Dichiarazioni del ministro Angelini sulla questione della Mille Miglia

Dichiarazioni del ministro Angelini sulla questione della Mille Miglia Dopo i luttuosi incidenti di domenica scorso nel carosello automobilistico sulle strade d'Italia Dichiarazioni del ministro Angelini sulla questione della Mille Miglia Occorre assicurare, nel miglior modo possibile, l'incolumità di tutti - Le medie attuali sono al disopra delle passibilità delta rete stradale - "E' evidente l'opportunità - afferma il ministro di localizzare le corse automobilistiche nella loro sede naturale: autodromi o circuiti chiusi,, (Dai nostro corrispondente) Roma, 3 maggio. Con la morte, avvenuta ieri a Ravenna del guidatore inglese John Heath, il tragico bilancio della XXII Mille Miglia sale a sei morti e 23 feriti, rinfocolando così la polemica scatenatasi intorno alle sciagure verificatesi durante la prova. L'on. Santi, come già abbiamo riferito, ha presentato fin da lunedì un'interrogazione al Governo a questo proposito. Egli ha avuto in seguito un colloquio sull' argomento con il Ministro dei Trasporti, on. Angelini. Questi, interrogato stamane, ha ricordato che 11 problema della Mille Miglia è alla sua attenzione da tempo, tanfo vero ch'egli vi fece riferimento nel discorso pronunciato alla Camera nell'ottobre scorso, a conclusione dell'esame del bilancio del suo Dicastero. <I1 problema — ha soggiunto il Ministro — è diventato attualissimo in seguito agli incidenti verificatisi domenica, che hanno vivamente impressionato l'opinione pubblica. Il nostro scopo principale è quello di assicurare nel miglior modo l'incolumità di tutti. E sotto tale aspetto va inquadrato il caso della soppressione o meno della Mille Miglia e delle corse su strada. Non si tratta di prevenzione verso le gare, ma di possibilità tecnica di realizzarle o meno. L'on. Angelini ha riferito di aver udito dal pilota Castellotti il racconto della sua estenuante prova. < Che cosa sarebbe accaduto — ha continuato — se, allorché era lanciato a 200 all'ora, senza visiera e sotto la pioggia battente che gli impediva la visuale, la sorte non lo avesse aiutato? Si debbono valutare — ha soggiunto — tutti i dati sulle velocità esprimibili dalle macchine d'oggi, riferendoli alle effettive capacità delle strade sulle quali la gara è ospitata. Non è sufficiente limitare il numero dei partecipanti: a questa edizione della Mille Miglia non sono stati arnmesi che 400 partecipanti, esattamente la metà dei richiedenti. E sarebbe un controsenso pensare ad una limitazione della velocità. L'unica base di giudizio ce la forniscono le strade, che non si prestano in tutti i punti a simili caroselli. < Nessuno di noi — ha concluso il Ministro dei Trasporti — ha avversioni preconcette nei riguardi delle corse motoristiche: tutti siamo convinti che da ogni attività agonistica può scaturire un motivo di progresso. Ma è evidente l'opportunità di localizzare tale attività nella sede naturale, cioè negli autodromi o eccezionalmente in circuiti chiusi. La cura con la quale essi possono essere costruiti e regolati ridurrà, se non eliminerà del tutto, gli incidenti purtroppo sempre da prevedere, date le alte velocità raggiungibili. L'attività agonistica così circoscritta non lederà poi la libertà di circolazione sulle strade. E' questo anche il voto concordemente formulato dagli enti e dalle categorie maggiormente interessati alla libertà del traffico stradale >. Le opinioni espresse dal ministro Angelini riflettono evidentemente quelle del Governo e l'on. Segni, a sua volta, le esprimerà certo alla Camera, replicando personalmente alle varie interrogazioni, in base ai dati raccolti. Il futuro della Mille Miglia sembra comunque cctaslghvqps compromesso e si può ritenere che un suo ulteriore svolgimento non possa che essere legato all'utilizzazione di determinate strade in condizione di ospitare la prova, secondo le attuali esigenze di velocità. L'on. Caimpilli, a sua volta, ha osservato: «La corsa aveva uno scopo e un'utilità fin quando si svolgeva su medie proporzionate alle possibilità delle strade. Oggi ( motori consentono velocità enormi che permettono medie sui 140-150, le quali sono nettamente al di sopra delle possibilità della nostra rete stradale. In questa situazione non si vede quale utilità possa avere il mantenimento della corsa sotto il profilo del progresso tecnico. E' chiaro che non si può consentire l'effettuazione di una gara se essa Inevitabilmente minaccia di provocare- vittime >. Il socialdemocratico on. Ceccherini, del direttivo del gruppo parlamentare dello sport, ha infine dichiarato: « Senza arri¬ vare all'abolizione della gara, che suscita tanto interesse nel mondo, si potrebbe effettuare la prova della Mille Miglia su un circuito misto, dove sia possibile attuare tutti i dispositivi di sicurezza per gli spettatori e i concorrenti, in modo da salvaguardare l'interesse spettacolare della gara e valorizzare le sempre crescenti conquiste della tecnica automobilistica, senza mettere a repentaglio vite umane >. a. n.

Persone citate: Angelini, Castellotti, Ceccherini, John Heath

Luoghi citati: Italia, Ravenna, Roma