L'istinto e la coscienza nel cervello dell'uomo di Angelo Viziano

L'istinto e la coscienza nel cervello dell'uomo L'istinto e la coscienza nel cervello dell'uomo Come il diencefalo controlla i fenomeni nervosi • Alterazioni di ritmi biologici Bambini che. mordono i genitori - Un sonno che può durare mesi ed anni (Nostro servizio particolare) Milano, 7 maggio. Tre giornate sono trascorse negli alacri lavori del « Symposium > internazionale sul diencefalo. Ed eccoci ora a riferirne le risultanze. L'avevamo presentata questa porzluncola cerebrale, irta di nuclei e di vie interferenti con altre zone, come una immenstazione in piccolo spazio, ove leve di comando, scambi, dischi, posti di blocco, pulsanti di avviamento per azioni molteplici, sono sempre pronti a manovre, ma in funzione prettamente automatica, cioè un robot incosciente, per quanto responsabile della nostra vita istintiva, viscerale. Sentivamo, tuttavia, già nell'aria un colpo di scena; e questo è venuto, ma è a grande orchestra che il Nobel prof. Hess, ha voluto sollevarlo proprio all'Inizio del congresso. Con un geniale riuscito esperimento sullo schermo ha, difatti, convinto gli uomini di scienza che anche nel diencefalo non tutto si muove senza consapevolezza. Dal che maggiore dignità è venuta, a quello che Fende già ebbe a dea nire «ponte di obbligato col legamento tra il soma e la psiche ». Non è mancato certo il prof. Pende (dalla giovinezza perenne, come l'ha. definito l'on. prof. Trabucchi dal banco della presidenza) a questo congresso; che ha riconfermato la sua antica (1909) concezione dell'unità funzionale tra sistema nervoso e ghiandole fabbricanti d'ormoni, e nella fattispecie non ha certamente annullate le nozze tra l'elemento nervoso (il diencefalo) e l'ormonale (la ipofisi), ormai riconosciuti viventi come In circolazione crociata, tanto che fabbrica ormoni persino il diencefalo. Del che è stata ri. conosciuta prova quella sua vasopressina, sostanza che interferisce sulla pressione san gulgna e sull'eliminazione dell'acqua, ed anche quella sua ossitoelna, che interviene in occasione del parto. E' stato peraltro 11 Pende ad offrirci novità in campo clinico, snocciolandoci in una animata seduta una seri* di « dlencefalosi >, con la quale etichetta egli è venuto classificando vari complessi di sintomi morbosi, echeggiane ora dallo slittamento di una funzione, ora dal perturbamento di un'altra del diencefalo, od ancora da un incrociarsi di variopinti guaietti in quella mirabile stazione. C'è, ad esemplo, un soggetto che ha una incontenibile irrequietezza, si muove, si agita giorno e notte; un altro ha improvvise « assenze > mentali, per . cui compie stranezze epilettoidi, magari fughe senza senso o cade in preda a piccoli fenomeni di sonnambulismo; c'è un bimbo che morde i genitori, dimostrando aggressività non giustificate; altri hanno fame Insaziabile o sete morbosa; qualcuno ancora manca di pudore. Orbene tutti questi casi debbono attirar l'attenzione sul diencefalo, in possibile errore funzionale per un suo stato anarchico, - derivante da mancanza di quelle inibizioni che di solito sgorgano da zone della più evoluta corteccia cerebrale, e van messi in una categoria di « diencefalosi » definibili « incontinenze diencefaliche ».. Proprio ' da queste incontinenze esplodono vere tempeste di comportamento, e talora, nel campo del ricambio, quelle che l'insigne endocrinologo definisce catastrofi, con paradossali improvvisi aumenti ora di zucchero, ora di altre sostanze, di scorie, nel sangue. E mettiamo pure in questo calderone talune incontinenze di secrezioni esterne, saliva a fontanelle, lacrimazione abnorme, secrezione lattea da tornir centrali. Delle altre dlencefalosi una ve n'ha contraddistinta da bipolarità sintomatiche, cioè con coesistenza o brusca inversione di stati opposti, come obesità e magrezza estrema, superattività motoria e apatia, fame morbosa e ripugnanza al cibo. Altra è quella delle alterazioni del ritmi biologici, di crescenza e di fasi vitali, di ritmi stagionali, ma particolarmente di quello sonno-veglia, come di chi fa di giorno notte o dei casi estremi di sonno prolungato o di Insonnia della durata di mesi e persino di anni. Sino ad una decima categoria si può arrivare, passando per disordini ormonali, psicopatie, labilità vascolari, variabilità termiche, ecc.; sino ad alterazioni radiograficamente apprezzabili. Sedativi del diencefalo occorrono per la terapia e, quando esso scatena vere tempeste, il Pende propone di irradiare con i raggi X un ganglio nervoso (cervicale superiore) di ambo i lati, implicato a causa di particolari sue connessioni. Ma le cause delle dette sintomatologie morbose? Frequenti certe lesioni avvenute in grembo materno, oltre- a quelle infettive, emotive e traumatiche del cranio. Proprio come conseguenza di queste ultime il Birkmayer ha messo in luce una diminuita capacità vegetativa, manifestantesi in una serie di disturbi, tra 1 quali predomina una aumentata . intolleranza verso sostanze tossiche, come alcool e nicotina, e in una notevole riduzione della capacità di rendimento, sia corporea che psichica. A vero dire essa può presentarsi anche dopo talune infezioni (tipo encefalitico> ed in intossicazioni (alcool, barbiturici), che interessano il diencefalo. La fluente parola del prof. Lunedei ha poi esonerato in linea generale le ghiandole ormonali dalla diretta incolpabilità primitiva di obesità patologiche, ritenendone però talune (ipofisi e surreni) mediatrici dell'azione nervosa del diencefalo, 11 vero mandante. Talché si assiste a varianti associazioni dell'obesità con altre turbe diencefaliche, con un eccesso di sonno, ad esempio, un sonno che a sua volta favorisce l'ingrassamento. La voracità, se qualche volta sembra mancare alla base delle adiposità spinte, può essere assente nella sua forma generica, ma si realizza in un appetito esagerato verso sostanze speciali, vuoi ad esempio le zuccherine. Ma anche qui c'è un fatto curioso, quello della scelta non sempre per ragioni di sapore, bensì per istinto, quanto dire attraverso vie che implicano meccanismi propri del diencefalo, ora inteso con confini più ampi secondo la bella relazione del Monsingér (e vedute prima accennate dal Boschi, come ha ricordato Pende). Angelo Viziano . iiiiiiimminiiiMiiiiimiiiiniiiimiiiHiiMiiM

Persone citate: Hess, Lunedei, Pende, Trabucchi

Luoghi citati: Milano