronunciato in Jugoslavia, una donna aveva detto una bugia alla Corte di Appello di Torino. Aveva affermato di essere cittadina jugoslava, mentre era cittadina italiana. Quando la Procura Generale scoperse il falso, chiese che fosse cancellata la delibazione del divorzio. La Corte tpresidente AIvazzl Delfrate, consigliere relatore Gedda) ha dato ragione alla donna. Se ha detto una bugia — cosi motiva la sentenza — ha compiuto un'azione da non approvarsi Però spettava alla Procura Generale ed al giudici durante la causa di delibazione controllare se era esatto quanto aveva affermato. Vi fu negligenza da parte loro? Ne tragga beneficio l'interessata. L'interessata si chiama Margherita Sonia Nacque nel 1902 in Istria, che allora era sotto 11 dominio austriaco. Dopo la guerra del 1916-'18, quelle terre passarono all'Italia e lei da austriaca divenne italiana. Si sposò nel '22 con un istriano. Nel '44 arrivarono le truppe di Tito e nel '47, per effetto del trattato di pace, il suo paese fu incorporato alla Jugoslavia e tutti gli abitanti divennero cittadini di quella nazione, salvo Il diritto di optare per la nazionalità italiana. Margherita Sonia non voleva restare sotto il regime di Tito: il marito invece si trovava bene. Le divergenze t/a 1 due coniugi divennero aspre. L'uomo disse alia moglie elle, se non se la sentiva di continuare a vivere in Istria, poteva andarsene di casa: avrebbe pensato lui a trovarsi un'altra moglie. I due si presentarono al Tribunale della loro circoscrizione ed ottennero il divorzio. Dopo 25 anni di matrimonio erano nuovamente Uberi : il marito ne approfittò per sposarsi una seconda volta. Margherita Sonia optò per l'Italia e si trasferì prima a Milano, poi a Torino. Pensava anche lei di formarsi una nuova famiglia. Ma le dissero che il divorzio non era valido: doveva essere delibato dalla Corte di Appello. Iniziò la cau¬ sa nel '52 ed è a questo punto che disse una bugia, affermando di essere tuttora cittadina jugoslava. Come tale, chiese che potesse con slderarsi Ubera da ogni vincolo matrimoniale anche in Italia. La Corte accondiscese alla sua richiesta. A Torino la donna apdò a servizio presso un professioni sta, poi apri un laboratorlo'di maglieria. Visse tranquilla sino allo scorso anno, quando le notificarono che la Procura- aveva scoperto IH suo falso. Si costituì in giudizio con 11 patrocinio dell'avv, prof. Montel. Non negò di aver detto la bugia. E la Corte, con sentenza improntata a saggia generosità, non l'ha punita.

Persone citate: Delfrate, Margherita Sonia, Montel