I capricci di Martine Carol

I capricci di Martine Carol I capricci di Martine Carol Colpita da un garofano ad un occhio, si rifugia piangendo in albergo - Disappunto per gli scarsi applausi? (Dal nostro inviato speciale) Cannes, 3 maggio. L'aria di Cannes, anzi del Festival, non si addice a Martine Carol. Due anni or sono Martine parti offesa da alcuni giudizi non proprio lusinghieri espressi da autorevoli membri del Comitato. Quest'anno, nuovamente qualcosa non funziona e non si comprende se per il carattere suscettibile dell'attrice biondo-rame o per altri motivi che nessuno vuole svelare. Il fatto è che Martine si sente perseguitata e la sua avversione al Festival aumenta ad ogni ora. Oggi pomeriggio si è svolta la parata dei carri floreali e Martine, come le sue altre colleghe, ha fatto due giri del percorso su una carrozza pavesata di garofani e rose rosse. Al secondo giro è stata vista scendere a precipizio e correre piangente verso l'albergo. La spiegazione ufficiale fu che, durante il lancio dei fiori, un mazzetto l'aveva colpita con violenza ad un occhio, ma questa sembra sia soltanto la causa occasionale che ha fatto esplodere visibilmente il malumore di cui soffre l'interprete di Caroline Chérie. Già ieri sera per la proiezione di // mistero Picasso, Martine appariva a disagio nel drappeggi di rutilante lamé dorato della sua acconciatura. Il pubblico, senza distinzione, dal¬ la Begum a Cocteau, a Ginger Rogers, all'ultimo spettatore pagante, avevano occhi ed applausi solo pel celebre pittore. Ed era di obbligo, per non far la figura di non comprendere il significato di quei segni, che tutti giurano essere arte sublime. E il pittore gongolava pur sapendo che tutti, o quasi, non capivano gran che. Per quanto abbia sempre dichiarato di avere in disdegno il Festival e la folla che gli fa da sfondo, Picasso è venuto a crogiolarsi nel successo della sua serata d'onore. Chiuso in un attillatisBtaio smoking per dar rilievo ai muscoli del petto e delle braccia, con un tubino fuori moda posato sul cranio tirato a lucido, apriva il corteo dei suoi ammiratori. In prima fila era la signora Zeta, la sua modella, di cui nasconde il nome sotto l'ultima lettera dell'alfabeto per significare che sarà l'ultima donna nella sua vita e nella sua arte. Il totale disinteresse con cui, per colpa di Picasso, è stata accolta alla sua apparizione, ha profondamente deluso Martine, la quale, da buona attrice, ha pero saputo nascondere il disappunto partecipando alla battaglia dei fiori. Sperava di cogliere per strada il clamoroso osanna della folla che le era mancato in sala, ma è rimasta delusa ancora una volta. I carri, intonati ai titoli dei più noti cartoni animati solo perché lo diceva un annunciatore, sfilavano tra l'Indifferenza del pubblico che si attendeva qualcosa di più di quelle poche dozzine di rose, garofani, giaggioli gigli e peonie con cui erano stati foderati alla meglio i cigolanti landò trainati da pariglie di stanchi cavallucci. Invano le bande della c Intrepida > e della <Fortitudo> soffiavano nei loro ottoni; il pubblico si divertiva pochino e lanciava svogliatamente 1 tre garofani e la poca verdura distribuita da incolpevoli boyscouts. Passò Diana Dora più scollata che mai e mietè quei pochi applausi che la folla sembrava disposta ad_elargire. Ginger Rogers, seduta stretta accanto al giovanissimo marito, passò quasi inosservata. La stessa sorte, nonostante l'ampio decolleté, toccò alla sfavillante Martine. Al secondo giro venne l'incidente; Martine, colpita all'occhio da un garofano, cosi almeno disse, scese piangendo dalla carrozza e riparò di corsa in albergo. Per solidarietà, o per non essere da meno, scesero anche Diana Dora e Ginger Rogers. Impavida rimase Dora Doli, che per la sua resistenza agli autografi è etata eletta c braccio di ferro > del Festival. La battaglia si affievolì ancor più, terminò prima dell'ora stabilita. Nell'aria c'era odore di noia e di verdura calpestata f. r.

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