De Gaulle discute con Mendès la grave situazione dell'Algeria

De Gaulle discute con Mendès la grave situazione dell'Algeria Il generale incontra i dirigenti della politica francese De Gaulle discute con Mendès la grave situazione dell'Algeria Parziale accordo fra i due statisti - Le destre, Poujade compreso, vogliono portare il generale al potere • Gli ex-gollisti si dichiarano contrari ad iniziative dittatoriali (Dal nostro corrispondente) Parigi, 4 maggio. I contatti che De Gaulle ha avuto negli ultimi tempi con gli esponenti di molti partiti, han fatto credere negli ambienti politici alla possibilità d'un suo ritorno al potere. La gravità della situazione in Algeria è certamente alla base di questa evoluzione, che trova sempre minori avversari nella opinione pubblica. Anche il ministro residente ad Algeri, Robert Lacoste, è stato ricevuto infatti stamane dal Generale, prima di far ritorno in aereo alla sua sede. L'incontro che ha provocato maggiori commenti è però quello che Charles De Gauile ha avuto oggi con Pierre Mentìès-France, il quale non era più stato a trovarlo dalla costituzione del presente ministero. I due uomini hanno ancora una volta constatato di avere molti punti di vista in comune e, per ciò che si riferisce in modo particolare all'Algeria, tutti e due si preoccupano principalmente della possibilità che dall'estero vengano esercitate, prima o poi, pressioni per imporre alla Francia una soluzione del problema. Tanto De Gaulle quanto Mendès-France temono che, se la situazione algerina non si normalizzerà al più presto, il governo francese possa venir costretto ad accettare la mediazione dell'ONU che, impegnandosi a garantire gli interessi francesi in Algeria, eliminerebbe praticamente la Francia dal Paese. II fatto che Mendès-France sia d'accordo con De Gaulle sull'Algeria e su molti altri problemi politici, non autorizza però a credere che egli accetti una soluzione dell'attuale crisi francese contraria alle istituzioni repubblicane. Meno ancora potrebbe prestarsi alle manovre di coloro, che vorrebbero servirsi del Generale per coprire la difesa d'interessi particolari. Una manovra di questo genere appare ormai allo scoperto se 1 gruppi di destra, e perfino Pierre Poujade, vi si è associato. Dopo la chiusura del congresso nazionale del suo movimento, anche l'ex-cartolaio ha fatto appello a De Gaulle, sia pure in termini che denunziano la superficialità del suo gioco, c La mia opinione personale — ha dichiarato — è che un regime di tipo presidenziale salverà la situazione, ma, bGGrzccplnsdtdrlrfcCcpdszaanqmltlr3LsnmrngvddtdmtSgdfiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiHii ben inteso, soltanto gli Stati Generali lo decideranno. O De Gaulle pone la sua candidatura nell'interesse della democrazia, e allora è il Paese che deciderà; oppure aspetta lo sfacelo totale del Paese per apparire come un salvatore, e allora è la democrazia che è finita ». De Gaulle è pienamente consapevole di ciò che si nascónde dietro queste manovre, piuttosto grossolane. Pur non escludendo la possibilità d'un suo ritorno all'attività politica, qualora la situazione nazionale lo rendesse necessario, non è affatto disposto a prestarvisi. Un comunicato pubblicato oggi dal Centro nazionale dei repubblicani sociali, che è il raggruppamento politico rimastogli fedele, ha anzi definito senza possibilità di equivoci la sua posizione, togliendo ogni illusione a quei gruppi di destra che avevano tentato di servirsi del nome del « Primo resistente ». Nel comunicato è detto che quei gruppi hanno ideato una manovra per ripetere jon lui la stessa operazione che effettuarono nel 1940 col maresciallo Pétain: «Incoraggiando il ritorno al potere del gen. De c3MMiMiiiiiiiiHMHiitiTiniTniiMiii;iiriini;nin!iM i Gaulle — vi si afferma — cer- e o o n ti uomini politici non mirano ad altro che a scaricarsi d'un fardello troppo pesante; ma De Gaulle non sarà il nuovo Pétain ». Il documento gollista esamina poi tutti gli aspetti della manovra affinchè « la viltà degli uni e i calcoli degli altri siano spiegati a smascherati », e conclude con una presa di posizione precisa, rigorosamente contrarla ad ogni ipotesi dittatoriale. La riforma della Costituzione, chiesta dal Generale, dovrebbe avvenire nel rispetto della legalità parlamentare, democratica. S. V.

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Francia, Parigi